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NORVEGIA 2008 - DIARIO DI VIAGGIO
La pesca nella sud Norvegia
Langesund – Frøya – Orkanger – 258 - Langesund
14.06. - 22.07.2008
Annotazioni: Stojan Deprato
Tutela della lingua: Ottaviano Passarella
Clicca sulle foto per ingrandirle!
1° giorno – 14.06.2008 - sabato: San Maurizio (I) - Kappel (CH) - 510 km
Mia moglie Carla ed io, partiamo oggi, al nostro quinto, probabilmente anche ultimo viaggio in Norvegia. Nel 1995 abbiamo vagabondato attraverso tutta la Scandinavia e nel 1999, 2002 e 2004 abbiamo percorso le strade solo della Norvegia. In questi quattro viaggi abbiamo vissuto nel nostro camper in totale 232 giorni e macinato 37.400 km! Io sono già abbastanza avanti con gli anni (81), ma spero di riuscire a portare a termine anche questo vagabondaggio lungo la costa norvegese, attraverso fiordi e isole, che sono per noi la natura più bella di quella che abbiamo visto girando il mondo. E fino adesso abbiamo visto molto, girando un po’ tutti i 5 continenti.
La nostra cara casetta sulle ruote, il nostro camper, è ancora lo stesso dal primo viaggio: Dethleffs Globetrotter Tipo A532 dal 1991, LxBxH 562x223x283, Fiat Ducato, con motore Fiat TD95, 2482 ccm, 70 kW, 95 PS. Ci porta ovunque riparandoci dalle intemperie e, anche se il suo motore è diventato un po’ più rumoroso per via dei 130.000 km, è ancora molto sicuro e fedele! Questa volta abbiamo intenzione di restare in viaggio ca. 2 mesi, prevalentemente sulla parte settentrionale della Norvegia, nel settore fra Narvik e Tromsø e specialmente sull’isola di Senja, dove desideriamo visitare tutti i fiordi e le “straume” (cosi si chiamano in norvegese le correnti che si creano nei stretti, al cambio di marea), trovare luoghi e posizioni adatti per la pesca e nutrirci di buon pesce fresco (vedi: Programma viaggio).
Tutte le località, le isole, i fiordi e quant’altro, con i nomi stampati nel diario in colore rosso, si possono trovare sulle mappe allegate. Ho insistito nello scrivere i nomi delle città nella lingua originale, per semplificare ai viaggiatori l’orientamento sul posto, perché agli incroci stradali questi nomi sono indicati nella lingua locale e non in italiano.
Partiamo da San Maurizio Canavese con destinazione Kempten (D), dove vivono i genitori di Carla. Ci fermiamo già dopo 5 km a Leinì, presso l’officina Camper-service dell’amico Alberto. Ieri sera, quando ho portato in camper e provato il nostro piccolo e valido televisore (Roadstar, con monitor da 10” a colori), con dispiacere ho constatato che non funziona a 12V. A casa funzionava normalmente a 220V, ma lo uso raramente. Ora, pensare di viaggiare due mesi per la Norvegia senza TV, vuol dire perdere ogni contatto con il mondo. Nei luoghi dove noi andiamo (nei fiordi poco abitati, con la natura quasi vergine) non si trovano i giornali esteri, il norvegese non lo parliamo per cui rischiamo di essere tagliati fuori dal mondo. E con il televisore via satellite abbiamo le notizie in tempo reale e contatto continuo con il resto del mondo.
Da Alberto, con i suoi strumenti, abbiamo constatato che il cavo di collegamento è OK, questo vuol dire che il guasto è nel televisore, e il nostro amico qui non ci può aiutare. Unica soluzione: comprare in Germania un nuovo piccolo televisore a 12V!
Ripartiamo, il tempo è OK: sole, poche nuvole, clima secco e non troppo caldo. Imbocchiamo l’autostrada per Milano, passiamo il confine presso Como, proseguiamo per Lugano e dopo Bellinzona svoltiamo a destra per il San Bernardino. All’inizio della salita ci fermiamo, dove abbiamo appuntamento con Davor, nostro figlio che vive in Svizzera e che è arrivato con la moto da Kappel, dove abita, per salutarci. Dice che sulla strada per il San Bernardino ci sono dei lavori in corso per cui bisogna deviare su una piccola strada, unidirezionale, stretta e piena di tornanti abbastanza ripidi, non adatta al nostro vecchio camper. Ci consiglia di prendere la strada per San Gottardo. Chiediamo a Davor di controllare il nostro televisore (lui è ingegnere informatico, con l’hobby dell’elettronica) e constata che il cavo di alimentazione in entrata in televisore ha un contatto vacillante. Ci invita a pernottare a casa sua e lui ci riparerà il televisore, in breve tempo!
Naturalmente giriamo subito indietro in direzione di Bellinzona, svoltiamo a destra per il San Gottardo e via Luzern arriviamo a Kappel. Per cena Davor ci prepara, come al solito, una buona grigliata. Dopo cena si mette all’opera, smonta e dissalda, poi risalda e rimonta, pulisce e controlla tutti i collegamenti e alla fine il televisore riprende a funzionare!! Chi sa, sa! Il viaggio per la Norvegia è salvo.
Alle 23.00 si va a nanna. Trascorriamo una notte molto fresca in un silenzio assoluto, nel parcheggio davanti alla casa di Davor.
2° giorno – 15.06.2008 - domenica: Kappel (CH) – Kempten (D) - 270 (780) km
Ci alziamo alle 6.45 e alle 7.15 partiamo per Kempten. Il tempo durante il viaggio è buono, nuvoloso, ma senza pioggia. Via Winterthur, St. Galen e Bregenz arriviamo alle 11.20 a Kempten, dai genitori di Carla.
Il pomeriggio si fa piovoso, abbastanza freddo.
Dormiamo nel parcheggio davanti alla casa dove abitano i suoceri. La notte è silenziosa, di nuovo molto fresca, ottima per il riposo.
3° giorno – 16.06.2008 – lunedì: Kempten (D) – Hammelburg (D) – 327 (1107) km
Dopo pranzo, intorno alle 15.00, ci avviamo via Memmingen, Ulm e Würzburg per Hammelburg, dove arriviamo verso le 18.30. Durante il viaggio incontriamo un tempo molto variabile, nella prima metà piovoso, poi torna il sereno.
A Hammelburg sostiamo in un parcheggio riservato ai camper: “Stellplatz Bleichrasen”, molto bello (1, 2). La posizione: 09°53’14’’E, 50°06’51’’N. Il pernottamento costa 4 €. Nel prezzo è inclusa l’acqua, la corrente, la doccia, il WC e lo svuotamento dei serbatoi. Hammelburg è una città piccola, ma molto bella, collocata in una bellissima natura.
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In serata alla televisione vediamo la partita di calcio valida per il campionato europeo: Germania – Austria 1:0.
La notte trascorre in silenzio, eccetto il fracasso che facevano i ragazzi dopo la vittoria della Germania, gareggiando con le vetture sul parcheggio. Il tutto per fortuna di breve durata.
4° giorno – 17.06.2008 – martedì: Hammelburg (D) – Braunschweig (D) – 329 (1436) km
Mattinata un po’ nebbiosa. Ci alziamo alle 8.00, facciamo colazione, riempiamo i serbatoi di acqua e verso le 8.30 partiamo (1, 2, 3, 4), con il sole, via Fulda e Kassel per Braunschweig.
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Durante il viaggio il tempo rimane soleggiato e bello. A Braunschweig, dove vive Johanna, una zia di Carla, ci arriviamo alle 12.30.
Il resto della giornata passa in chiacchiere con Johanna.
In serata alla TV: Italia – Francia 2:0
La notte, nel camper parcheggiato davanti alla casa di Johanna, trascorre in un magico silenzio. Il tempo è sempre molto bello.
5° giorno – 18.06.2008 – mercoledì: Braunschweig (D) – 0 (1436) km
Bella giornata di sole. In mattinata andiamo in città per visitare il centro. Braunschweig è grande e molto bella. Belle le chiese, i palazzi, il municipio: ovunque ordine e pulizia.
Nel pomeriggio facciamo visita a Brigitte e Hajo, che abitano in questa città. Sono nostri vecchi amici, conosciuti nel campeggio di Medulin, in Istria. Li abbiamo incontrati a Braunschweig l’ultima volta nel 1995, in occasione del nostro primo viaggio in Scandinavia (09.06.95). Quella volta abbiamo anche dormito nel loro cortile.
Questa volta dormiamo davanti alla casa di Johanna.
6° giorno – 19.06.2008 – giovedì: Braunschweig (D) – Garbsen – Pinneberg (D) – 248 (1684) km
La giornata è bella e calda. Alle 8.30 partiamo per Garbsen, una piccola città vicino ad Hannover, dove facciamo visita ad Helga (1), un’amica di Carla dai tempi della scuola media ad Hamburg, che adesso vive in questa città.
Verso le 12.00 proseguiamo il nostro viaggio. Durante il viaggio pranziamo in un parcheggio e, senza premere troppo sull’acceleratore, arriviamo già alle 16.00 a Pinneberg, dove vive Rotraut, cugina di Carla con suo marito Waldemar. Parcheggiamo davanti alla loro casa (2, 3).
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Durante il viaggio abbiamo avuto un po’ di pioggia, ma a Pinneberg un vero acquazzone! In serata alla TV: Germania – Portogallo 3:2.
La notte trascorre molto tranquilla.
7° giorno – 20.06.2008 – venerdì: Pinneberg (D) – 0 (1684) km
In mattinata di nuovo bel tempo. Con Rotraut e Waldemar facciamo una lunga passeggiata (ca. 6 km) in un bosco, non lontano dalla loro abitazione. Il bosco è molto bello, pieno di vialetti per passeggiare e piste ciclabili, tutto molto pulito, a terra non ci sono cartacce, rifiuti, borse di plastica o scatole vuote di sigarette. Perché da noi non può essere cosi?
Nel pomeriggio chiacchierata fra tutti e in serata TV: Croazia – Turchia 0:1
Un breve temporale rinfresca l’aria. Molto buono per dormire.
8° giorno – 21.06.2008 – sabato: Pinneberg (D) – Åbenrå (DK) – Tårs (DK) – 513 (2197) km
Giornata piena di sole. Partiamo verso le 10.30 in direzione Danimarca, con la E45. Fino al confine abbiamo vento forte (come sempre!), ma questa volta anche dopo il confine. Intorno le 13.00 ci fermiamo a Åbenrå e sostiamo in un parcheggio per camper, vicino al porticciolo sportivo, dove abbiamo gia sostato un paio di volte e nel 2004 anche pernottato. Nel parcheggio c’è il WC, possibilità di carico/scarico delle acque e la corrente. L’ultima volta che siamo stati qui, tutto questo era gratuito, ora costa 125 corone danesi al giorno, circa 15 €. Il parcheggio è bello, confina con il mare, ma senza un albero, senza un filo di erba, per cui lo troviamo abbastanza caro. Il pagamento si può effettuare solo dalle 8.00 alle 9.00 e dalle 16.30 alle 19.00. Al di fuori di questo orario e praticamente gratis, perché non c’è nessuno a cui pagare.
Da una coppia di camperisti tedeschi riceviamo qualche informazione circa i parcheggi in Danimarca e dopo le 15.00 continuiamo il nostro viaggio verso il nord. Constatiamo che adesso sulle strade della Danimarca, in tutte le stazioni di rifornimento, almeno in tutte quelle in cui ci siamo fermati, esiste la possibilità di scarico acque e WC.
Proseguiamo con la E45 fino ad Ålborg e poi con la E39 in direzione Hirtshals. Dopo ca. 40 km lasciamo l’autostrada, voltiamo a destra e alle 20.00 arriviamo a Tårs (10°06’52’’E, 57°23’23’’N) su un bel parcheggio con l’acqua, la corrente, il WC, la doccia e lo scarico delle acque e del WC. Il parcheggio si trova sul terreno di un concessionario per la vendita di camper e roulotte ed è completamente gratuito!!
Dopo cena guardiamo un film alla Tv e ogni tanto, durante la pubblicità, la partita Russia – Olanda 3:1. Che sorpresa!
La notte trascorre molto tranquilla. Prima dell’alba comincia piovere!
9° giorno – 22.06.2008 – domenica: Tårs (DK) – Hirtshals (DK) - 40 (2237) km
In mattinata piove e anche forte! Partiamo alle 11.00, piove ancora. Dopo mezz’ora arriviamo a Hirtshals (ca. 30 km). Fatichiamo un po’ a trovare gli uffici della Kystlink (la compagnia che effettua la linea fra Danimarca e Norvegia e presso la quale abbiamo prenotato il posto). L’ufficio è ancora chiuso, apre alle 21.00. Parcheggiamo vicino al mare e pranziamo con una bella vista dal nostro “ristorante”. Non piove più. Carla va ad esplorare una vicina e lunga spiaggia. Io resto nel camper per vedere alla TV Grand Prix di Francia e subito dopo la gara di Moto GP dall’Inghilterra.
Alle 16.00 ci spostiamo sul molo della Kystlink, troviamo uno sportello già aperto e riusciamo di avere il ticket per l’imbarco di questa notte. La nave arriverà dalla Norvegia all’1.00, dopo le operazioni di sbarco, imbarcherà tutti noi e già alle 2.00 partirà per Langesund. Riceviamo informazione per la nostra posizione sul piazzale e già verso le 17.00 ci parcheggiamo in attesa della nave.
10° giorno – 23.06.2008 – lunedì: Hirtshals (DK) & Langesund (N) – Kilsund – Høvåg - 196 (2433) km
E’ passata la mezzanotte e il grande piazzale per il parcheggio delle macchine per l’imbarco è quasi vuoto. Ci cono solo 2 camper, un furgone con un rimorchio, 7 o 8 automobili e 4 o 5 motocicli. Quando ca. un mese e mezzo fa abbiamo prenotato un posto per il nostro camper su questo traghetto, ci hanno detto che abbiamo ricevuto l’ultimo posto disponibile !?!
A dire il vero su un piazzale laterale ci sono parcheggiati una ventina di grandi camion. La Kystlink è infatti una linea di traghetti utilizzata principalmente per il trasporto dei camion e solo una parte dello spazio per l’imbarco viene concessa ai turisti per il trasporto dei camper, delle roulotte e delle vetture.
Aspettando l’arrivo del traghetto dalla Norvegia, ci riposiamo dormicchiando un po’ nel nostro “albergo”. Puntuale all’1.00 arriva il traghetto M/S Fantasia (16.00 BRT). Sbarca i camion e quanto altro, imbarca tutti noi (i camion, i camper e il resto) e puntualmente, secondo la tabella di marcia, alle 2.00 parte per Norvegia.
Il tempo è parzialmente sereno, senza vento. Nella caffetteria e nel bar quasi tutti posti a sedere sono liberi, le poltrone sono molto comode, sui sofà ci si può anche sdraiare per fare un pisolino. Il mare è calmo, ma prima di arrivare peggiora e balliamo un po’ sulle onde, ma poco. Alle 8.00, esattamente come da programma, entriamo nel piccolo e corto fiordo (1, 2) e sbarchiamo a Langesund (3).
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Le operazioni di sbarco sono molto veloci, quasi nessun controllo. Ci avviamo, saliamo su una piccola collina, parcheggiamo vicino ad una stazione di servizio e in una oasi di tranquillità e sole consumiamo la prima colazione in terra norvegese. Gasolio 12,25 NOK. Noto che quest’anno in Norvegia accettano le carte di credito più facilmente che in passato, chiedono solo la password (pin) per la carta, come per il bancomat !!
Durante la colazione discutiamo del nostro programma di viaggio e decidiamo di modificarlo un po’. Nel programma era previsto l’itinerario da qui via Oslo direttamente per Trondheim, con la strada più diretta, per poi proseguire per Tromsø. Per il ritorno era programmato di girare da Trondheim verso l’Atlantico e, seguendo la costa atlantica, arrivare a Langesund. Adesso decidiamo di percorrere la strada prevista per il ritorno, anche se più lunga, costeggiando l’Atlantico per Trondheim e al ritorno prendere la “scorciatoia”. In questo modo arriveremo a Trondheim 7 o 10 giorni più tardi, quando la temperatura sarà un po più mite!
La giornata è bella, soleggiata, calda e senza vento.
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Partiamo con la E18 in direzione di Kristiansand. Dopo ca. 40 km, presso Tvedestrand voltiamo sulla 410 in direzione del mare. Ci fermiamo in un paesino, Kilsand, parcheggiamo a 4 m dal mare, acquistiamo viveri e cucchiaini per la pesca, poi pranziamo. Dopo pranzo continuiamo il viaggio sulla 410. Dopo Strengereid voltiamo a destra e presso il paesino di Dalen ritorniamo sulla E18. Passiamo sopra ad Arendal e Grimstad e 8 km dopo Lillensand svoltiamo a sinistra, sulla 401. Ancora 2 km e parcheggiamo su un bellissimo, completamente vuoto piazzale, presso la chiesa a Høvåg (8°15’02’’E, 58°10’09’’N). Facciamo una breve passeggiata fino al mare (1 km), Carla scatta un paio di belle foto (4, 5, 6, 7, 8, 9, 10), torniamo al camper (11), telegiornale e cena. Alle 21.00 siamo già tra le braccia di Morfeo per compensare la notte precedente sul traghetto.
La notte trascorre tranquillissima!
11° giorno – 24.06.2008 – martedì: Høvåg – Lindesnes – Flekkefjord -179 (2612) km
Il mattino è soleggiato, senza una nuvola, ma con un vento molto fresco e abbastanza teso. Partiamo verso le 9.00. Il parcheggio è ancora sempre vuoto. Decidiamo di visitare Lindesnes, il punto più meridionale della Norvegia, che abbiamo già visitato nel 1999. Prendiamo la E18 fino a Kristiansand, dove è in costruzione una nuova autostrada. Dopo Kristiansand proseguiamo con la E39.
Prima di entrare in autostrada oppure su qualsiasi E-strada, in Norvegia bisogna avere pronte le monetine, perché su tante strade si può entrare soltanto dopo il pagamento del pedaggio. Il problema sta nel fatto che, tutte le entrate sono automatizzate, senza il personale che potrebbe aiutarti e senza la possibilità di pagare con la banconota, con eventuale restituzione del resto. Non esiste la barriera, c’è solo la luce rossa con la scritta: STOP! E in questo momento bisogna avere o l’autopass oppure le monetine, che si buttano nel recipiente, dopo di che si accende la luce verde che autorizza il transito. Se non hai nessuna delle due possibilità, non hai altra scelta: devi ignorare la luce rossa e proseguire. Non c’è la sbarra da superare, ma probabilmente c’è una fotocamera, che provvede a registrare il numero di targa per stilare una bella multa, che arriverà direttamente a casa.. A volte si è obbligati ad avanzare senza pagare, in quanto dietro al tuo mezzo si forma un codazzo di automobili che vogliono proseguire senza perdere tempo e non hai scelta: devi decidere velocemente e….. passare con il rosso. Non c’è un casellante che ti potrebbe cambiare la banconota. Non c’è anima viva, eccetto la gente nervosa dietro la tua macchina!
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Poco dopo, sempre con la E39, arriviamo a Vigeland e giriamo a sinistra sulla 460. Ancora ca. 25 km e arriviamo a Lindesnes (1). Qui è cambiato tutto. E’ stato costruito un ristorante con un grande parcheggio (2) e per visitare il faro si devono pagare 50 NOK! Anche l’accesso al piccolo porticciolo (3), dove nel 1999 abbiamo pescato, si deve pagare? Vorrei andare a pesca sulle rocce nella piccola insenatura, dove nel 1999 abbiamo preso molti pesci, ma il vento è cosi forte che rinuncio. Il vento soffia dall’Atlantico direttamente dentro la baia (4) ed è impossibile gettare il cucchiaino contro un vento cosi forte, che è molto simile alla nostra bora di Trieste. Facciamo solo un paio di fotografie (5, 6) e dopo mezz’ora prendiamo la strada del ritorno. Presso Spangereid giriamo a sinistra sulla scorciatoia per Lyngdal: non la raccomando a nessuno, è piena di salite e tornanti molto ripidi.
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A Lyngdal imbocchiamo nuovamente la E39 e via Kvinesdal arriviamo alle 17.00 al parcheggio di Flekkefjord (11), che conosciamo dal viaggio del 1999. La strada da Lyngdal fino a Flekkefjord è parzialmente nuova, molto bella e veloce (7, 8, 9, 10), disseminata di lunghi e bei tunnel, piacevole per la guida. Il vento è completamente cessato.
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Flekkefjord è un piccolo paese (12, 13, 14), molto pittoresco (15, 18). Al porto sul molo, esiste un parcheggio (16, 17, 18), molto bello, costa 10 NOK/ora, ma dalle 17.00 alle 8.00 è gratuito!! Ho provato (19), per la prima volta da quando siamo in Norvegia, a pescare ma, come nel 1999, di pesce non ce n’è traccia!
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La notte è molto tranquilla!
(*)Nel 2009, preso il paese di Feda è stato inaugurato un nuovo ponte e la E39 non passa più per Kvinesdal, ma con questo ponte attraversa Fefalfjorden e accorcia la strada per Flekkefjord di ca. 20 km.
12° giorno – 25.06.2008 – mercoledì: Flekkefjord – Stavanger – Tittelsnes - 246 (2858) km
Il mattino è nuvoloso, senza vento, abbastanza fresco. Esattamente alle 8.00 partiamo per Tittelsnes con la E39, direzione Stavanger. Abbandoniamo l’idea di visitare Egersund, che conosciamo molto bene e in questo modo evitiamo la 44, che è lenta e piena di curve. Sulla E39, molto scorrevole, guidiamo con una velocità costante di 80 km/ora, a tratti anche di più, ma la media alla fine ci risulta di 60 km/ora. Mantenere sulle altre strade della Norvegia una media di 50 km/ora sarebbe da leccarsi le orecchie.
Con l’autostrada attraversiamo Stavanger, e subito dopo, sempre con la E39, entriamo nei due nuovi tunnel sottomarini (lunghi rispettivamente 6 e 4 km) e arriviamo a Mortavika. Qui ci imbarchiamo su un bellissimo traghetto per Arsvågen, dove approdiamo in 45 minuti (1, 2, 3, 4). Il prezzo 174 NOK (143 per camper e autista + 31 per ogni passeggero). Quando il camper supera i sei metri, la tariffa base è 320 + 31 NOK!! Più del doppio! Gasolio 13,49 NOK.
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Sbarchiamo a Arsvågen e proseguiamo subito con la E39. Alle 13.30 arriviamo a Tittelsnes sempre con tempo molto bello. A Tittelsnes ritroviamo la nostra cara conoscente Ingrid, adesso ha già 86 anni, che ci offre di nuovo il parcheggio sul suo molo. Molto gentile da parte sua, molto comodo per noi!
Anche nel Tittelsnes troviamo tanti cambiamenti. Sull’altra riva della baia, vis-a-vis della casa di Ingrid, lontano ca. 150 m, è spuntata una fila di case nuove, belle, di cemento(!?!), a ridosso del mare, ma che non sono in sintonia con questa bellissima natura, che le circonda (5). Ognuna ha il proprio approdo per la barca sul molo, dove possono attraccare i piccoli natanti, e dove sono completamente protetti dalle onde in caso di cattivo tempo. Le case sono belle, di colore bianco, in stile moderno, con i tetti piani (terrazze), ma sono in grande contrasto con le case presenti intorno alla baia, tipiche nel loro stile norvegese, prevalentemente costruite in legno e dipinte con variopinti colori (6). Queste nuove case sono belle, ma generano una impressione repulsiva. Ingrid ci ha detto: “Orrendo, sembra di essere in Spagna!”
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Anche qui i pesci disertano la baia, riesco dopo tanto tempo a prendere un piccolo lyr, che ci dividiamo per cena: speriamo che sia stata solo una fiacca “ouverture”. Dopo la squisita cena, partita alla TV: Germania – Turchia (credo) 3:2.
Notte ultra silenziosa.
13°giorno – 26.06.2008 – Giovedì: Tittelsnes – Straume - 143 (3001) km
Anche se piove tutta la mattina, provo ugualmente a buttare un paio di volte il cucchiaino, ma di pesce non c’è traccia. A pranzo invitiamo Ingrid, che ha trovato molto buoni gli spaghetti alla bolognese.
Alle 14.00 lasciamo Tittelsnes in direzione nord, finalmente senza pioggia. Dall’ ex porto per i traghetti Valevåg attraversiamo un lungo tunnel sottomarino (8 km), che ci porta sull’isola di Stord. Il prezzo: 85 NOK. Nell’ultima traversata, 4 anni fa, costava 80 NOK, ora è un po’ aumentato. Attraversiamo Leirvik e alle 15.00 arriviamo, sempre con la E39, al punto più settentrionale dell’isola, nel porto per i traghetti Sandvikvåg e alle 15.15 ci imbarchiamo sul traghetto (1 - 9) per Halhjem. Il costo: 225 NOK (177+48).
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Proseguiamo con la E39 e attraversiamo il tunnel sopra Bergen. Stranamente senza pagare la tassa di ingresso?? Negli anni passati si pagava! Dopo Bergen, a Knarvik voltiamo a sinistra, sulla 565, che a tratti è molto brutta, quasi in stato pietoso. Alle 17.15 arriviamo a Straume, nel nostro vecchio piazzale sulla riva del mare, che conosciamo bene (04°58'04"E, 60°43'40"N). Intorno non c’è anima viva. Il tempo è incerto e abbastanza ventilato.
Proviamo a pescare, ma sembra che questa volta neanche qui ci sia pesce!? Carla prende un sej ed io un lyr, poi più niente, eppure abbiamo insistito un paio di volte?
In serata calcio in TV: Spagna – Russia 3:0. La finale si giocherà domenica prossima.
La notte è silenziosa. Sul piazzale siamo solo noi e nel raggio di un km non c’è anima viva! Che bello!!!
14° giorno – 27.06.2008 – venerdì: Straume - Sandane 241 (3242) km
In mattinata piove di nuovo. Decidiamo di partire, verso nord. Intorno alle 10.00 arrivano una decina di ragazzi tra cui due femmine e cominciano a prepararsi per un raid subacqueo. Infilano le mute in neoprene e tirano fuori le bombole di aria compressa. Non vedo i fucili per la pesca subacquea, anche se in Norvegia è consentita la pesca con le bombole.
Salutiamo il gruppo e alle 10.40 partiamo per Leirvåg. Nel porto, aspettando il traghetto decido di “tentare la sorte”, per ammazzare il tempo. Lancio il cucchiaino e subito si aggancia qualcosa, deve essere un bel bestione, avverto fortissimi strattoni, un minuto di lotta accanita e… sparisce tutto. Peccato! Era sicuramente oltre un chilo!
Alle 11.15 ci imbarchiamo sul traghetto per Sløvåg: 98 NOK (71+27). Trenta minuti più tardi sbarchiamo e proseguiamo subito, con la 57, per Rutledal, dove arriviamo alle 13.30. Purtroppo, 15 minuti fa era partito il traghetto per Rutledalsvika. Il prossimo arriverà alle 15.50, cioè tra due ore. Pranziamo e dopo pranzo decidiamo di prendere la costiera di Sognefjorden, una stradina stretta e piena di curve, fino a Oppedal e là imbarcarci per Lavik. Per tutto il viaggio ci accompagna la pioggia, che si trasforma ogni tanto, in diluvio.
Arriviamo al porto di Oppedal, ci sono molte automobili, le operazioni di imbarco sono già in corso. Non riusciamo a imbarcarci, subito arriva un altro traghetto e qui non c’è problema per noi. Il prezzo: 121 NOK (94+27).
Sbarchiamo a Lavik e proseguiamo con la E39. Attraversiamo Vadheim, Førde, Skei, Byrkjelo e verso le 19.00 arriviamo a Sandane. Qui il tempo è già molto migliorato, non piove più.
Due km prima di Sandane, incontriamo un furgoncino che procede in senso contrario, quando ci incrociamo qualcosa colpisce il mio specchietto sinistro, mandandolo in frantumi. Per fortuna i cocci non escono fuori dalla cornice, ma restano dentro.
Non è chiaro come sia successo, perché il veicolo che ci veniva incontro era basso, praticamente una vettura, in ogni caso al di sotto del mio specchio. Sopra la cabina aveva un’asse di legno e dietro un cassone per il materiale. Suppongo che ci fosse una corda libera che svolazzando nell’aria ha colpito lo specchietto, ma senza danneggiare la fiancata del camper. Ci fermiamo subito, l’altro veicolo non si arresta, prosegue la sua corsa e voglio pensare che forse non si è accorto di quanto è successo! Questa disavventura ha influito negativamente sul nostro umore. Domani dobbiamo in qualche modo riparare questo danno.
Parcheggiamo su un grande piazzale, nel centro della città, dietro un supermercato. Conosciamo bene la città, facciamo un giro per cercare un negozio dove si potrebbe comprare uno specchio simile o un buona colla per sistemarlo, ma senza successo.
In serata decidiamo nuovamente di modificare il nostro programma di viaggio per accorciarlo. Carla non è molto entusiasta con il programma, che a lei sembra molto faticoso (tanti km al giorno dietro il volante, a lei non sono mai piaciuti) e perché bisogna percorrere ca. 2500 km sulla strada principale (poco scorrevole) all’interno della Norvegia, cioè lontano dal mare. Oggi abbiamo percorso un tratto di questa strada, la E39, ed abbiamo constatato, che la velocità media era al massimo 60 km/ora. Questo vuol dire che dobbiamo guidare molte ore (nel migliore dei casi non meno di 40) e tutto questo per vedere un’isola (Senja). Nonostante l’isola debba essere molto bella, seduti tante ore al giorno dietro un volante per raggiungerla, per Carla non ha senso.
Io credo che il piccolo incidente di oggi, lo specchio rotto ed il tempo piovoso abbiano influito negativamente sul suo umore. La decisione di partecipare a questo viaggio è stata per Carla molto sofferta, perché ha dovuto lasciare la nostra nipotina Marta (figlia di Jasmin), che proprio in questi giorni festeggia il suo primo compleanno e per la nonna è molto difficile restare lontano dalla nipotina così a lungo.
Decidiamo di partire in direzione di Kristiansund e visitare le isole Smøla, Hitra e Frøya, che non abbiamo mai visitatto e adesso sono qui, davanti al nostro naso!
Dopo inizieremo il viaggio di ritorno via Orkanger.
15° giorno – 28.06.2008 – sabato: Sandane – Straumshamn – Magerholm – Valle - 132 (3374) km
In mattinata il cielo è semicoperto dalle nuvole. Le montagne intorno a Sandane sono ancora parzialmente innevate. Ci alziamo un po’ tardi e ci mettiamo subito al lavoro. Con lo “scotch” trasparente, che abbiamo fortunatamente trovato in camper, incolliamo quasi tutte le parti incrinate o parzialmente rotte del retrovisore e alla fine fissiamo il tutto con il nastro da pacchi color avana. Lo specchio adesso non è proprio come nuovo, ma serve allo scopo, anche se non con tutta la superficie.
Alle 11.30 partiamo, dopo 25 minuti arriviamo a Ande dove ci imbarchiamo sul traghetto, pagando 78 NOK (55+23), cioè 10 Euro per meno di 10 minuti di traversata. Decisamente esoso!! Alle 13.00 arriviamo, sempre con la E39, a Straumshamn (06°04’58’’E, 62°03’58’’N) e cominciamo subito a pescare (1, 2, 3), vicino ad una casa, che è costruita quasi sopra l’acqua ed ha una sua piccola piattaforma galleggiante in legno, con gli attracchi per le barche. Tutto questo in un piccolo, ma bello, fiordo Austefjorden.
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Un giovane Norvegese, che sembra occuparsi della gestione della casa, in questo momento completamente vuota, ci ha detto che possiamo liberamente pescare da tutte le posizioni intorno alla casa, perché non ci sono gli ospiti. In serata arriva un gruppo di tedeschi, che hanno affittato la casa e dobbiamo liberare tutti gli accessi.
Durante il giorno, con le interruzioni per il pranzo, per il caffé e per la pioggia prendiamo 10 bei sej (4, 5, 6), cioè ca. 7 kg di pesce. Dai 4 più grandi, ognuno di ca. 1 kg, ricaviamo 8 bei filetti e subito li mettiamo nel congelatore!! Alle 20.00 (in pieno giorno!) arrivano gli ospiti tedeschi.
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Dopo un’abbondante cena nel camper, naturalmente a base di pesce, partiamo alle 21.00 con il sole per Folkestad, dove alle 21,25 prendiamo il traghetto per Volda. Il prezzo: 84 NOK (60+24) per 13 minuti di traversata. Proseguiamo sempre con la E39 per Festøy (7, 8, 9) e alle 23.00, ancora sempre con il sole, prendiamo l’ultimo traghetto (10) per Solavågen. Costo: 90 NOK (65+25). Dopo lo sbarco proseguiamo verso nord e presso Vegsundet voltiamo a destra sulla 60.
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Ci fermiamo, come desidera Carla, nel porto dei traghetti Magerholm, dove troviamo un bel parcheggio e subito a letto. Alle 4.30 Carla ancora non dorme, perché la poca gente che aspetta in coda l’arrivo dei traghetti (qui sembra che navighino tutta le notte) è molto rumorosa. Devo alzarmi, vestirmi e guidare ancora una decina di km fino a Valle, dove troviamo un bellissimo e vuoto piazzale. non lontano da una stazione di servizio e ci addormentiamo subito, questa volta in un beato silenzio.
16° giorno – 29.06.2008 – domenica: Valle – Sletta - 104 (3478) km
Ci alziamo intorno alle 9.15. Carla ha compensato la notte insonne. C’è qualche nuvola, ma c’è anche il sole e tutti i presupposti per una bella giornata. Facciamo una bella colazione, senza premura, andiamo a fare rifornimento di gasolio (13,55 NOK) e proseguiamo il nostro viaggio alle 12.00 !!!
Alle 12.45 arriviamo a Furneset e prendiamo subito il traghetto per Molde (136 NOK). Fuori dalla città di Molde ci fermiamo davanti ad un campeggio e entriamo a piedi per fare una bellissima doccia. Alla reception si prendono i gettoni per la doccia, il prezzo per ca. 10 minuti di doccia: 10 NOK (1,30 €).
Proseguiamo verso nord e presso
Gjemnes attraversiamo un ponte sopra lo
stretto fra Kvernesfjorden e
Bergsøyfjorden. Un ponte grande e molto
bello. Il pedaggio 92 NOK (68+24). Il traffico sul ponte è abbastanza intenso,
la stragrande maggioranza delle auto prosegue verso
Kristiansund. Noi invece, dopo il
pagamento, voltiamo subito a destra e ci fermiamo su un bel piazzale, vicino al
ponte. Scendiamo sulla riva del fiordo sotto il ponte e proviamo pescare.
Cambiamo due, tre posizioni ma nessun segnale, nessuna traccia di pesce.
Attraversiamo anche un piccolo terreno paludoso con l’erba alta per arrivare ad
una posizione che crediamo “migliore”, ma tutto senza risultati. Il pesce non
c’è!
Torniamo al parcheggio e per pranzo Carla prende il fegato dei grandi sej (fritti con cipolla e aglio), io invece preferisco la pasta alla napoletana, tutto molto, molto buono. Dopo ripartiamo, sempre con la E39, percorriamo il secondo grande ponte, questa volta senza pedaggio e ci fermiamo in un piccolo paese, Sletta, su un piccolo molo, quasi vuoto. Incontriamo solo una coppia di norvegesi che qui campeggia già da tre giorni. Naturalmente siamo sul molo e bisogna provare…! Lancio più volte il mio cucchiaino, provo e riprovo, niente, sto decidendo di arrendermi quando la canna si flette, ho subito la certezza che l’avversario sia di generose dimensioni. Dopo una breve ma caparbia resistenza riesco a portarlo in superficie e a vederlo. E’ un bel sej. Finalmente! Carla corre a prendere il guadino, ma io non posso aspettare e provo a tirarlo dall’acqua e portarlo sul molo, che qui è abbastanza alto. Il pesce fuori dall’acqua da’ un ultimo strattone, si sgancia, cade in mare e … arrivederci. Era intorno ad un kg, era troppo rischioso tirarlo di peso sul molo troppo alto, ma non ho avuto pazienza. Cosi è sparito nel mare lasciandomi solo il piacere della conoscenza!!
Per cena Carla frigge due bellissimi sej. Molto saporiti e buoni, solo il mio è troppo grande e non riesco finirlo.
Dopo una bella giornata di sole, nella notte arriva la pioggia, intensa e con forte vento. Il parcheggio è molto tranquillo (07°58’20’’E, 63°00’30’’N).
17° giorno – 30.06.2008 – lunedì: Sletta - Aukan - 86 (3564) km
Al mattino il cielo è coperto, spira un vento leggero, ma freddino. Sul molo è presente una fontanella per cui facciamo scorta d’acqua riempiendo i nostri serbatoi. La coppia di campeggiatori norvegesi è già partita, noi riusciamo a metterci in viaggio solo alle 11.15.
Prendiamo la direzione del porto dei traghetti Kanestraume. Sulla carta, risultava che non lontano dal porto esiste una “straume”. Andiamo a visitarla e troviamo solo un collegamento di un laghetto con il mare, praticamente senza acqua. E noi ci eravamo illusi di poter pescare!
Alle 12.00 prendiamo il traghetto Kanestraume–Halsa (71 NOK per 20 minuti). Per tutta la traversata ci accompagna una forte pioggia.
A Liabø abbandoniamo la E39 voltando a sinistra e proseguiamo con una strada “costiera”, così almeno indica la cartina, e noi abbiamo voglia di viaggiare costeggiando il mare. Ma già dopo ca. 3 km, questa “costiera” diventa una piccola e stretta stradina, non asfaltata, di cattiva qualità e molto pericolosa da percorrere con la pioggia, che purtroppo è persistente. Il mare lo vediamo solo a tratti da lontano e la stradina si inerpica sempre più in alto. Per fortuna non incontriamo nessuno in senso opposto, altrimenti non so come finirebbe. Dopo una ventina di km finisce questa avventura, ritorniamo con un grande sospiro, sulla E39 e proseguiamo in direzione di Valsøyfjorden.
In un parcheggio dopo l’isola Valsøya pranziamo, Carla prepara un buonissimo brodetto di pesce (alla dalmata). Piove sempre forte fino alle 17.00, quando finalmente cessa. Scendiamo fino all’isola Valsøya e su una straume, questa volta è vera e ci ispira molto, proviamo a pescare. Cambiamo diverse posizioni, ma anche qui non troviamo pesce!!!
Ci rendiamo conto che è inutile insistere, torniamo indietro di ca. 10 km fino al porto di Hennset e prendiamo il traghetto per Arasvika, 84 NOK (60+24). Sbarchiamo ad Arasvika e ci dirigiamo verso nord con la 682 e presso il paesino di Foldfjord giriamo a sinistra verso Aukan. Conosciamo bene questo posto. Qui nel 2002, sul molo dove attraccavano i traghetti, in mezz’ora avevo pescato moltissimi pesci!! Ora i traghetti non ci sono più, è stata costruita una nuova strada con due bei ponti (1). Il pedaggio è di 75 NOK, cosi almeno è scritto, ma noi non paghiamo niente, forse perché è tardi e inoltre non sono in funzione i caselli per il pagamento. Credo che a quest’ora (sono le 21.00) sia escluso il pagamento in quanto il traffico è quasi inesistente!ù
Nel porto è rimasto solo il molo deserto e la casa che fungeva da ufficio. Ora questa casa è stata acquistata da un intraprendente Norvegese, che la affitta ben attrezzata (anche con un grande congelatore) ai turisti, insieme a una bella barca a motore, per la “modica” cifra di 520 €/settimana! I clienti sono principalmente tedeschi, che da qui escono in mare aperto, pescano, filettano il pesce e lo mettono subito nel grande congelatore!! Per il trasporto a casa in Germania del pesce congelato, hanno nell’ automobile un cassone di polistirolo (che è un buon isolante termico) nel quale stivano bene il pesce, insieme ai pacchi refrigeranti. Con una guida veloce riescono a raggiungere la patria in breve tempo. Così portano a casa da 40 a 50 kg di buoni filetti congelati. A parte la soddisfazione sportiva, coprono parzialmente le spese di affitto ed hanno in casa per tutto l’inverno dell’ottimo pesce. In Norvegia già da un paio d’anni esiste una legge per cui i turisti possono esportare 25 kg (a persona) di pesce congelato, ma sembra che i controlli non siano molto scrupolosi.
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Ci parcheggiamo sul grande piazzale del porto e aspettiamo che cessi di piovere. Finalmente, dopo cena, verso le 23.00 non piove più e io vado sul molo per “saggiare” la zona di pesca. Il mare sembra sterile, non ci sono tracce di vita.
Per un momento qualcosa sembra interessarsi al mio cucchiaino, ma poi non sento altri strattoni. Di nuovo percepisco alcune piccole scosse e mi convinco che quel qualcosa è ancora agganciato. Comincio a recuperare la lenza pensando di vedere un pesciolino e improvvisamente la lotta si fa aspra. Con aiuto di Carla - questa volta ho aspettato che arrivasse con il guadino - tiriamo sul molo, alto quasi tre metri, un lyr di oltre 3 kg (70 cm) (2 - 8). Senza l’aiuto del guadino sarebbe stato impossibile sollevare dall’acqua questo bestione e perderlo sarebbe stato un vero peccato.
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Ne ricaviamo due enormi filetti da un kg cadauno, il resto domani servirà per la preparazione del brodo, non ci sentiamo di sciupare nulla di questo ben di Dio, che purtroppo ha perso la sua vita per noi.
Notte tranquilla e silenziosa.
18° giorno – 01.07.2008 – mercoledì: Aukan – isola Smøla – Aukan - 130 (3694) km
Oggi godiamo di una giornata abbastanza bella (1). Decidiamo di visitare l’isola di Smøla. Leggendo quanto riporta un depliant che abbiamo trovato presso l’ufficio informazioni, deve essere molto bella. Un tempo il traghetto partiva da Aukan, adesso si deve andare a Sandvik. Partiamo alle 11.30 (2) con la 680 e dopo 10 km svoltiamo a destra sulla 669. Arriviamo a Sandvik e ci imbarchiamo sul traghetto per Edøy: 115 NOK (84+31).
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Dopo lo sbarco proseguiamo con la 669 e ci fermiamo a Nerdvika, compriamo un po’ di viveri e ci concediamo un ottimo pranzo sul molo (3), sotto un bellissimo sole. Due giovani ragazze norvegesi (16-17 anni) arrivano al porticciolo con le loro biciclette, si spogliano e cominciano fare il bagno, cioè si tuffano dal molo un paio di volte, poi una nuotata (4), un bagno di sole, dopo un po’ ricominciano da capo e a guardarle sembra che sia improvvisamente arrivata l’estate! Questa mattina Carla era andata a saggiare la temperatura dell’acqua entrando in acqua fin sopra le caviglie. Lei sopporta abbastanza bene l’acqua fredda, ma questa volta ha rinunciato subito dicendo che è gelata!! Brrrr!! E queste due ragazze sguazzano dentro il mare come se fossero in una grossa piscina riscaldata!!!!!
Dopo pranzo proseguiamo lungo la costa orientale verso nord (5), ci fermiamo circa mezz’ora a Steinsøysund, poi proseguiamo fino a Veidholmen, che si trova nel punto più settentrionale dell’isola (6) e dove finisce la 669. Il tempo è cambiato, il cielo ora è nuvoloso, la temperatura si è abbassata. L’estate è sparita.
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Veidholmen è un piccolo paese di ca. 100 case (7, 8), ammucchiate in uno spazio abbastanza ristretto, tutto intorno c’è il mare, in questo momento c’è la bassa marea per cui intorno si vedono alghe, alghe e soltanto alghe! Il mestiere principale è la pesca (9, 10, 11, 12, 13) e il turismo (14, 15, 16, 17)! Fino a Veidholmen si arriva con una bella stradina, che ci porta da uno scoglio all’altro in mezzo al mare, ma della tanto decantata bellezza di questa isola, noi non ne vediamo l’ombra. Forse anche a causa del tempo nuvoloso e del cielo cupo.
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Torniamo indietro e giriamo subito a sud verso la costa occidentale dell’isola, sempre con la buona e veloce 669. Dopo un po’ troviamo su una collina, ammassati 40 mulini a vento (18) per la produzione dell’energia elettrica. I Norvegesi, intelligentemente, hanno costruito questi giganti su un terreno molto isolato, probabilmente molto ventilato (dall'Atlantico) e così i loro Verdi non possono brontolare, che e stato rovinato l'ambiente.
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A Edøy prendiamo di nuovo il traghetto per Sandvik e torniamo ad Aukan al nostro parcheggio.
L’isola di Smøla ci ha lasciato una brutta impressione. Il paesaggio è monotono, senza alberi, eccetto qualcuno sulla costa orientale. Veidholmen è l’unico posto pieno di vita, cioè di turisti, in maggioranza tedeschi, che vengono non per turismo, ma per la pesca. Noleggiano le barche, escono a pescare in mare aperto e, a sentire uno di questi pescatori, in un giorno si possono prendere anche 100 kg di pesce, di grossa taglia (per ogni imbarcazione con 2 pescatori).
Eravamo presenti quando una di queste barche è rientrata ed i pescatori hanno cominciato scaricare su un tavolo il pescato. La quantità è tale che il tavolo non riesce a contenerla tutta, come si vede dalle foto (19, 20, 21, 22, 23)! Si procede subito al prelievo dei filetti e al congelamento nel grande freezer, per conservarlo nel modo migliore fino alla partenza per casa! Quello che ci fa più male è vedere che solo il filetto viene tenuto, il resto del pesce è buttato, cioè si spreca un buon 30% del pescato. Almeno una metà della carne scartata, cioè un 15 % del totale, era ancora buona e commestibile. Brutto da vedere come si sciupa del buon cibo!!
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Questo tipo di vacanza sembra molto gradita agli uomini (forse anche a qualche donna), perché trascorrono ore e ore a pesca, dal mattino alla sera, giorno dopo giorno, con il sole o con la pioggia, con la bonaccia o con il vento, perché nei pochi giorni a disposizione devono riempire il freezer fino all’orlo, per poi portare tutto in patria. Per qualcuno questo è riposo, per altri “turismo”!
Ad Aukan, in serata, esco mezz’ora in barca con Udo, un simpatico tedesco che ha affittato la casa sul molo con relativa barca a motore. A bordo ha anche l’ecoscandaglio, per localizzare i branchi di pesce. Lui sta a pesca tutto il giorno, sua moglie esce qualche volta con lui, ma spesso rimane in casa da sola a leggere le riviste, che ha portato da casa. Al ritorno Udo filetta, stiva tutto nel congelatore e così ogni giorno per due intere settimane.
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Nella mezz’ora di pesca dalla barca, pescando sotto il grande ponte, catturiamo ca. 30 sej relativamente piccoli (in media un quarto di kg). Con l’ecoscandaglio Udo ci porta sopra il branco dove lanciamo i cucchiaini e recuperiamo con forti strattoni passando in mezzo al branco (24). Neanche uno dei 30 sej viene agganciato con l’amo per la bocca, tutti rimangono agganciati per la pancia, per l’occhio, per la schiena o per la coda! Poveri pesci! Quelli più grandi li mettiamo subito nel frigo, quelli più piccoli regalati ai gabbiani.
Altra notte molto quieta (25).
19° giorno - 02.07.2008 – mercoledì: Aukan – Malnes - 188 (3882) km
Questa mattina godiamo di una bellissima giornata estiva, nel cielo non c’è neanche una nuvoletta. Trascorriamo qualche ora a conversare con una coppia di tedeschi (Ludwig e Ruth), che sono parcheggiati con il loro camper vicino a noi. Per pranzo Carla prepara del buon pesce, più tardi ci congediamo da Ruth e Ludwig e ripartiamo verso nord, per l’isola di Hitra. Con la 680 e poi con la 682 torniamo ad Arasvika e alle 15.00 ci imbarchiamo per Hennset. Dopo lo sbarco proseguiamo con la E39 verso nord, in direzione Orkanger.
La strada ci porta lungo la costa meridionale del Vinjefjorden. La prima metà di strada, fino a Vinje, è in uno stato pietoso, parzialmente in ricostruzione. Dieci km prima di Orkanger voltiamo a sinistra, su una piccola ma buona strada, che ci porta vicino a Snausen sulla 714, qui voltiamo di nuovo a sinistra e proseguiamo verso nord in direzione dell’isola di Hitra. Ci accompagna una giornata limpida e piena di sole.
Ci fermiamo su un bellissimo piazzale in piccolo paese di nome Malnes, prima del tunnel sottomarino per Hitra (09°10'21''E, 63°29'47''N). La sosta è gratuita, anche se sono presenti il WC e un lavatoio con l’acqua calda, quasi bollente. Dal piazzale c’è una magnifica vista sul mare e sulle isole (1), tutto di un verde incredibile e con le rose selvatiche in piena fioritura.
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A 50 m dal parcheggio, c’è un ponte dove la corrente creata dal movimento delle maree dà origine ad una “straume”. A mezzanotte vado a tentare la sorte da una piccola piattaforma molto adatta alla pesca (2), in poco tempo riesco a salpare tre sgombri, due dei quali di mezzo kg e 4 belle aringhe. Le aringhe non attaccano all’amo, cioè il cucchiaino, ma vengono agganciate dalla sua ancoretta, mentre si pesca a strappo (come ieri ad Aukan), perché i loro branchi sono talmente numerosi che attraversarli in questo modo senza incocciarle è quasi impossibile.
Noto che in Norvegia si pesca quasi esclusivamente con cucchiaino e quando, dopo il lancio, lo si traina verso la riva, dopo due o tre giri del mulinello (la velocità di traina dipende dal fondale: roccia o sabbia), si dà uno strattone, per agganciare il pesce, che forse “annusa” o solamente gira intorno al cucchiaino.
Per cena ancora pesce, poi una bella passeggiata lungo il mare. Il tempo buono tiene, la notte trascorre molto, molto tranquilla (3)!
Un’altra nota interessante: quest’anno in Norvegia accettano le carte di credito più facilmente che in passato, chiedono solo la password (pin) per la carta, come per il bancomat !!
20° giorno – 03.07.2008 – giovedì: Malnes – Ansnes - 36 (3918) km
Altra meravigliosa giornata (1), cielo terso, senza nuvole (e così continuerà per tutto il giorno!), molto caldo. Per pranzo Carla prepara un buon brodetto (alla dalmata) (2). Quando stiamo per partire ci raggiungono Ludwig e Ruth, lui è un camperista che in testa ha un’idea fissa: pescare, pescare e ancora pescare! Subito corre alla piattaforma sotto il ponte dove ho pescato con successo ieri sera, per provare anche lui. Ma oggi i pesci sono in vacanza da un’altra parte, così decidono di partire subito con noi per Hitra. Attraversiamo il tunnel sottomarino che è lungo ca. 6 km e che probabilmente scende un bel po’, perché all’entrata e all’uscita sono indicate pendenze del 10%. Rapportate ai tre km corrispondono a una profondità di 300 m !!!! Il pedaggio: 100 NOK.
Arriviamo a Sandstad e al locale ufficio turistico prendiamo i depliant per entrambe le isole, Hitra e Frøya. Proseguiamo via Fillan per Ansnes. Dopo il paese di Ansnes parcheggiamo su un bel piazzale in riva al mare un po’ prima del terzo ponte. In questo momento c’è la bassa marea, aspettiamo che risalga per verificare se la corrente in entrata porta con sé anche qualche pesce.
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Dopo cena, verso le 22.00 andiamo pescare. Carla ed io andiamo su un pontile galleggiante per legare le barche, dove già pescano due polacchi, che di giorno lavorano al montaggio di un grande capannone proprio qui vicino. La posizione è buona, ma anche qui il pesce è scarso, catturiamo tre sej non molto grandi. Volevo provare a scendere proprio sotto il ponte, ma rinuncio perché la sponda è formata da grossi massi scivolosi e, memore della precedente brutta esperienza, non voglio rischiare (vedi 19.07.2004). La pesca dal ponte è vietata, c’è tanto di segnalazione in tedesco sulla strada. Ma perché in tedesco? Forse perché i tedeschi non rispettano le regole?
Infatti, Ludwig va sul ponte e da lì lancia il suo cucchiaino. Aggancia, con la tecnica dello “strattone”, alla parte superiore del naso, un grande lyr, un colosso. Non può salparlo dal ponte in quanto troppo alto dall’acqua e la preda è molto pesante. Insistere è pericoloso, perché quando il pesce uscirà dall’acqua e comincerà ribellarsi con forti scosse, si romperanno la lenza o il naso, o si sgancerà il bestione, o si raddrizzerà l’amo e il pesce scapperà nella sua tana a leccarsi le ferite. Ludwig è in un bel guaio ma la fortuna aiuta gli audaci: viene in suo soccorso una barca, che sta passando in quel momento sotto il ponte. Il gentile norvegese con la sua gaffa arpiona il pesce e ce lo porta a riva. Il lyr pesa 8,5 kg ed è lungo 103 cm (3). Bravo Ludwig!! Vado ad aiutare Ruth a prelevare i due enormi filetti, circondati da una nuvola di gabbiani, che aspettano con impazienza la loro parte e questa volta ce ne sarà per tutti.
Per cena la stessa cosa che per pranzo: pesce, non ci stufiamo mai quando è cosi fresco! Carla ha preparato una buona polenta da mangiare con il brodetto e adesso….. buon appetito.
La notte scorre tranquilla anche a soli 12 m dalla strada. In questi posti il traffico notturno è insignificante, si risveglia al mattino, ma non è rumoroso.
21° giorno – 04.07.2008 – venerdì: Ansnes – Dyrøya - 65 (3983) km
La nostra nipotina Marta festeggia oggi il suo primo compleanno, in mattinata inviamo via SMS i nostri migliori auguri, ci manca molto, specialmente a Carla.
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Godiamo anche oggi di una bella giornata, molto sole senza nuvole e molto caldo. Dopo colazione partiamo verso nord, direzione isola di Frøya. Attraversiamo un profondo, ripido tunnel sottomarino, lungo 6 km, questa volta dall’isola di Hitra all’isola di Frøya. E questa volta è gratuito!!! Probabilmente nel pedaggio del tunnel di ieri è compreso anche questo.
Usciamo dal tunnel e proseguiamo verso nord. Dopo Dyrvik voltiamo a destra sull’isola di Uttian, ma non troviamo spazi adatti alla sosta. Torniamo sulla 714 e dopo Hallarvika voltiamo a sinistra sulla 716. Nel paesino di Setra non riusciamo ad arrivare fino al porto perché la strada è ostruita da tante vetture ed da una roulotte che, in coda, aspettano il traghetto per le isolette Mausund (Brannøya) e Sula. Non capisco perché ci vanno, sulle prime due ci sono 6-7 km di strade, sulla terza ca. 4 km.
Tornato a casa, ho visto dalle carte molto dettagliate, che su queste isole ci sono tante case e inoltre potrebbero esserci delle zone molto buone per la pesca. Si trovano in mare aperto lontano dalla terra ferma ed anche dall’isola di Frøya, in più hanno molte “straume”.
In qualche modo riusciamo a girare il nostro camper, ritorniamo sulla strada precedente per mezzo km e voltiamo a sinistra per Norddyrøya, dove troviamo un bel porticciolo, purtroppo senza un posto libero per parcheggiare. Abbandoniamo anche questo posto e torniamo indietro di ca. 3 km, fino ad un piccolo piazzale vicino alla strada, lontano dalla civiltà, un po’ prima di una straume. Qui hanno spianato qualche metro quadrato di terra probabilmente per fare il parcheggio ai pescatori, quando vengono alla straume (08°41'00''E, 63°47’01''N).
In serata Ludwig riesce, al massimo della marea, a prendere uno sgombro, uno solo ma bello, grande. Io non pesco, il frigo ed anche il freezer sono pieni, non c’è più posto.
Per pranzo e per la cena mangiamo i sej fritti: bbbbbbuonissimii!!
Il tempo si mantiene molto bello, nel parcheggio dormiamo in una grande quiete.
22° giorno – 05.07.2008 – sabato: Dyrøya – Malnes - 131 (4114) km
In mattinata si vede ancora, attraverso le nuvole, un debole sole, ma più tardi il cielo si copre completamente con le nuvole e la giornata diventerà cupa e fredda. Verso le 10.30 partiamo per Hitra e dopo un paio di km voltiamo a sinistra per Nordskaget, sempre con la 716. Il posto non ci piace quindi proseguiamo in direzione Stornhallaren (sempre con la 716) e poi avanti ancora fino al tunnel sottomarino che ci riporta indietro (gratis) sull’isola di Hitra.
Proseguiamo fino a Fillan per rifornirci di gasolio (14,19 NOK/l), di nuovo torniamo indietro solo per due km e scendiamo al mare fino al paesino di Sandvika (presso Ansnes). Due giorni fa quando siamo andati al “terzo ponte” abbiamo visto dalla strada una piccola baia, molto bella, con un molo che sembrava creato per la pesca, ma oggi non riusciamo trovare un posto per parcheggiare. Ludwig insiste per andare al “terzo ponte”, dove ha preso il suo enorme lyr. Ruth non vorrebbe altro pesce, anche loro non hanno più spazio nel frigo, ma Ludwig ha nella testa solo la pesca!
Ci congediamo da Ruth e Ludwig e proseguiamo per Hestvika, dove parcheggiamo vicino al mare e ci saziamo con un buon brodetto accompagnato dalla polenta. Il tempo è brutto ma non piove. Carla va a passeggio e quando torna mi racconta che nei cortili e nei giardini delle case ha visto i caprioli, che in santa pace mangiavano……i fiori!!
Alle 16.00 partiamo per Malnes, dobbiamo sborsare altre 100 NOK per attraversare il tunnel?? In Norvegia devi sempre avere il portafoglio a portata di mano. A Malnes parcheggiamo naturalmente sul nostro bello ed attrezzato piazzale, dove abbiamo dormito due giorni fa. Alle 23.00 tento la fortuna con la pesca dalla piattaforma ma questa volta rimango deluso.
Il cielo è nuvoloso, ma la notte è molto tranquilla.
23°giorno – 06.07.2008 – domenica: Malnes – Oppdal - 191 (4305) km
Al mattino il cielo è molto cupo, ma verso le 10.00 arriva il sole. Alle 11.00 ci prepariamo per partire e in questo momento ci raggiungono Ruth e Ludwig. Ieri Ludwig non ha pescato niente, il desiderio di un’altro successo non si è realizzato: anche la fortuna ha un limite…..
Alle 12.15 finalmente partiamo insieme per il viaggio di ritorno. Dopo un paio di chilometri ci fermiamo su un bel piazzale sopra un lago, facciamo un pranzetto coi fiocchi (1, 2) e restiamo a vedere la Formula 1 in TV. Comincia a cadere una leggera pioggerella, dopo la gara partiamo, loro verso nord via Orkanger, noi verso sud. Qui comincia il nostro viaggio di ritorno verso l’Italia, purtroppo molto prima di quello che avevamo programmato.
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Imbocchiamo la 714 e presso il paesino di Snausen, a 7 km da Orkanger voltiamo a destra, su una piccola strada secondaria, molto bella, la stessa con la quale siamo arrivati 3 giorni fa. Dopo qualche km voltiamo a sinistra sulla E39 e dopo ca. 2 km, voltiamo di nuovo a destra di 180° sulla 65. Questa strada è molto bella e larga, con relativamente poco traffico (forse perché è domenica?). I paesaggi sono molto belli, tanti ruscelli, molte rapide.
Il tempo si sta guastando, ogni tanto comincia a piovere, ma dura poco. Presso Storås la 65 diventa la 701 e più avanti dopo Syrstad diventa la 700. Questa strada attraversa una bella valle, passa sempre vicino a un fiume ed è bella e dritta, senza salite e senza grandi curve. La guida è molto piacevole, eccetto gli ultimi 2 km a causa di una salita abbastanza ripida con due tornanti. A Berkåk facciamo rifornimento di gasolio 12,44 NOK (ieri sull’isola lo abbiamo pagato 14,10!!!) e proseguiamo con la E6 fino a Oppdal, dove arriviamo intorno alle 19,00, sempre con una buona strada. A Oppdal il gasolio costa 13,76 NOK!!! Queste differenze di prezzo sono incredibili.
A Oppdal ci sistemiamo in un grande parcheggio nel centro della città (09°41'20''E, 62°35'43''N), dietro al supermarket COOP. Siamo soli nel parcheggio. Per cena una succulenta pasta “alla bolognese”, molto buona.
Serata molto fredda, la notte tranquilla.
24° giorno – 07.07.2008 – lunedì: Oppdal – Bismo - 210 (4515) km
Questa mattina fa molto freddo a causa del forte vento che questa notte ha scosso, un paio di volte anche in modo serio, la nostra casetta. Ci alziamo, come quasi tutti i giorni, dopo le 9.00, facciamo colazione e mentre Carla riordina la cucina ed il camper, io scrivo il diario. Il tempo scorre veloce (siamo andati anche al market a fare una rapida spesa) e come al solito partiamo tardi, solo verso le 11.15. Questo non ci disturba, non abbiamo fretta.
Seguiamo la direzione di Dombas su una strada molto buona e veloce. Per la prima volta vedo in Norvegia, su una strada statale, un cartello che indica la velocità massima di 90 km orari!! Fino ad ora questa segnalazione l’avevo vista solo in autostrada.
La prima parte del percorso ci conduce attraverso una vallata, lungo un torrente. Meravigliosi paesaggi, un piacere anche per chi guida e non può distogliere molto lo sguardo dalla strada. Nella seconda parte ci arrampichiamo su un altopiano, deserto, ma con un’ottima strada sulla quale si possono finalmente inghiottire chilometri dopo chilometri. Finalmente guidiamo in Norvegia, e oggi anche abbastanza a lungo, su una strada statale con limite di 90 km/ora! Finalmente lunghi tratti in quinta marcia! Attraversiamo Dombas e il gasolio è già aumentato fino a 14,43 NOK (ieri era 12,44), in un giorno +16%! Quanti soldi finiscono nelle tasche degli Arabi e dei Russi!!
A Dombas ci immettiamo su una strada molto bella, a tratti il sole fa capolino e i paesaggi diventano ancora più belli, ci sono tante discese, anche con pendenze abbastanza marcate, per fortuna nel nostro senso di marcia. A metà strada in direzione Otta ci fermiamo e pranziamo, sempre nello stesso nostro “ristorante con vista sulla natura”. Dieci km prima di Otta, il nostro navigatore ci indica una scorciatoia per Lom, per fortuna ci accorgiamo che ci sono salite del 10% in una strada molto stretta, dove è anche vietato il transito ai camion di peso superiore alle 3,5 ton. Rinunciamo, la nostra strada è un po più lunga, ma senza saliscendi e decisamente meno impegnativa.
Ad Otta voltiamo a destra, sulla 15 per
Lom, poi ancora a destra, ma sempre
sulla 15, per Bismo. Di nuovo una
strada molto bella, in fondo a vallate piene di laghi e laghetti. Abbiamo
l’impressione che i laghi siano strapieni di acqua, il livello sembra molto alto
perché in certi posti si vedono solo le chiome degli alberi che sporgono al di
fuori dell’acqua. In un primo momento pensiamo che nelle vicinanze sia stata
costruita una diga e ne siano derivati dei laghi artificiali, ma presto ci
accorgiamo che nei laghi l’acqua è molto bassa e quelle che noi pensavamo chiome
di alberi, in realtà sono solo grandi cespugli che non hanno tronco. In questo
modo, con meno di mezzo metro di acqua, sembrano enormi alberi semisommersi.
Un po’ prima di Lom è riapparso finalmente il sole e a Bismo godiamo di una bella e soleggiata serata. Troviamo un bellissimo spazio nel piccolo parcheggio dietro la COOP (08°15’57’’E, 61°52’59’’N). La notte è molto silenziosa, ma solo fino alle sette. Questo è il problema di tutti i parcheggi presso i grandi market, al mattino ci si sveglia per il rumore dei camion che portano le merci.
Siamo partiti da 25 giorni e ancora non si è esaurita la prima bombola di gas (per paura di rimanere senza ne abbiamo portate tre), nonostante Carla cucini tre volte al giorno e anche il frigorifero sia acceso continuamente. Il risparmio di gas è dovuto al fatto che fino ad ora non abbiamo mai riscaldato l’acqua, la doccia la facciamo nei campeggi. Parcheggiamo il camper all’ingresso, compriamo i gettoni alla reception ed entriamo a piedi per andare alle docce.
Oltre al frigorifero che lavora non-stop, abbiamo anche un piccolo congelatore da 20 litri a compressore (ca. 35W) che raggiunge i -18°C, ed è in funzione 24 ore su 24, ma non consuma gas. Funziona con la corrente a 12 volt della batteria di servizio, a sua volta ricaricata dai pannelli solari o dall’alternatore quando siamo in viaggio (ma facciamo pochi km al giorno). Fino ad ora abbiamo avuto abbastanza corrente per il congelatore (dove sono congelati i filetti di pesce), per la radio, per la TV, per il laptop, per l'illuminazione e per la pompa dell'acqua. Non siamo ancora stati in campeggio per il pernottamento e l’allaccio alla rete 220V.
25° giorno – 08.07.2008 – martedì: Bismo – "258" - Olden - 145 (4660) km
Ci alziamo alle 9.00, il tempo non promette niente di buono, è nuvoloso anche se qua e là si vede qualche pezzettino di cielo blu e non è più così freddo come ieri a Oppdal.
Alle 10.50 partiamo in direzione ovest, in direzione del mare, sempre con la 15 che è molto bella, sempre in leggera salita (1, 2), in parte riasfaltata e passa vicino ai fiumi pieni di rapide e cascate. Anche qui troviamo il segnale di velocità massima 90 km orari.
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Dopo Billingen, presso il paesino di Groth, voltiamo a sinistra sulla famosa strada 258, lunga 28 km. Questa strada è vietata ai camion oltre i 13 m di lunghezza e non è raccomandata per le roulotte (3 - 28). Non è asfaltata, ma con un manto superficiale molto buono, senza buche, ma molto, molto stretta.
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E’ abbastanza livellata, cioè senza salite e discese e con un numero infinito di curve. Guido costantemente in seconda o terza, lentamente, specialmente davanti alle curve con scarsa visibilità, dove non sai se qualcuno arriva in senso contrario. Incrociamo spesso gli autobus, che procedono abbastanza velocemente, in quanto conoscono bene la strada e tutte le curve (16, 17, 18, 19).
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Per fortuna la strada è piena di slarghi, che servono per alternare il transito nei punti più difficili, se si guida con attenzione si evitano molti problemi. In qualche tratto, dove la carreggiata si restringe ulteriormente, si avanzano da una parte e dall’altra del camper forse 50 cm di strada. Bisogna essere prudenti per non finire nei fossi, che non sono profondi più di due metri, ma se vai giù…..!! Un paio di volte Carla si è preoccupata gridandomi: “Attento, stai attento!!”, perché dalla cabina, non si vedono i margini della strada.
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Il paesaggio è da favola, non molto verde, perché siamo abbastanza in alto (ca. 1100 m), ma ovunque ci sono ruscelli, torrenti, laghi e laghetti (4, 5, 11, 15, 23) , tanti ancora completamente ghiacciati (25). Le alte montagne ai lati della strada, sono ancora coperte di neve, che fatica a sciogliersi e che fanno da cornice a questa splendida vallata. Ritorna anche il sole, i suoi riflessi sulla superficie dei laghi o sui ghiacci, aggiungono una pennellata stupenda a queste meravigliose note di colore di ineguagliabile bellezza.
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Non si notano animali e non si sentono cantare gli uccelli. Ci fermiamo in uno slargo della strada, tutto intorno è silenzio assoluto, saltuariamente si ode in lontananza il segnale acustico dei rari mezzi in transito che segnalano la loro presenza prima delle curve e, i motori, appena percettibili, li senti solo quando sfilano di fianco (16, 17, 18, 19).
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Raccomando a tutti di percorrere questi 28 km di rara bellezza.
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Dopo 20 km di strada bianca, torniamo nuovamente sull’asfalto (26) e incontriamo un centro sciistico estivo - Sommerskisenter (27), che oggi è in piena attività. Ci sono tantissime automobili parcheggiate lungo la strada e anche qualche camper! Il sole non è molto forte, la parte settentrionale della montagna che noi vediamo è coperta di neve. Gli ski-lift sono in funzione e noi dalla strada guardiamo gli sciatori scendere sul ripido pendio, sul quale per fortuna, non ci sono alberi.
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Dopo la breve pausa, durante la quale possiamo osservare uno sport tipicamente invernale praticato in piena estate, proseguiamo il nostro viaggio. Comincia la lunga discesa verso il fondovalle (28 - 46), con innumerevoli tornanti (36) e con la strada in qualche punto molto ripida e stretta, per fortuna con un asfalto relativamente buono. Ci fermiamo a fotografare qualche bella cascata (34, 37, 47, 48, 50), poi proseguiamo la discesa. Lo stomaco comincia a reclamare per cui ci fermiamo in uno slargo della strada (40) e ci gustiamo le nostre aringhe in una natura incontaminata, baciati dal sole. Ci visita una pecora con i suoi due agnellini (38, 42), mangiano il pane dalla mia mano e sembrano molto contenti di questo nuovo cibo!
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Finalmente sbuchiamo nuovamente sulla 15 e proseguiamo la discesa , molti i tornanti, ma adesso su una strada bella e larga. Ci rendiamo conto che è stata una fortuna arrivare alla 258 dalla parte orientale, che non ha nessuna salita, dal lato opposto sarebbe stato molto più faticoso, perché ci sono tanti tornanti e lunghe salite. Il nostro bravo camper ha già 17 anni ed è meglio non sottoporlo a così difficili prove nonostante fino ad ora abbia dimostrato in più occasioni la sua ancora buona salute!
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Durante il viaggio riusciamo a metterci in contatto con la ditta Karl Geuther di Bremen e grazie alla gentilissima sig.na Čotić, riusciamo ad anticipare la nostra prenotazione per la traversata a Hirtshals dal 3.8. al 23.7. Questo purtroppo ridurrà la nostra permanenza in terra norvegese di ben 10 giorni.
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Finalmente arriviamo al fondovalle (53) e, costeggiando la riva meridionale del bellissimo lago Strynsvatnet, arriviamo a Stryn. Qui svoltiamo a sinistra sulla 60 e arriviamo a Olden. Il tempo è meraviglioso e caldo, con tanto sole. Parcheggiamo sul grande nuovo molo, ma ci avvertono subito che domani alle 7.00 dobbiamo abbandonare questo posto, in quanto arriverà una grande nave con 2000 passeggeri e noi saremmo di intralcio alle operazioni di attracco. Proviamo a cercare un posto a Loen ma non ci riusciamo per cui torniamo di nuovo a Olden, sul molo. Alle 23.30 ci spostiamo nel parcheggio del supermarket e qui troviamo un bellissimo e tranquillo posto per passare la notte in compagnia di tre camper olandesi.
26° giorno – 09.07.2008 – mercoledì: Olden – Briksdal - 23 (4683) km
Mattinata meravigliosa, soleggiata e calda. Ci alziamo dopo le 9.00 e andiamo sul molo di Olden per vedere la grande nave (1, 2, 3). E’ molto grande, veramente! Appartiene alla nota compagnia Cunard Line e si chiama “Queen Victoria”. Ha portato tanti turisti, che durante il giorno visiteranno il ghiacciaio Briksdalbreen, e questo è il vero motivo per cui una nave così grande fa scalo in questo piccolo paese. Tutte le strade di Olden, che non sono poi così tante, brulicano di turisti, molti i Giapponesi. I venditori di souvenirs avranno una proficua giornata!
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Carla fotografa la nave da tutte le angolazioni possibili, poi partiamo per Briksdal (4). Non vogliamo cominciare la salita verso il ghiacciaio quando il sole è più intenso e facciamo una sosta in un bel piazzale in riva ad un lago di colore verde smeraldo (5, 6, 7).
Non ci fermiamo molto perché il satellite per la TV si trova dietro la montagna e da questo posto non lo vediamo, cioè non si riceve il segnale. Siccome io non voglio perdere il telegiornale dobbiamo proseguire fino ad un secondo lago, anche questo molto bello, dove troviamo un’altra bella piazzola sopra il lago, con una stupenda vista e con una buona posizione per il satellite (8). Qui consumiamo il nostro pranzo in una bellissima quiete.
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Arriva un gruppo di polacchi con due vetture, facciamo una bella chiacchierata ed intorno alle 15.00 partiamo tutti insieme per Briksdal (9). Quando arriviamo, Carla ed io andiamo a prenotare un posto nel campeggio (06°48'45''E, 61°50'40'N), perché decidiamo di passare qui la notte. Vogliamo fare la doccia e Carla vuole fare anche il bucato. Il campeggio è piccolo ma carino, con fondo erboso. Il prezzo: 90+20+20=130 NOK (ca.16 €). Intorno alle 15.30, noi due partiamo per la visita al ghiacciaio Briksdalbreen.
Questa è la terza volta che visitiamo questo ghiacciaio (10, 11, 12, 13): la prima nel 1995 (vedi 16.06.95), la seconda nel 2002 (vedi 21.06.02). Notiamo subito che qualcosa è cambiato: non ci sono più le piccole carrozze trainate dai cavalli, prese d’assalto dai turisti giapponesi, che così si risparmiavano una buona metà della camminata fino al ghiacciaio. Adesso circolano veicoli elettrici, silenziosi, senza il tetto, prodotti dalla “John Deere” (famosa per i trattori agricoli), con una capacità di otto persone, autista compreso (14). Naturalmente i passeggeri sono sempre prevalentemente giapponesi arrivati ad Olden con la “Queen Victoria”, probabilmente nel pacchetto della crociera è già incluso anche questo servizio.
Noi naturalmente partiamo a piedi: 1 ora e 20 minuti l’andata e 50 minuti per il ritorno. I sentieri ora sono un po’ più larghi, ma la salita è rimasta abbastanza ripida, specialmente per i visitatori nella mia età (15, 16, 18).
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Il ghiacciaio ci sorprende molto, è cambiato anche lui, ma non in meglio. Si è ritirato fino alla roccia, il laghetto alla base è diventato molto più grande e solo una piccolissima parte della zona bassa del ghiacciaio è a contatto con l’acqua (17). Nella prima visita del 1995, due terzi del lago odierno erano coperti dal ghiacciaio, nella seconda (2002) il ghiacciaio già cominciava a ritirarsi, era abbastanza sporco e malandato. Oggi sull’acqua vediamo attraccato anche un gommone con i remi, il lago è lungo meno di 100 m. Per la prima volta assistiamo al distacco di grandi pezzi dal ghiacciaio e udito il fragore causato dalla caduta.
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Ci domandiamo se tutte queste mutazioni sono
dovute al cambiamento del clima causato dall’uomo? In un depliant che ho trovato
in un ufficio turistico del posto ho letto che l’ultimo, grande ghiacciaio era
presente nel 1750, durante la “piccola era glaciale” dell’Europa. Quel
ghiacciaio era minimo 2 km (!) più lungo di questo ed arrivava fino a dove oggi
arrivano i veicoli per il trasporto dei turisti. Ma 10.000 anni fa il ghiacciaio
era ancora più lungo di altri due chilometri, cioè arrivava fino al campeggio.
Tutto questo è colpa dell’uomo?? Nello stesso depliant leggo che nel periodo tra 9000 e 6000 anni fa, cioè per un lasso di tempo lungo 3000 anni (!), questo ghiacciaio non esisteva proprio!!! Si era sciolto ed era sparito. Per un periodo cosi enormemente lungo!! Certo è che sicuramente non essendoci nessuna industria che inquinava l’ambiente, non c’erano i gas che provocavano l’effetto serra. Di chi era allora la colpa per dei cambiamenti così drastici, oppure esistono i cicli nella vita del nostro pianeta, più freddi o più caldi! Chi ci potrà dare una risposta credibile a questa domanda!!
Decidiamo di tornare al nostro campeggio (19, 20). Sudiamo molto per il caldo intenso. Presso il ghiacciaio abbiamo visto dei ragazzi a torso nudo che si arrampicavano sulle sponde del lago, ma anche donne giapponesi, che passeggiavano con il parasole aperto!
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Nel campeggio Carla fa il bucato, la doccia la faremo domani, siamo troppo stanchi e l’aria è diventata abbastanza fresca (21, 22).
La notte è tranquilla, la grande cascata vicino al campeggio continua a dirci che il grande ghiacciaio si sta inesorabilmente sciogliendo. Si scioglie solo perché è estate???
Durante la notte comincia a farmi male l’alluce del piede destro!!
27° giorno – 10.07.2008 – giovedì: Briksdal – Skei - 90 (4773) km
Il mattino è un po’ nuvoloso (1), ma alle 9.00 arriva il sole e il cielo diventa sereno, senza nuvole, fa caldo (2, 3). Gli ospiti nel campeggio prendono il sole in costume da bagno. Carla torna dalla passeggiata con tanti mirtilli, una ciotola piena, e così abbiamo la colazione di frutta: mirtilli con zucchero (perché non sono ancora molto maturi), ricoperti di kefir (un tipo di yogurt), poi le banane e naturalmente il caffè. Una buona colazione dietetica.
Dopo colazione la doccia. Il mio piede destro, anzi l’alluce del piede destro, comincia a farmi male, sempre di più e sempre più forte. Cammino con difficoltà, ho delle fitte molto fastidiose. Carla pensa che sia un dolore di origine reumatica, forse artrosi oppure infiammazione dei tendini.
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Dopo pranzo Carla parte per un’altra spedizione sulle colline alla raccolta di mirtilli. Io resto in campeggio e mi nascondo dal sole. Dopo l’asportazione di un melanoma maligno dal fianco destro (gen. 2006) devo evitare il sole, sperando che sia questo l’unico problema rimastomi dopo l’operazione.
Alle 16.30 si parte. Breve sosta ad Olden, solo per gli acquisti nel market. Vediamo in lontananza una grande nave bianca, che si allontana dalla costa. Non è la “Queen Victoria”, che è nera. Deve essere un altra nave che è arrivata ieri o questa mattina dopo la partenza dalla “Queen Victoria”. Olden è diventata una località turistica molto trafficata, i norvegesi sono intelligenti, sanno come si deve sfruttare un ghiacciaio! Il turismo funziona e porta soldi!
Proseguiamo con la 60 via Ulvik su una salita molto ripida (la conosciamo bene in entrambe le direzioni), con tanti tornanti e una discesa, ancora più ripida, in direzione Byrkjelo. Da qui con la E39 attraversiamo la ben conosciuta Våtedalen, da noi denominata “valle delle capre” (vedi 28.7.2004) e alle 19.00 arriviamo a Skei, sulle rive del bellissimo lago Jølstravatnet. Troviamo un bello slargo della strada, 500 metri fuori dal paese, parcheggiamo a due metri dal lago e consumiamo un’ottima cena a base di buonissimi filetti di sej, prelevati dal nostro congelatore. Per gli Dei dell’Olimpo!!
Dopo cena ritorniamo a Skej e dietro il market della COOP troviamo un bello e silenzioso piazzale, ottimo per la notte (06°28'44''E, 61°34'18''N). Siamo nel centro del paese, a 50 m dalla strada principale e dal lago, ma protetti dalle case intorno al parcheggio e quindi non sentiamo i rumori del traffico.
Continuano i problemi al piede, il dolore è sopportabile ma a volte aumenta di intensità improvvisamente e diventa quasi insopportabile, per fortuna dura poco, un paio di secondi. Che cosa sarà???
Nella notte il silenzio è totale e questo è molto importante per il riposo!
28° giorno – 11.07.2008 – venerdì: Skei – Straumsnes - 111 (4884) km
Altra mattinata seminuvolosa. Ci alziamo alle 8.20 e andiamo subito allo slargo della strada presso il lago, dove abbiamo cenato ieri sera. Godiamo di nuovo della pace di questo luogo e con la meravigliosa vista sul lago dal nostro “ristorante”, consumiamo un’ottima colazione. Alle 10.00 proseguiamo con la E39 lungo la costa del lago Jølstravatnet, il tempo adesso è migliorato. A Førde voltiamo a sud, sempre con la E39, ma dopo ca. 13 km voltiamo a destra sulla stretta 57, in direzione Bygstad.
A Bygstad finisce il Dalefjorden, ci fermiamo brevemente e proviamo dalla strada a lanciare un paio di volte il cucchiaino, naturalmente senza risultato. Scattiamo alcune belle fotografie (1, 2, 3) del paese che si trova sulla riva del fiordo. Sul mare non c’è un filo di vento, sembra uno specchio sul quale si riflette il paese e le montagne circostanti. Paesaggi incantevoli! Subito proseguiamo per Dale, dove nel market facciamo un po’ di provvista per la cambusa di bordo, ci riforniamo di gasolio a 13,68 NOK e alle 12.45 proseguiamo il viaggio con la 57, dopo Flekke con la 607, per Straumsnes.
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Parcheggiamo (questa è già la nostra terza visita in questo posto) sul nostro solito molo (05°12'01''E, 61°20'43''N). Provo a pescare e catturo due sgombri ed un sej. Il pesce non è più abbondante come un tempo, dopo tutti questi tentativi con scarsi risultati, credo che per la pesca dalla riva sia necessario andare più a nord, forse oltre Ålesund, meglio ancora oltre Bodø. Naturalmente, anche qui ce n’è ancora, ma non tanto come una volta.
Nel pomeriggio comincia a piovere forte, dopo le 20.00 ritorna il sole. Dalla nostra finestra guardiamo i delfini che cacciano in mare. Sarà questo il motivo per cui oggi il pesce si è rarefatto?
La notte è molto tranquilla, come sempre, in questo posto.
29° giorno – 12.07.2008 – sabato: Straumsnes - Rysjedalsvika – Solleibotn - 83 (4967) km
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Ci svegliamo con le nuvole basse sopra il fiordo, la riva opposta si vede in tutta la sua lunghezza, ma solo fino a ca. 50 m sopra il mare, più in ci sono solo le nuvole, bianco-grigie.
Proviamo a pescare, Carla prende un sej, io uno sgombro. Un po’ poco considerato il posto! Più tardi vediamo di nuovo i delfini alla ricerca di cibo, vanno e vengono continuamente e, naturalmente, dove sono loro, non si prende niente.
Pian piano il tempo migliora e alle 14.00 alziamo le ancore dirigendo la prua verso sud. Ci fermiamo a Leirvik, un paio di km prima del Rysjedalsvika. Trovo una posizione per la pesca che mi ispira molto, nel cestino finisce uno sgombro, solo uno, ma molto bello.
Lasciamo anche Leirvik e in pochi minuti arriviamo a Rysjedalsvika, ora finalmente con un bel sole. Proseguiamo subito per Indrefjord (che non abbiamo mai visitato) con una stradina molto, molto stretta. Il paesaggio sembra molto bello, ma non troviamo nessun posto per parcheggiare. In qualche modo invertiamo la marcia su questa stretta strada, un camper più lungo del nostro avrebbe avuto grosse difficoltà a farlo.
Torniamo indietro e trecento metri prima del porto di Rysjedalsvika voltiamo a destra, in direzione Nesje, su una strada forse ancora più stretta ma che conosciamo bene. Dopo meno di un km scendiamo con una stradina sul nostro vecchio parcheggio, il tratto è breve, sembra un sentiero e la discesa al parcheggio (un po’ più grande del camper) è adesso molto più complicata: ai bordi della stradina sono cresciuti tanti arbusti, che possono graffiare le pareti esterne del camper. In questo posto, quattro anni fa, in ca. mezz’ora di pesca avevo catturato tantissimo pesce (vedi 8.7.2004).
Ma ci aspetta ancora un’altra spiacevole sorpresa: la piattaforma galleggiante di legno dalla quale pescavo quattro anni fa, che era posizionata sopra il mare profondo, non esiste più. Provo ugualmente a pescare dalle rocce, anche se sono un po’ scivolose ed è rischioso starci sopra. Lancio il cucchiaino un paio di volte da posizioni molto scomode (le rocce sono molto inclinate), inoltre c’è un’alta probabilità di incocciare le alghe con il cucchiaino e di perdere tutto, perché l’acqua è bassa. Rinuncio!
Carla torna dalla sua passeggiata con tantissimi mirtilli. Nel frattempo io ho pulito un po’ i bordi della strada dai rami che spuntano, per facilitare il passaggio del camper. Giriamo in qualche modo il camper e ritorniamo a Rysjedalsvika.
Alle 19.00 ci imbarchiamo sul traghetto per Rutledal in un pomeriggio caldo e ancora con molto sole: 90 (76+14) NOK. Da Rutledal partiamo subito per Solleibotn dove sul molo per gli aliscafi delle linee Bergen - Flåm/Måloy, troviamo un bellissimo posto per parcheggiare (05°02'01''E, 60°59'30''N). Nelle sale d’aspetto, aperte dalle 8.00 alle 20.00, ci sono i servizi per i passeggeri (WC e acqua calda).
Provo a pescare, prendo solo un piccolo sgombro! Nel 2002 Carla, da questo molo ha preso uno sgombro che pesava esattamente 1 kg ed era 50 cm di lunghezza!! Pesato e fotografato!
Notte quieta e tranquilla.
30° giorno – 13.07.2008 – domenica: Solleibotn – Mjømna - 58 (5025) km
Il tempo si è guastato, il pesce non si fa vedere, il piede mi crea sempre problemi, abbastanza fastidiosi. In mattinata facciamo una passeggiata sulla nuova strada, che hanno costruito di recente, ultima volta (nel 2004) non l'abbiamo visto. Hanno costruito moltissime villette, porticcioli, incredibile (1, 2). Tutto in quattro anni!
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Nel pomeriggio decidiamo di proseguire il nostro viaggio.
Alle 17.30 partiamo verso sud. In Italia nessuno si metterebbe in viaggio prendendo un traghetto a quest’ora, ma qui sembra che siano le nostre 14,30 e dato che le giornate durano fino alle 23.00, vuol dire che abbiamo ancora almeno 5 ore a disposizione!
Poco dopo la partenza facciamo il primo stop. Ci fermiamo al parcheggio presso il ponte in entrata nell’Austgulfjorden, dove anni fa abbiamo provato a pescare senza risultato. Scendo fino all’acqua e questa volta va un po’ meglio, riesco a catturare un bello sgombro e un sej (3, 4, 5). Quando la pesca diventa interessante, comincia a piovere per cui devo rinunciare e accontentarmi di quello che ho nel cestino.
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Proseguiamo e arriviamo a Sløvåg con un sole meraviglioso (in Norvegia il tempo cambia fino a tre volte al giorno, dal sole alla pioggia e viceversa!!) e subito prendiamo il traghetto per Skipavik: 70 (49+21) NOK. Sbarchiamo e prendiamo la strada (6) per Mjømna, che conosciamo molto bene e dove arriviamo verso le 21.30.
Il nostro solito parcheggio (04°53'59''E, 60°55'18''N), vicino alla chiesa ed al cimitero, come del resto tutto intorno, non è cambiato. Sul parcheggio ci sono solo due automobili. Questo parcheggio è praticamente sul mare, rialzato forse di un metro, noi parcheggiamo ad un metro dal margine. Bellissima posizione! Il tempo è buono, sul mare c’è bonaccia, decido di procacciare un po’ di cibo ruspante. In 15 minuti finiscono nel cestino due sgombri (uno molto grande) e due sej.
Notte tranquilla con la pioggia che comincia a tamburellare sul tetto e concilia il sonno.
31° giorno– 14.07.2008 – lunedì: Mjømna – 0 (5025) km
Tutto il giorno continua a piovere, le nuvole sono basse e minacciose.
Ammazziamo il tempo con i Sudoku che abbiamo trovato nei depliant turistici norvegesi, nell’agenzia sul molo di Solleibotn. Il bello del Sudoku e che per risolverlo non devi obbligatoriamente sapere la lingua norvegese o cinese, anche quando sono editi in Norvegia o in Cina. Fortunatamente i numeri sono uguali in tutti i paesi e il gioco si risolve senza dover leggere le istruzioni, nonostante la soluzione non sia sempre semplice. Alla soluzione si arriva sempre, a volte occorre più tempo. Si deve usare molto la logica, nel suo insieme è una cosa bella, divertente e anche un buon allenamento per il cervello!
L’alluce maledetto ed adesso anche il piede destro non mi danno pace, fa male, a volte molto forte, camino con difficoltà.
32° giorno– 15.07.2008 – martedì: Mjømna – 0dda - 284 (5249) km
In mattinata piove ancora, adesso molto forte e ci si mette anche il forte vento a tormentarci. Non ne avrei bisogno, sono di cattivo umore già per via del piede dolorante. Le fitte sono sempre più forti, durano poco ma di intensità da urlo.
Vorremmo capire di cosa si tratta per tentare dei rimedi, facciamo tante ipotesi: sarà artrite o forse infiammazione dei tendini? Carla pensa che potrebbe essere Fuoco di S. Antonio (zooster), speriamo di no. Dovrei salire sul tetto del camper per trovare nel baule un paio di scarpe più comode o i sandali aperti. Finora ho camminato e guidato sempre con le scarpe da trekking che, con il piede gonfio, sembrano improvvisamente diventate strette e peggiorano la situazione.
Con il vento forte e la pioggia battente sarebbe un’impresa aprire il baule, già di per sé non facile da aprire in condizioni normali, con il piede dolorante e la mia non più tenera età, decido che è meglio non fare imprudenze.
Decidiamo di interrompere il nostro viaggio e di tornare a casa per la via più breve. La prima cosa da fare è arrivare fino a Pinneberg, vicino ad Amburgo, dove c’è un buon ospedale e dove sono già stato per farmi medicare la ferita alla testa nel 2004. In questo ospedale potremo comunicare con i medici in lingua tedesca, qui con il norvegese sarebbe un problema. Dobbiamo spiegare in modo preciso quale è il mio problema ed avere una diagnosi precisa, ricevere i farmaci adatti a lenire il dolore nel piede, sempre più insopportabile.
Bisogna proseguire fino a Langesund e prendere il primo traghetto per la Danimarca. Chi sa se questi dolori mi permetteranno di fare in due giorni 600 km sulle strade norvegesi, in larga parte su strade secondarie, strette e piene di curve, di per se stesse già pericolose per un conducente in perfetta salute? Mi permetteranno le fitte, che arrivano improvvise con un incremento velocissimo del dolore, di essere attento e calmo nei momenti decisivi? Devo farcela, non ho un’altra soluzione. Carla guida il camper raramente e non ha una grande esperienza di guida su strade come queste, oltre tutto con la bufera che sta imperversando. Gli incroci con camion che viaggiano in senso inverso, i difficili sorpassi, gli slarghi per passare sulle strade troppo strette e bagnate, i fondi stradali non sempre all’altezza, non sono da scherzarci sopra. Decido di resistere.
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Alle 10.15 lasciamo Mjømna (1) e alle 10.55 a Skipavik ci imbarchiamo sul traghetto per Leirvåg: 98 (71+27) NOK. Il mare è in burrasca, noi siamo sistemati purtroppo a prua del traghetto (2), la pioggia e le onde ci bagnano abbondantemente (3). Sbarchiamo alle 11.15 e con la 57 proseguiamo subito verso Knarvik. Qui arriviamo sulla E39 e prima di Bergen voltiamo sulla E16 (4, 5). Qui continua a piovere e non potrebbe essere diversamente a Bergen, che è conosciuta come la città più piovosa della Norvegia e che oggi sicuramente non si smentirebbe. Decidiamo di non scendere a Bergen, ma di proseguire direttamente fino a Hardangerfjorden per arrivare il più presto possibile al porto del traghetto.
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Rifornimento gasolio 13,67 NOK.
Presso Trengereid svoltiamo a destra sulla 7 e ci fermiamo a Øystese, su un bel piazzale adiacente un albergo (06°12'06''E, 60°23''12''N), che noi già conosciamo (6, 7). Consumiamo un pranzo veloce, il tempo migliora, esce anche un po’ di sole. Nel market facciamo una rapida spesa e quando ci accingiamo a partire ricomincia a piovere (8, 9, 10). Ormai la pioggia non ci ferma più, proseguiamo in direzione Kvandal, dove riusciamo a prendere il traghetto per Utne: 98 (71 + 27) NOK.
Sbarchiamo a Utne sulla 505 e proseguiamo in direzione sud, la strada è abbastanza buona. Il piede mi fa sempre più male. Durante il viaggio chiamiamo Bremen e chiediamo se ci possono di nuovo anticipare la prenotazione, confermata solo la settimana scorsa, eventualmente per domani o dopodomani, perché a causa del mio problema dobbiamo al più presto arrivare in un ospedale in Germania. Ci informano, che purtroppo tutti i traghetti hanno i posti esauriti, l’unica speranza è arrivare a Langesund il più presto possibile ed eventualmente allo sportello della Kystlink trovare un posto, nel frattempo diventato libero. La gentile signorina Čotić, ci promette che proverà a fare tutto il possibile per trovarci un posto e ci comunicherà subito se ci riesce.
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Alle 19.00 siamo a Odda, gli ultimi 40 km la pioggia ci grazia. Troviamo un bellissimo posto (11) per parcheggiare sul molo davanti alla stazione degli autobus (06°42'37''E, 60°04'12''N).
La notte è tranquilla.
33° giorno – 16.07.2008 – mercoledì: 0dda – Langesund (N) – Hirtshals (Dk) – Tårs (Dk) - 350 (5599) km
Questa mattina il tempo è piovoso. Partiamo da Odda alle 9.00, sempre a sud, verso le montagne, che con questo tempaccio non promettono niente di buono. Iniziamo sulla 13 e 1,5 km dopo Skare voltiamo a sinistra sulla E134. Con una pioggia fortissima ci arrampichiamo (1, 2) su un passo attraverso tantissimi tunnel. Oltre il passo il tempo migliora.
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Prima di Edland finalmente finiscono le montagne con i loro tornanti e tunnel. Riposiamo un po e ci visitano le oche selvatiche, cercando qualche bocconcino speciale (3, 4, 5, 6)!
Attraversiamo Åmot, a Brunkeberg voltiamo a destra sulla 41, fidandoci nel nostro navigatore Panasonic, che ha, per nostra sfortuna, probabilmente scelto la strada più breve, buona forse per le automobili, ma non per i camion e i camper.
La strada è infatti un susseguirsi di salite e tornanti, non è facile per la guida, specialmente per un conducente che, con un piede gonfio e dolorante racchiuso in una scarpa troppo stretta, deve azionare i comandi per la guida, premere sui pedali e gemere dal dolore.
Guardando la cartina stradale, avrei voluto, non voltare sulla 41, ma proseguire fino a Seljord e poi voltare sulla 36, ma Carla non la pensava allo stesso modo….! Qualcuno mi ha detto una volta, che la moglie ha sempre ragione e che bisogna ascoltare quello che dice!?!?
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Mentre viaggiamo ci chiama la ditta Karl Geuther da Bremen e la gentile signorina Čotić ci informa che è riuscita a prenotare per domani un posto sul traghetto. Ci dice però anche di provare direttamente allo sportello di Langesund per trovare eventualmente un posto già per oggi, sempre che riusciamo ad essere là almeno due ore prima che parta la nave per Hirtshals, partenza che è prevista per le 20.30.
Proseguiamo con la 41, adesso con tempo buono, fino a Steane, dove voltiamo sulla 38, che per lunghi tratti è molto sconnessa. Attraversiamo Prekestranda e nei pressi di Hofstølen sbuchiamo sull’autostrada E18. Verso le 17.00 arriviamo finalmente nel porto di Langesund. Zoppicando vado subito allo sportello della Kystlink e la fortuna ci aiuta: riesco a trovare un posto libero sul traghetto di questa sera.
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Puntuale, alle 20.30 la M/S “Fantasia” (7, 8, 9) lascia il porto di Langesund per Hirtshals. Il mare è un po’ mosso e la nave balla un po’. All’ 1.00 di notte arriviamo a Hirtshals e dato il tempo buono proseguiamo subito, prima con la E39 e dopo una ventina di km con la 553, per Tårs. Comincia a piovere, sempre più forte, si alza anche il vento, ma il nostro navigatore non sbaglia e ci porta senza errori esattamente al parcheggio dove abbiamo dormito all’andata, durante il tragitto di avvicinamento alla Norvegia.
Notte di nuovo molto tranquilla!
34° giorno – 17.07.2008 – giovedì: Tårs (Dk) – Pinneberg (D) - 512 (6111) km
Ci alziamo alle 8.00 con un tempo bellissimo. Subito mi arrampico sul tetto del camper e trovo nel baule i miei sandali leggeri. Sono molto confortevoli, posso allentare o aprire completamente la cintura anteriore così da avere le dita del piede libere. Ora posso camminare abbastanza bene, nonostante i dolori arrivino ad ondate di tanto in tanto, torturandomi non poco. Oggi per tutto il giorno percorreremo solo autostrade per cui sarà Carla adibita alla guida. Io proverò a riposare il piede dolorante, reduce dalle fatiche degli ultimi due giorni sulle stradine della Norvegia, strette e piene di curve, dove ho odiato le pedaliere del posto di guida.
Alle 17.30 arriviamo da Waldemar a Pinneberg. Rotraut non è in casa, con il suo coro è ad un concerto a Mainz. Alle 20.30 andiamo al Pronto Soccorso dell’ospedale, dove mi fanno subito tutti i controlli (sangue, elettrocardiogramma ecc…). Diagnosi: probabile attacco di gotta!?! Non abbiamo mai pensato a questa malattia, perché non ne conosciamo i sintomi!! Mi somministrano subito una compressa di antidolorifico (Voltaren Dispers) e dopo 20 minuti non sento più alcun dolore al piede. Una sensazione stupenda dopo 8 giorni di martirio!!
Ricevo le pillole sufficienti per continuare il viaggio fino a San Maurizio, la cura definitiva la dovrò fare a casa.
Ceniamo alle 22.30 con Waldemar, dopo cena un po’ di conversazione poi tutti a nanna.
La quiete non manca e finalmente faccio una bella dormita senza dolori.
35° giorno – 18.07.2008 – venerdì: Pinneberg (D) – Braunschweig (D) - 218 (6329) km
Giornata nuvolosa ma senza pioggia. Partiamo intorno alle 11.00. Riusciamo ad acquistare il gasolio a 1,48 €, ma abbiamo visto prezzi anche oltre 1,50 €!!
Il programma è di arrivare fino a Braunschweig, Carla è al posto di guida anche oggi. Facciamo una sosta per il pranzo e arriviamo dalla zia Johanna intorno alle 15.00. A Braunschweig ci accoglie una leggera pioggerellina.
Dormiamo avvolti dal silenzio davanti alla casa della zia.
36° giorno – 19.07.2008 – sabato: Braunschweig (D) - 0 (6329) km
Bella giornata, soleggiata. Nel pomeriggio andiamo con Johanna da un suo amico, che ha la gotta già da parecchi anni. Riceviamo le “istruzioni” su come fare per avere una vita normale, anche con questa stupida malattia.
37° giorno – 20.07.2008 – domenica: Braunschweig (D) – Steinberg (D) – Kempten (D) – 736 (7065) km
In mattinata ci avviamo puntando naturalmente ancora a sud. Attraversiamo Frankfurt e ci fermiamo a Steinberg dagli zii di Carla: Uschi e Werner. Dopo pranzo partiamo per Kempten, per visitare nuovamente i genitori di Carla, dove arriviamo intorno le 18.00.
In una stazione di servizio abbiamo visto come la polizia tedesca controlla i veicoli che arrivavano dall’autostrada. Sembra che il motivo principale dei controlli sia la pressione dei pneumatici. Noi non siamo stati controllati.
Oggi per tutto il giorno abbiamo avuto un tempo bellissimo.
Dormiamo come al solito nel parcheggio davanti alla casa dei genitori di Carla.
38° giorno – 21.07.2008 – lunedì: Kempten (D) – 0 (7065) km
Giornata di meritato riposo prima del rientro a casa.
39° giorno – 22.07.2008 – mercoledì: Kempten (D) – San Maurizio Canavese (I) – 550 (7615) km
In mattinata ci dirigiamo verso San Maurizio e, dopo 39 giorni di viaggio non proprio come lo avevamo sognato, arriviamo finalmente a casa. Durante il viaggio guidiamo a turno Carla ed io, il piede mi duole molto meno e questo è molto importante, ora lo curerò nel modo migliore.
Il nostro fedele camper dorme di nuovo sotto la sua tettoia e riposa in attesa del successivo viaggio in agosto, per Medulin in Istria.