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NORVEGIA 2004 - DIARIO DI VIAGGIO
Egersund - Måløy - Flåm - Egersund
10.06. - 23.08.2004
Annotazioni: Stojan Deprato
Tutela della lingua: Annamaria Dalmasso
Clicca sulle mappe o sulle foto per ingrandirle!
1. giorno – 10.06.2004 - giovedì: San Maurizio (I) - Kappel (CH) - 436 km
Oggi alle 10.00, mia moglie Carla ed io (77), partiamo da San Maurizio Canavese (TO) ancora una volta in direzione nord, al nostro quarto viaggio alla volta della Norvegia. Avevamo intenzione di partire cinque o sei giorni fa, ma essendosi sposati, questa domenica, nostra figlia Jasmine e Cataldo, abbiamo dovuto posticipare la partenza. Il camper con il quale viaggiamo è ancora sempre quello dai nostri viaggi precedenti (1995, 1999 e 2002). Adesso, per la verità, ha già 101.661 km, ma gode ancora di buonissima salute. Quando non è in viaggio, dorme sempre sotto il tetto, protetto dalle intemperie e dall’umidità. D’inverno non esce dalla sua stalla. Lo trattiamo bene!
Il programma di
viaggio per la Norvegia, questo anno seguirà il seguente itinerario:
Egersund - Haugesund - Tittelsnes
- Bergen - Straume - Straumsnes - Førde - Florø - Måløy - Vestkapp - Sandane
- Søgndal - Flåm - Voss - Tittelsness - Egersund. In Norvegia prevediamo di
percorrere 3000 km ca, con una media di ca 60-65 km/giorno. In totale, per e
da Norvegia, il percorso totale dovrebbe essere di ca 7000 km. Ritorneremo
dalla Norvegia dopo 75 giorni !!! Tutte le località, le isole, i fiordi e
quant’altro, con i nomi stampati nel diario in
colore rosso,
si possono trovare sulle mappe al
legate.
Ieri è stata una giornata molto calda, qui si misuravano +33°C all’ombra, speriamo di avere lo stesso tempo durante il viaggio. La giornata si annuncia senza nuvole e senza vento, davvero molto bella.
Ci fermiamo a Bellinzona, alla stazione di servizio in autostrada per pranzare. Fa sempre molto caldo. Secondo la radio a Milano ci sono +35°C.
A Kappel, CH, dove abita nostro figlio Davor, arriviamo verso le 16.00. Ci sono tutti: Davor con la moglie Michelle e con i figli Tobias e Fabian. Dietro alla casa nel prato Davor ha una piccola piscina, molto bella e naturalmente non perdo l’occasione per fare un tuffo! Carla non è della stessa idea. Chi sa, quando avremmo di nuovo la possibilità di nuotare un po’? Come cena una gustosissima grigliata e poi una chiacchierata fino alle 23.00. Dormiamo nel camper davanti la casa, la notte è molto silenziosa e calda.
2. giorno – 11.06.2004 - venerdì: Kappel (CH) - Lutter am Barenberge (D) - 707/1143 km
Ci alziamo verso le 8.00, nella casa non c’è più nessuno, tutti
sono spariti. Uno a scuola, gli altri al lavoro. Il tempo
è nuvoloso, non fa più caldo come ieri, ma è la condizione ideale per viaggiare.
Partiamo
da casa alle 9.20 ca, con uno stop pressoché immediato alla COOP,
per comprare ancora qualche cosetta (si dimentica sempre qualcosa!)
e alle 10.00 finalmente si parte, davvero. Dopo un paio di
chilometri entriamo nella pioggia, che ci accompagna fino al confine
tedesco di
Basel. Una volta Germania
continuiamo con l’autostrada verso
Frankfurt.
Il tempo è nuvoloso, ogni tanto qualche acquazzone, ma per fortuna
senza un gran traffico. Pranziamo durante il viaggio e alle 14.30 ci
fermiamo a
Steinberg, vicino
Offenbach, a casa di Ursula, zia di
Carla (lo zio Werner non è a casa). Prendiamo insieme un caffè
chiacchierando, e verso le 17.00 riprendiamo l’autostrada in
direzione nord.
Presso
Seesen
usciamo dall’autostrada ed arriviamo nella piccola città di
Lutter am Barenberge,
che è situata sul
margine
del parco nazionale
Harz. Il tempo è bello!
Troviamo un bellissimo parcheggio nel centro della città, sulla
piccola piazza davanti alla banca. Domani sabato, la banca sarà
chiusa, questo per noi significa silenzio e nessuno ci sveglierà.
Niente di meglio! Alle 21.00 ceniamo in un ristorante che si trova
sulla piazza. La cena è molto buona e abbondante,tanto che io non
riesco mangiare tutto!? Per la cena in due, con la birra, spendiamo
20 €, mica tanto! Subito dopo cena andiamo a letto. Incomincia a
piovigginare!
3. giorno – 12.06.2004 - sabato: Lutter am Barenberge (D) - Braunschweig (D) - 64/1207 km
Ci svegliamo che sono già le 7.00. Il tempo è di nuovo bello. Durante la colazione, guardiamo il telegiornale RAI. Oggi in Italia, e in tutta l’Europa, si vota.
Abbiamo di
nuovo
la nostra fotocamera
digitale CASIO, che ci ha dato parecchi problemi durante l’ultimo viaggio
(2002), e che dopo un’ottima riparazione, speriamo ci permetta di portare a casa
delle belle foto.
E’ piacevole
avere la nostra antenna
(Kathrein 50x50, BAS 60) per la
TV satellitare, cosi che durante il viaggio possiamo guardare anche i
notiziari italiani. In Norvegia non si sente la radio italiana e durante i
primi due viaggi nel 1995 e 1999, senza la Tv, siamo stati, per quasi due
mesi, praticamente tagliati fuori dal resto del mondo. Adesso possiamo avere
sempre le informazioni dall’Italia e dal mondo, ma non pensiamo
assolutamente di spendere tanto tempo davanti al televisore. Una o due volte
al giorno i telegiornali ed eventualmente lo sport. Le trasmissioni si
vedono molto bene, meglio quelle tedesche via Astra, che quelle italiane via
Eutelsat. Due anni fa, si vedevano molte bene le trasmissioni fino alla
punta estrema settentrionale delle Lofoten.
Questa volta non abbiamo portato con noi il congelatore WAECO, tipo CC-18, che ci ha creato tanti problemi durante l’ultimo viaggio e completamente rovinato le ferie. La WAECO non ha mostrato alcun interesse nell’aiutarci! Dopo il ritorno dalla Norvegia (2002), ed anche quest’anno prima di partire, ho cercato un rimedio al nostro problema con l’azienda costruttrice, ma invano! Cosi abbiamo deciso di lasciare a casa a marcire questo inutile quanto dispendioso aggeggio. Non lo raccomando a nessuno!
Questa volta portiamo con noi un
piccolo gommone ZODIAC, lungo solo 2,60 m, senza il fondo rigido, montabile
e smontabile
in 5 minuti. Abbiamo anche un fuoribordo YAMAHA di 3CV. Il gommone ed il
fuoribordo sono molto leggeri e vengono sistemati nel gran baule sul tetto
del camper. Visto che l’ultima volta avremmo voluto pescare nel mare più
profondo e non sempre dalla costa, quest’anno ci proveremo con lo ZODIAC.
Riteniamo che più si è lontani dalla costa, più ci sia del pesce anche di
taglia più grande! Può darsi.
Ma
torniamo
al nostro viaggio! Alle 9.20 partiamo da
Lutter per Mahlum (9
km), riprendendo l’autostrada e proseguendo verso il nord direzione
Braunschweig. Presso Salzgitter
veniamo completamente investiti da un fortissimo acquazzone superato in modo
superbo!
A Braunschweig arriviamo alle 10.20 e parcheggiamo davanti la casa di Johanna (zia di Carla), che per i suoi anni (82) si mantiene più che egregiamente. Vive in una casa molto bella, arredata con molto gusto, con un piccolo giardino, curato molto bene. Johanna è vedova, è single e guida da sola la sua Mercedes. Non guida solo qui, intorno alla casa. Ogni anno parte da sola alla guida della sua fedele vettura a Spagna, dove trascorre i sei mesi invernali al sole, per ritornare, da sola, a casa! Una donna eccezionale! Oltre 3.000 km! Incredibile!
4. giorno – 13.06.2004 - domenica: Braunschweig (D) - Pinneberg (D) - 220/1427 km
Mattinata
nuvolosa, e tutti i tre andiamo a passeggiare sulle rive del
Mittellandkanal
(1), che passa qui
ad
un km dalla casa di Johanna. Il canale è navigabile e inizia in Olanda vicino ad
Amsterdam, taglia tutta la Germania e finisce presso Magdeburg o forse ancora
più avanti. Nonostante oggi sia domenica, sul canale c’è abbastanza traffico e
transitano grandi chiatte.
Dopo il pranzo, guardo alla TV il moto GT da Barcellona. Vince Valentino Rossi mentre Biaggi è appena ottavo. Molto bene! Alle 15.00 partiamo per Pinneberg. C’è il sole. Il tempo è bello nonostante il vento. In dieci minuti siamo in autostrada, direzione Hannover. Il traffico è molto intenso ed all’entrata in Hannover è tutto bloccato. Per fortuna, cento metri prima dell ingorgo, dobbiamo girare a destra, in direzione di Hamburg. Questa strada è scarsamente trafficata. Essendo oggi domenica non ci sono camion, ma nella corsia diretta a sud, c’è una coda di macchine, lunga almeno venti km.
A Pinneberg dove abita Rotraut, cugina di Carla, arriviamo alle 18.00. Alle 18.30 Waldemar ed io, siamo già davanti allo schermo per seguire il Grand Prix di Montecarlo! Vince la Ferrari con Schumacher. Dopo la cena, guardiamo le foto del matrimonio di Jasmine, ritirandoci per riposare verso le 23.30.
5. giorno – 14.06.2004 - lunedì: Pinneberg (D) - Aabenraa (DK) - 186/1713 km
Cielo
nuvoloso. Con Rotraut e Waldemar andiamo ad
Ellerhoop,
per visitare un bellissimo giardino botanico “Arboretum-Baumpark”. Il parco
è molto curato, educativo e ricco di tutti i tipi di vegetazione: dagli
alberi fino ai fiori, piante acquatiche e laghetti con gigantesche carpe!
Alle 18.20 salutiamo Rotraut e Waldemar e partiamo verso nord, direzione Danimarca. Attraversiamo Quickborn ed entriamo in autostrada verso Flensburg. Di nuovo, esattamente come nel 2002, da questo lato dell’autostrada ci accompagna un vento laterale, molto forte. Alle 20.20 attraversiamo il confine danese e dopo 30 km usciamo dall’autostrada entrando ad Aabenraa, dove sostiamo in un bellissimo, grande parcheggio, direttamente sul mare, vicino alla marina. Il parcheggio è gratuito, con attacchi per la corrente e l’acqua. Il vento è ancora molto forte e scuote bene il nostro camper. Per il resto la notte passa tranquilla.
6. giorno – 15.06.2004 - martedì: Aabenraa (DK) - Glyngøre (DK) - 286/1999 km
Un vento, forte e freddo, ha scosso il camper, tutta la notte, ma nella nostra casetta tutto è piacevole. Ci alziamo alle 8.30. Il cielo è nuvoloso, fuori fa freddo. Incomincia a piovigginare. Carichiamo l’acqua a bordo e ci avviamo verso Fredericia, dove dobbiamo incontrare Sabine, una collega di scuola di Carla, che adesso vive a København (vedi Scandinavia 1995) e con la quale abbiamo per oggi l’appuntamento alla stazione ferroviaria di Fredericia, all’arrivo del treno delle 11.03.
Usciamo per sbaglio dall’autostrada presso Kolding, torniamo indietro, perdiamo tempo, ma alla fine arriviamo a Fredericia. Ci salva la carta della città, scaricata da Internet (www.viamichelin.it), riuscendo ad arrivare in tempo alla stazione. Con Sabine ci trasferiamo in un bel parcheggio, tranquillo, naturalmente vicino al mare (buono anche per il pernottamento), con una spiaggia molto bella (1). Beviamo un caffè e poi pranziamo. Dopo il pranzo passeggiamo, prima in città (2) e poi sulla spiaggia (3). Il tempo è migliorato, è arrivato il sole, ma il vento è rimasto e fa un po’ freddo.
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Alle 17.10 accompagniamo Sabine al treno per København e noi proseguiamo in autostrada verso nord, per Glyngøre. A Vejle usciamo dall’autostrada e proseguiamo con la 13 per Viborg e da qui con la 26 per Glyngøre, dove arriviamo per le 20.00. Parcheggiamo nel nostro solito parcheggio dal 2002 (4), presso il porticciolo sportivo (5). Il vento soffia ancora, ma non piove (6).
7. giorno – 16.06.2004 - mercoledì: Glyngøre (DK) - Hanstholm (DK) - 102/2101 km
Ci
svegliamo
alle 7.00 con il sole e con un forte vento, uguale a quello di ieri
(1). Tutta la notte ci ha scosso di santa
ragione. Il mare è pieno di onde bianche.
Andiamo al market per comprare degli alimentari. Quando arriviamo alla cassa, non accettano nessuna delle nostre carte di credito. Ci dicono di andare a cambiare gli euro in banca. In banca per 15 € ci danno 100 DKR e chiedono subito 30 DKR per la provvigione. Vuol dire: la provvigione è del 30%!! Una rapina!! Abbandoniamo la banca e alle 10.15 lasciamo Glyngøre. Senza alimentari!
Alle 11.30 arriviamo a Hanstholm (2). Il mare ci saluta con delle onde gigantesche. Il vento è molto forte. Andiamo subito a Fjord Line a ritirare i tickets per Egersund, già prenotati in precedenza. La prenotazione è stata fatta dall’Italia nel mese di marzo, presso l’agenzia Karl Geuther GmbH & Co. KG, fjordline@geuther.com. Una agenzia di Bremen (D), molto bene organizzata, gentile e premurosa.
Il prezzo del ticket per la tratta Hanstholm - Egersund - Hanstholm (A/R) ammonta a 1990,00 DKR, cioè a 254,00 €. Il prezzo include il camper (fino a 6 m) e cinque persone.
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Ritiriamo e paghiamo i tickets per il traghetto, che parte domani alle 8.30 e usciamo con il camper per una piccola gita verso sud, sulla strada che costeggia il mare. Ci fermiamo dopo ca. 2 km in un parcheggio, vicino ad un’alta duna, che ci divide da una lunga e bellissima spiaggia. Carla fa una passeggiata sulla spiaggia, io rimango sul camper per aggiornare questo diario, ma dopo poco la raggiungo. Il vento è fortissimo (la mia stima è fra 100 e 120 km/ora) così tanto da impedire una piacevole passeggiata sulla spiaggia. Le onde sono grandi (3). Torno sul camper nel quale trovo sabbia ovunque! Tutte le finestre sono chiuse e solo quella sul tetto è rimasta un po’ aperta! Il vento alza la sabbia dalla duna e l’abbatte con un grande impeto contro il camper!
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Alle 13.30 torniamo nel porto di Hanstholm, per gironzolare un po’ fra i pescherecci (4, 5, 6). Più tardi andiamo al market per comprare del cibo. Anche qui non accettano la Visa, ma almeno accettano il pagamento in Euro, con il cambio normale, senza provvigioni! Rientriamo e ci spostiamo nel nostro parcheggio del 2002, sopra il porto (7). Carla legge, io scrivo il mio diario e cosi ci passa il giorno. Guardiamo le onde gigantesche, che saltano oltre la diga del porto. Nel pomeriggio, osserviamo le manovre di un gran traghetto in uscita dal porto diretto per l’Inghilterra. Deve andare contro le onde e nonostante sia molto grande, s’immerge con la prua nel mare, per poi impennarsi in aria sulla seconda onda. Dopo un po’ gira verso sud e adesso riceve le onde sulla fiancata e dondola come una grande botte. I pescherecci non escono! Guardando queste forze naturali, ci domandiamo come sarà divertente la nostra lunga traversata di domani fino a Norvegia? E dura solo sette ore! Quando il mare è buono!
Nella serata il vento è ancora sempre abbastanza forte, nonostante sia un po’ diminuito. La notte è passata in un silenzio assoluto. Non ci hanno disturbato gli imbecilli sui motori, come nel 2002, quando ne sono arrivati tre, nella notte piena, per svegliarci e per girare proprio su questo piccolo parcheggio.
8. giorno – 17.06.2004 - giovedì: Hanstholm (DK) - Egersund (N) - Skudeneshavn - 114/2215 km
Sveglia
alle 5.30 e alle 6.30 siamo già in coda per le carte d’imbarco. Il cielo è
nuvoloso. Durante la notte il vento è completamente cessato, il mare si è
tranquillizzato, è rimasto un po’ del mare morto, cioè le grandi onde, senza
frangenti.
Il nostro traghetto M/S “Fjord Norway” arriva dalla Norvegia appena alle 8.45, cioè con un ora di ritardo (1). Questa nave è un po’ più grande dalla M/S “Bergen”, che teneva prima questa linea e con la quale abbiamo già fatto questa rotta per ben tre volte. La nave M/S “Fjord Norway” ha le seguenti caratteristiche: L=161 m, B=27,6 m, pescaggio 6,20 m, 31.35 BRT, velocità massima 19 miglia/ora. Ha 10 ponti, 501 cabine e la capacità di ingoiare 1460 passeggeri, 450 automobili e 75 camion (2). E’ stata costruita nel 1986 a Bremerhaven (D) e ricostruita nel 2003 (3). Oggi ci sono relativamente pochi veicoli all’imbarco, forse perché è il primo giorno con le tariffe aumentate (oggi ha iniziato la stagione alta).
Salpiamo alle 9.15, con 45 minuti di ritardo (4). I posti per sistemarsi sulla nave non mancano. Fino a metà viaggio il tempo è un po’ nuvoloso e poi sole. Il mare è molto tranquillo, in qualche punto è come l’olio (5). Cosi ’portiamo le sedie fuori, al sole e godiamo del bel tempo (6, 7, 8). Ad Egersund attracchiamo alle 16.15, sette ore dopo la partenza.
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Il
controllo doganale è molto veloce. Sdoganato, andiamo subito ad un altro molo,
vicino il grande silos, che si trova d’altra parte del porto e dove nel 2002
abbiamo preso un bel po’ di pesce. Desideriamo subito riempire il nostro frigo.
Ma l’accesso al molo, che due
anni fa era libero, adesso è chiuso con una rete alta. Più tardi ci hanno
spiegato, che tutte queste misure, per gli oggetti di una certa dimensione,
sono fatte per paura degli attacchi terroristici.
Non ci rimane l’altro che fare dietrofront e imboccare la 44 in direzione Stavanger. Dopo Sirevåg notiamo sulla strada l’insegna di un campeggio ed anche per un’area per lo svuotamento dei WC chimici. Ci fermiamo, ma alla portineria chiedono 30 NOK per lo svuotamento, che vuol dire quasi 4 €! Il cambio attuale è ca 1 € ~ 8,00 NOK. Naturalmente non accettiamo! Più tardi ci fermiamo nel bel parcheggio del museo Orresanden, dove ceniamo e facciamo una piacevole passeggiata su una lunga e bella spiaggia. Prima di partire svuotiamo il nostro WC nel WC del parcheggio. Stiamo attenti a lasciare tutto pulito, come abbiamo trovato. E tutto è gratis!
Proseguiamo per il porto di Mekjarvik, presso Randaberg. Dobbiamo attraversare la periferia di Stavanger, dove si paga normalmente il pedaggio, ma dopo le 19.00 sembra si possa transitare gratis. Alle 22.15 arriviamo a Mekjarvik, ancora con il sole! Carla riesce rapidamente a lavare il parabrezza del camper (9), seguito dall’imbarco veloce alle 22.20 sul traghetto per Skudenshavn. Il traghetto costa 187 NOK (143 +2x22 = camper + 2 persone). Traversata con mare calmo (10)! Ci fermiamo brevemente alla isola di Kvitsøy. Alle 23.30 arriviamo a Skudeneshavn e troviamo un posto per dormire in una piccola stradina lateralewww.caravanparksexten.it , con vista sul mare (11). Una pace!
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A tutti quelli che arrivano con il camper in Norvegia, raccomando di comprare l’auto atlante “Stort bilatlas Norge 2003/2005 Cappelen kart CK 14”, in scala 1:325.000. Si può acquistare anche in Italia. Per informazioni più dettagliate, consultare il sito: http://www.cappelen.no/main/kart.aspx.
Se si vuole vedere la Norvegia vera e se si vuole godere della natura norvegese, si devono lasciare le strade veloci ed entrare nei piccoli paesi, nei porticcioli dei pescatori, visitare le isole piccole e viaggiare sulle strade laterali e strette. La stragrande maggioranza dei camperisti arriva in Norvegia con un’auto-carta in scala 1:800.000 o ancora più grande. Naturalmente, in una carta cosi, tutti questi piccoli paesini non sono segnalati e le strade piccole non sono neanche indicate. L’orientamento può essere fatto solo molto approssimativamente ed è molto difficile fare un programma dettagliato del viaggio.
Ci
svegliamo
intorno alle 7.00 dopo una notte passata in silenzio assoluto. Facciamo una
breve passeggiata sul molo e poi partiamo via
Syre
nella direzione di
Åkrahamn. Ci
fermiamo presso una bellissima baia
(1),
con la spiaggia
Sandvesanden, e
facciamo colazione. La spiaggia ha un grande parcheggio, che oggi è
completamente vuoto (2).
L’estate non è ancora arrivata. Nel parcheggio esiste un WC con l’acqua. La
spiaggia dista ca 70 m dal parcheggio. Dopo colazione prendiamo il sole
(3),
passeggiamo sulla spiaggia
(4)
e sulle colline intorno (5, 6,
7). Molto, molto
bello.
Alle 15.15 riprendiamo il nostro viaggio. Ci fermiamo a Åkrahamn per andare al market locale ed acquistare del cibo. Qui riusciamo a pagare (nel COOP Prix) con la Visa, senza alcun problema. Proseguiamo per Haugesund, dove facciamo visita ad Antonio Piscopo, che conosciamo solo via Internet. Antonio vive qui da 36 anni. E’ sposato con una donna norvegese, ha due figli maschi ed una femmina, già adulti con dei nipoti, ha una bella casa con un bel camper davanti, ha ottenuto la cittadinanza norvegese ed ha un buon lavoro. Ci siamo conosciuti attraverso il Forum del Turismo itinerante (www.turismoitinerante.com), un sito per i camperisti. E’ un sito molto competente, con tante rubriche, consigli, forum ecc. Antonio è anche una sorgente inesauribile d’informazioni per i camperisti, che vogliono visitare la Norvegia.
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Chiacchieriamo, beviamo il caffé e alle 19.00 partiamo per Moster, a 60 km verso nord. Antonio e la moglie, con la loro vettura, noi con il camper. Presso Valevåg entriamo in un lungo tunnel sottomarino verso Leirvik. Il punto più basso è a 250 m sotto la superficie marina. Pedaggio 80 NOK. Usciamo dal tunnel e giriamo subito a sinistra verso l’isola di Bømlo. Dopo ancora due bellissimi ponti arriviamo sull’isola di Moster.
Qui a
Moster
Antonio ha una piccola casa per il weekend, situata sopra il mare e sopra un
piccolo porticciolo,
dove
ha un suo motoscafo, un cabinato lungo ca 7 m, con un motore Volvo Penta di
20 CV. Sulla barca ha un Echosounder, che aiuta molto, quando si cerca il
pesce. Accanto al porticciolo c’è un piccolo terreno, libero, dove possiamo
parcheggiare il camper (8).
Siamo soli e isolati, non ci sono né case, né i rumori della gente. Dal
camper godiamo di una bellissima vista sul
Børøyfjorden.
Tutto è molto silenzioso, eccetto i gabbiani. Il tempo è bellissimo. Carla
esce a raccogliere i fiori, che si trovano ovunque
(9).
Con Antonio usciamo subito, con la sua barca, per tirare su due nasse, che giacciono già da qualche tempo in mare. Antonio crede di trovare solo del pesce morto, forse gia mangiato dai granchi, ma in una nassa troviamo invece un bel pesce chiamato torsk (merluzzo bianco, baccalà) ed ancora un pesce simile alla sogliola, chiamato skrubbe (passera di mare). Nella seconda nassa invece c’è solo un piccolo torsk. In tutto 1,5 kg di pesce.
La notte trascorre in un meraviglioso silenzio. Siamo soli, non c’è anima viva.
10. giorno – 19.06.2004 - sabato: Moster - 0/2319 km
In
mattinata,
alle 09.30, con Antonio e la sua nipotina, usciamo in barca a pesca. Il tempo è
bello. Peschiamo con una lenza, che al fondo ha cinque ami, una sotto l’altra, e
termina con un piombo, abbastanza pesante. In due ore di pesca, in realtà
peschiamo solo Carla e io, prendiamo un piccolo torsk e 18 sej
(salmone di mare,
gado, carbonario, merluzzo nero).
Nome esatto norvegese è sei, ma io lo scriverò sej, per non confonderlo con il
numero. Nessun pesce grande, tutti sotto un chilo e tutto il pescato insieme è
di ca. 5 kg. Ero convinto che pescando dalla barca, nel mare più profondo, si
trovassero i pezzi più grossi, ma non è cosi. Quattro sej li ributtiamo subito
in mare, sono troppo piccoli. Vengono subito inghiottiti dai gabbiani, che
nuotando tutto il tempo intorno alla barca non aspettano altro! Il pesce non è
ancora caduto in acqua, che è già nella bocca del gabbiano, che lo inghiottisce
in un attimo. E’ incredibile che grosse prede riescano ad inghiottire questi
uccelli, senza alcun problema!
Antonio non è interessato al pesce, lascia tutto a noi e il nostro frigorifero è già stracolmo.
Nel pomeriggio facciamo una visita ad Antonio nella sua bella casetta che in prima serata c’invita sul suo natante e ci porta fuori, per mostrarci le bellezze di questo fiordo (1). Usciamo dal porticciolo e tiriamo verso nord (2), verso Røyksund, percorrendo il canale che divide l’isola ed il paese di Moster dall’isola Bømlo. Questo canale, in alcuni punti è largo solo 3-4 metri (3)! Uscendo dal canale giriamo di nuovo al nord, navigando intorno all’isola di Spyssøy (4), passiamo sotto due bellissimi ponti (5) e puntiamo indietro, verso il nostro porticciolo. Sembra che i Norvegesi siano riusciti a collegare tante isole abitate con dei ponti (relativamente alti – permettendone il sottopassaggio anche alle grandi navi), diminuendo il numero dei traghetti utilizzati, velocizzando, e rendendo così meno costoso, il trasporto. Riattraversiamo il canale e torniamo a casa. Il tempo è bellissimo, la natura e il mare meravigliosi.
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C’è una cosa interessante da dire della Norvegia, parola di Antonio!: in questo paese per poter guidare la barca o il motoscafo non è necessaria la patente nautica. Si compra quello che corrisponde alle proprie possibilità finanziarie, si prende il timone, si accende il motore (2x200CV?) e via! Nessuno controllerà se sai guidare, tener la rotta con il timone, accostare, manovrare con la marcia indietro, se conosci le regole per navigare, per evitare gli scontri sul mare, se conosci le luci di navigazione - niente. Ci sono tante barche, motoscafi, velieri e - navigano tutti. Ho visto i “bambini” di 10 anni, che guidano i gommoni o barche con i motori oltre 10 CV. E girano velocissimi nei fiordi, che spesso non sono molto larghi e nei quali navigano anche le grandi navi. Per guidare la barca fino a 25 tonnellate non è obbligatoria nessuna patente, comunque ci sono dei corsi per imparare le regole di base della navigazione, ma non è un obbligo. Da non credere, se si fa comparazione con le leggi italiane!
La stessa libertà esiste anche per la pesca. In mare puoi pescare dalla riva o dalla barca. Puoi usare tutti i tipi di amo o di esca, puoi buttare le nasse, tutti i tipi di reti, i palangari (palamiti) e attrezzi simili. Puoi fare pesca subacquea e pescare con le bombole. E tutto questo senza un permesso speciale! Per la pesca c’è il fermo pesca delle aragoste da gennaio ad ottobre e non si possono pescare se sono sotto i 24 cm. Comunque nel periodo di fermo, le aragoste vanno ributtate in mare, pena una multa salata. E questo è tutto! Nei laghi e nei fiumi bisogna avere i permessi.
La notte è di nuovo tranquilla, la pace è favolosa!
11. giorno – 20.06.2004 - domenica: Moster - 0/2319 km
Nella mattinata esco con Antonio con la barca, per alzare le nasse. Vuote! Il tempo è molto bello (1). Per le 14.00 Antonio ha preparato nella sua casa un gran pranzo. Il figlio più giovane compie 30 anni. Gli invitati sono una ventina (2, 3) e fra loro Carla ed io. Antonio ha preparato e offerto un’ottima grigliata (4, 5): carne, salsicce, spiedini, gamberetti. Tutta la gente è molto simpatica e aperta, nonostante che per noi esiste il problema della conversazione in lingua norvegese. Ma l’inglese qui è parlato quasi da tutti. La festa è molto semplice e bella, l’accoglienza amichevole da parte di tutti.
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Verso le 19.00 ci ritiriamo nella nostra casetta e alle 21.00 arriva Antonio con la moglie per salutarci. Torna a Haugesund, domani è giorno di lavoro e sabato prossimo, va con la moglie e la figlia in Italia per le ferie. Per un mese e naturalmente con il camper. Noi resteremo ancora domani e se volessimo prolungare saremmo i benvenuti.
Il tempo è peggiorato e nella serata comincia piovere.
12. giorno – 21.06.2004 - lunedì: Moster - 0/2319 km
Restiamo tutto il giorno nel nostro parcheggio. E’ umido, piove un po’, ma non forte, il sole fa capolino di tanto in tanto. Il periodo piovoso è più lungo di quello soleggiato, purtroppo!. Proviamo a fare anche una passeggiata. Non arriviamo molto lontano, dopo una ventina di minuti la pioggia stizzita ci ricaccia in casa.
Provo pescare dal piccolo molo, ma sembra il Mar Morto!
13. giorno – 22.06.2004 - martedì: Moster - Solheim - 46/2365 km
Di
notte spiove, mentre adesso nella mattinata piove bene. Nel mezzogiorno il tempo
comincia a migliorare e decidiamo di partire dopo il pranzo. Dopo una breve
passeggiata attraverso
Moster
e un paio di foto
(1),
ripartiamo verso le 15.00, finalmente con il sole. Attraversiamo il ponte sopra
il canale Røyksund e proseguiamo sulla 542 in direzione nord. Fino a
Svortland
la strada è molto bella e larga. A Svortland facciamo rifornimento a 8,58 NOK,
mentre a Haugesund era a soli 7,90 NOK, ma purtroppo là non ci siamo fermati!
Passato Svortland ci fermiamo ad Urangsvåg nel porticciolo, per caricare l’acqua (2, 3). Ripartiamo, su di una strada molto stretta, a nord e arriviamo a Brandasund (4), che è il punto più settentrionale dell’arcipelago ma anche dove finisce la strada. Brandasund è un piccolo e pittoresco paese di pescatori, la cui strada d’accesso scende ripida al porto e qui finisce. Con il camper è pericoloso scendere ed ancora più difficile girare sulla strettissima riva e in più, per il ritorno, dovremmo affrontare la ripidissima salita (5). E ahinoi, non essendoci un parcheggio siamo costretti a girare e ad abbandonare l’idea di fermarci. Sostiamo invece sotto il grande ponte, provando a pescare, ma la corrente è troppo forte e non si sente niente!
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Rientriamo a Solheim (6) e troviamo un bellissimo parcheggio, di nuovo a mezzo metro dal mare (7). Ci sembra essere un terreno privato e Carla bussa ad una casa dall’altra parte della strada, dove abita il proprietario, per chiedere gentilmente, il permesso di poter pernottare. Chiediamo sempre il permesso per parcheggiare e fino adesso abbiamo ricevuto sempre la risposta affermativa.
Anche qui, come a Moster, tutti questi isolotti, che si trovano intorno, sono collegati con dei ponti (8, 9). I traghetti non ci sono più, la gente arriva più facilmente attraverso i ponti, compra i terreni e si costruisce le case, perché anche il trasporto dei materiali da costruzione è più semplice e meno caro. E qui, la natura è bellissima!
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Proviamo a pescare, senza successo! Per cena spaghetti! Nel frigo c’è rimasto poco pesce, e quello che è rimasto lo lasciamo per domani.
Dopo la cena, guardiamo in TV la partita dal campionato europeo di calcio Italia - Bulgaria. Naturalmente solo sulla TV tedesca, poiché essendo la RAI criptata non è possibile vedere nulla! Che vergogna la RAI! Abbiamo vinto, ma non è bastato, perché la Danimarca e la Svezia sono state migliori negli altri incontri e cosi usciamo subito a testa bassa dal campionato. L’ Italia ha giocato male, come due anni fa, credo in Sud Corea. Quella volta la colpa fu dell’arbitro e questa volta non si sa di chi? Sicura è solo una cosa, tutte due le volte l’allenatore era Trapattoni, che ha creato, con tanto “successo”, la nostra squadra con un gioco moscio e sulla difensiva.
Quanto bravo l’allenatore, tanto la squadra e in conseguenza i risultati!
14. giorno – 23.06.2004 - mercoledì: Solheim - 0/2365 km
In mattinata decidiamo di rimanere qui ancora per un giorno, perché oggi (23. giugno) si accendono i falò (1) in tutta la Norvegia, per festeggiare l’arrivo dell’ estate - Midsommernight (2, 3). Il giorno è molto bello, ci alziamo solo alle 9.00 e in mattinata facciamo una passeggiata in paese (4), in tutto 300 m (andata e ritorno!). Facciamo anche un po’ d’alpinismo sulle rocce vicino al mare, sotto il ponte (5). Dopo pranzo, andiamo a pescare e tiriamo su 1 sgombro e 5 sej (tre li ributtiamo in mare, perché troppo piccoli). Sembra che anche il tempo festeggi l’arrivo dell’estate, la giornata è piena di sole ed in solo mezz’ora di pesca, mi sono bruciato un po’ il viso. Peschiamo sul piccolo molo (6), proprietà della stessa persona che ci ha messo il parcheggio a disposizione. Qui sul molo conduce un piccolo ristorante/bar, affitta le camere e barche per la pesca. Vicino alla strada ha una bella casa, davanti la casa un piccolo prato sul quale corrono due conigli (uno marrone chiaro, l’altro bianco-nero) di una strana razza (7), con le orecchie, molto lunge e penzolanti, completamente diversi dai conigli nostrani.
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E’ strano anche, che il prato non abbia alcun recinto o siepe verso la strada, cosi che i conigli possono attraversare liberamente la strada e arrivare anche sotto il nostro camper a giocarci intorno e tornare a casa. Per fortuna la strada è poco trafficata. Se qui nel paese passa una macchina per strada, riduce sensibilmente la velocità e prosegue con tanta attenzione. In tutta la Norvegia, dove c’è un segnale stradale con limite di velocità a 60, si guida al massimo a 60 e dove indica 50, si guida fino a 50. Molto rigorosamente! Prestando molta attenzione agli animali sulla strada. Il consumo dell’alcool avviene eventualmente di sera, a casa, quando sanno che non devono mettersi alla guida di veicoli. Cosi si comporta la stragrande maggioranza dei norvegesi. Il tasso d’alcool nel sangue è concesso fino allo 0,2% per mille. Un po’ più dello zero!
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Il nostro camper si trova sull’orlo del terreno vicino al mare, la riva è costruita con grandi sassi, fra i quali c’è tanto spazio vuoto e dove vivono piccoli visoni, di colore marrone scuro, con la coda lunga ca 50-60 cm. Girano sui sassi, vicino al nostro camper e non sono spaventati. Gli offriamo una fetta di pane e la portano subito nelle loro tane. Sono buoni nuotatori, come i ratti.
Nella prima serata comincia a piovere. E’ rovinata la festa! Per cena mangiamo tanto pesce. Prendiamo dal frigo tutto quello, che abbiamo portato da Moster. Per domani resterà solo quello d’oggi. Dopo cena sparisce la pioggia e alle 21.30 accendono il falò (8), ma la festa è spenta. La gente, ferma sulla strada, guarda il fuoco con occhi spalancati (9). Qualcuno ha portato delle piccole braci e sul margine della strada allestisce la grigliata per la famiglia: carne o salsicce. Pensavamo di sentire qualche canto, un po’ d’allegria o di vedere qualcuno che avrebbe festeggiato, con la birra! Niente! Così ci ritiriamo nel nostro camper a giocare le carte. Seguiamo anche la partita Repubblica Ceca - Germania, che finisce in 2:1. Cosi, anche la “grande” Germania è eliminata e divide il destino dell’Italia e della Spagna.
Più tardi arriva di nuovo la pioggia e tamburella tutta la notte sul tetto.
15. giorno – 24.06.2004 - giovedì: Solheim - Bruntveit - 107/2472 km
Il
mattino
è senza pioggia, un po’ nuvoloso. Nel porto principale si trova un negozio, con
un piccolo bar, e nella casa annessa vi sono anche due cabine con le docce, dove
i marinai, ma anche i viaggiatori come noi, possono fare la doccia. Nel negozio
si acquistano gettoni, da 5 NOK, e per una buona doccia occorrono due gettoni.
L’ambiente è modesto, ma pulito.
Alle 11.00 il tempo migliora e alle 12.00 ripartiamo, con il sole, in direzione Svortland. Dopo due chilometri, voltiamo a sinistra e scendiamo in Austvik Kai. Qui una volta era attivo il porto per i traghetti, ma ora, da quando è tutto collegato con i ponti, il porto è rimasto inutilizzato. Lanciamo due tre volte il cucchiaino, ma non c’è niente! A ca. 40 m dal porto, e forse a 2 m sopra il mare, c’è un piccolo laghetto, pieno zeppo di bellissime ninfee bianche (1, 2). Un laghetto d’acqua dolce, che esiste immediatamente adiacente al mare. Incredibile!
Alle 13.00 torniamo sulla strada d’arrivo e questa volta giriamo a destra. Arriviamo nel piccolo paesino di Katla, dove finisce la strada e dove proviamo a pescare. Una bella baia, ma purtroppo con l’acqua troppo bassa. E in acqua bassa non c’è pesce. Dietrofront! Scendiamo dalla strada a Hello e, presso il porticciolo sportivo, Carla prepara un buon pranzo: un grande sgombro e due sej.
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Dopo pranzo finalmente torniamo indietro e arrivando a Svortland, compriamo i viveri e la nafta. Proseguiamo e presso Moster attraversiamo il ponte per Leirvik, altro pedaggio di 80 NOK, nonostante questa volta non abbiamo attraversato il tunnel. L’abbiamo già pagato 80 NOK un paio di giorni fa, quando l’abbiamo attraversato nell’andata. Cosi, per arrivare a Leirvik, abbiamo pagato un totale di 160 NOK mentre quelli che non si fermano a Moster, ma tirano dritto da Haugesund a Leirvik, attraversando il tunnel ed il ponte in una sola tratta, pagano solo 80 NOK. Entriamo in Leirvik e nella stazione ESSO, c’e un posto per lo scarico del WC.
Da
Leirvik
proseguiamo sull’E30 fino a
Jektevik, dove alle 18.15
prendiamo il traghetto (3) per
Hodnanes,
66 NOK (44+19). Sbarchiamo dal traghetto e con la 49 proseguiamo sulla costa
occidentale dell’isola
Tysnesøy.
Presso Uggdalseidet
giriamo a sinistra, su di una stradina molto stretta in direzione
dell’isolotto
Reksteren. Dopo il ponte, voltiamo di nuovo
a sinistra e scendiamo a
Sunde, dove su un piccolo
molo parcheggiamo e ceniamo. Proviamo anche a pescare, inutilmente! In un
primo momento si era pensato di dormire qui, ma la sosta è vietata, perché
sul molo, deve girare il camion per il trasporto rifiuti e noi occupiamo
troppo spazio. Perciò, dopo la cena alziamo le ancore, e verso le 21.30
arriviamo a Bruntveit,
dove troviamo un bellissimo parcheggio sul grande molo
(4), nel porto per traghetti,
ormai in disuso.
Dormiamo nel silenzio assoluto, cullati solo dal rumore dalla pioggia
leggera, che tutta la notte tamburella sul nostro tetto.
16. giorno – 25.06.2004 - venerdì: Bruntveit - Eikelandsosen - 101/2573 km
In
mattinata
piove ancora, a tratti, ma con meno forza. Il pesce non si fa ne vedere, ne
sentire. Carla invece non molla e prima del pranzo cattura un bel sej. Anche io
ne prendo uno, ma quello, a 10 cm dall’acqua si stacca! Quelle sono le uniche
due scosse che abbiamo sentito! Carla si reca in un negozio, non lontano da
porto, per comprare i viveri, dove non c’è grande scelta!
Alle 15.00 ripartiamo, con il sole.
Passiamo vicino a Sunde,
arriviamo di nuovo all’incrocio presso il paese di
Uggdalseidet
e adesso giriamo verso nord. Dopo 25 km ci fermiamo a
Tysnes,
compriamo i viveri, i cucchiaini (10 NOK/pezzo) e prendiamo la nafta, spendendo
8,68 NOK/litro, mentre sulla strada abbiamo visto il
costo
della nafta anche a 8,78 NOK. Quando siamo stati la prima volta in Norvegia
(1995), la nafta per noi era molto cara. Mentre qui costava un po’ più di 1900
Lit., in Italia si aggirava intorno alle 1300 Lit, cioè qui era il 50% più cara.
Oggi la nafta sia qui che in Italia ha un prezzo pressoché uguale, non perché
qui sia diminuita di prezzo, ma in Italia con l’avvento dell’Euro è salito anche
il prezzo della nafta e siamo riusciti a raggiungere il prezzo della Norvegia.
Un eccezionale successo sportivo! Che bravi che siamo
Proseguiamo
(1), con l’intenzione di arrivare oggi fino a
Godøysund,
un piccolo paese su un isolotto, solo a 10 km da
Tysnes,
dove poter trascorrere la notte. Là c’è il mare aperto e speriamo di poter fare
anche qualche buona pescata. La strada per l’isola ci porta su un bel ponte e
gli ultimi 30 m si fanno su una strada, stretta e ripida, che finisce in una
curva a gomito molto stretta a 90°. Quando arriviamo su, davanti al ponte,
notiamo che il ponte è molto stretto e non sembra abbastanza robusto per noi.
Forse possono transitare le automobili, ma non credo i camion o i camper. Sembra
troppo stretto e fragile! Non c’è nessun divieto,
anzi, la portata massimale indicata è di 7,5 t. Tutto questo si vede solo quando
si arriva su, davanti al ponte e noi non ci fidiamo di attraversarlo. Dobbiamo
tornare indietro e qui non c’è molto posto per voltare. Giriamo il camper su
quella stretta curva, in alto, senza un parapetto. Un po’ di brividi, ma
riusciamo a farcela!
Torniamo
sulla 49 (2), proseguiamo verso nord e
dopo Malkenes
attraversiamo un ponte, che passa molto alto sopra il canale marino, che
divide l’isola
Tysnesøy dalla terra ferma. Entriamo in un
tunnel e subito dopo l’uscita, giriamo a sinistra sulla 549, una strada
molto bella. Un paio di km dopo, ci fermiamo davanti a
Sundvor,
vicino ad un ponte, che passa sopra il fiordo e proviamo a pescare. Ci sono
problemi, si è alzato un forte vento e riesco prendere solo un sej, ma molto
bello. Qui abbiamo già pescato esattamente 5 anni fa (vedi 25.06.1999).
Proseguendo verso nord, prendiamo la 48 e dopo ca. 35 km ci troviamo
in un bel parcheggio a
Eikelandsosen, dove sostano
già un paio di camper, fra i quali anche uno italiano. Presso il parcheggio
esiste un piccolo market, un bar con un terrazzo ed anche un impianto per
svuotare WC. Il parcheggio si trova fra gli alberi, ad un metro dal mare. E’
coperto con l’erba ed è molto bello e silenzioso. E anche gratis!
Per cena abbiamo i nostri due sej, e per dessert: tyttebær con il kefir. I norvegesi producono una marmellata speciale, dalle bacche, chiamata “syltetøy”, che si distingue dalla marmellata normale, perché preparata con bacche quasi intere, non schiacciate. Il syltetøy preparato con il mirtillo rosso si chiama tyttebær, dal mirtillo blu blåbær, dal lampone bringebær, dalle more sølbær, dalle fragole jordbær ecc. Tutti questi syltetøy hanno un ottimo gusto, ma i nostri preferiti sono il: tyttebær e il bringebær. La nostra colazione tipica in Norvegia è composta cosi: in una ciotola mettiamo due manciate di Corn Flakes, aggiungiamo il kefir e lo syltetøy. Per gli dei! I syltetøy si possono comprare in tutti i market, i prezzi sono spesso differenti, ma noi compriamo un barattolo (in plastica) di un kg di tyttebær a 15 NOK, e bringebær di 600 g a 9,5 NOK.
Dopo la cena, seguiamo la partita: Grecia-Francia 1:0! Di nuovo una sorpresa!
Il vento qui è molto debole e la notte è di nuovo molto silenziosa! Come si dorme bene!
17. giorno – 26.06.2004 - sabato: Eikelandsosen - Straume - 112/2685 km
Il
tempo nella mattinata si presenta incerto. Proviamo a buttare la lenza e
Carla prende uno sgombero (qui si chiamano makrell), bello. Shopping nel
vicino market e alle 13.30 imbocchiamo la 48 per
Tysse.
Presso Haga
entriamo sull’E39 e ci dirigiamo verso ovest. Passiamo sopra
Bergen,
ma non entriamo, conoscendolo bene. Prendiamo la nafta sulla strada sopra
Bergen, al costo di solo 7,59 NOK. Dopo, presso Knarvik, troviamo un
distributore dove la nafta costa solo 7,48 NOK, sotto 1 €, meno che in
Italia!
Con un grande e lungo ponte, passiamo sopra Osterfjorden per Knarvik (1). Pedaggio 45 NOK. Proseguiamo sulla 565 (2) e davanti al ponte Fosnstraumbrua, presso Straume (vedi la mappa del 18.06.), voltiamo a sinistra, raggiungendo il nostro vecchio parcheggio (3), dove arriviamo alle 15.40. Siamo affamati, non abbiamo ancora pranzato, perché volevamo arrivare il più presto possibile in questa nostra baia e qui mangiare qualcosa, godendo la vista dalla nostra finestra panoramica. Il pranzo è veloce, a buffet freddo, ma la vista sul mare è più incantevole di un pranzo ”chez-Maxim’s” (4).
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Il tempo è bellissimo e caldo, il cielo terso, pieno di sole. Dopo il pranzo, Carla si mette sullo scoglio, sopra il mare, a pulire e lavare i gamberetti (5, 6), che ha comprato oggi da un venditore ambulante sulla strada sopra Bergen. Conosciamo bene questo posto, è già la terza volta che lo raggiungiamo. Il camper è parcheggiato sul molo, a non più di mezzo metro dall’acqua e dalla finestra si potrebbe anche pescare (7)! Questa volta il molo è deserto, neanche un’automobile e la casa più vicina si trova in paese, a mezzo km da qui. Siamo soli, soli! Purtroppo, pesce non c’è. Negli anni precedenti era tutto pieno, oggi pochissimo. Anche Carla si mette a pescare (8, 9). Tiriamo “solo” tre sej e un lyr (merlano, merlango, merluzzo giallo) .
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Con lo sgombro di stamattina consumiamo, alle 20.30, una ricca cena: pesce fritto, insalata verde, vino, birra e per dessert fragole(10). Come sull’Olimpo!
Il sole tramonta dietro all’isola alle 23.00 (11). Il cielo è completamente sereno, la notte quieta.
18. giorno – 27.06.2004 - domenica: Straume - 0/2685 km
Il mattino è molto
nuvoloso,
senza pioggia. Ci alziamo tardi, dopo le 9.00. Prima di pranzo facciamo una
passeggiata, godendo della natura (1).
Carla raccoglie dei fiori (2).
Andiamo anche sotto il ponte
Fosnstraumbrua, dove Carla per
variare si diverte a raccogliere le conchiglie.
Ritorniamo al parcheggio. Vado a pescare e prendo un sej, un secondo si sgancia, già fuori dell’acqua. Poi, neanche un’ombra di pesce, neanche uno scossone! Due anni fa ed anche nel 1999, qui pescavo così tanto pesce che Carla protestava: “Basta, fermati! Dove mettiamo tutto questo pesce?”. Questo anno il pesce sembra non esserci!
Per pranzo Carla cucina un ottimo risotto con i gamberetti (3), comprati sopra Bergen. Come dessert: tyttebær con il kefir. Di nuovo, cibo per gli dei!
Nel pomeriggio giunge un uomo norvegese con un ragazzo e una ragazza, vestono le mute da subacquei e s’immergono per pescare (4). Al ritorno, dopo un’ora e mezzo, portano le loro prede: un torsk medio e due grandi granchi! Niente di speciale! Noi per adesso abbiamo abbandonato l’idea di mettere il nostro gommone in acqua per la pesca. Abbiamo verificato (con Antonio), che dalla barca non si pesca meglio che dalla costa, adesso constatiamo, che nemmeno con il fucile subacqueo va meglio! Fino ad ora, abbiamo pesce da mangiare a volontà e come si dice al mio paese “non cerchi il pane sopra la focaccia”!
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Alle 17.30 ritorniamo sullo stretto, sotto il ponte, per pescare. Questo stretto, Fosnstraumen, è conosciuto come un posto pescoso, a causa delle correnti (Straumen) molto forti, causate dall’alta e dalla bassa marea. Con le correnti arriva anche il pesce dal mare aperto, che non è lontano. Qualcosa di simile avviene a Saltstraumen (vedi Norvegia 2002 - 02.07.). Secondo le tabelle informative turistiche, che si trovano nel parcheggio, questo territorio è noto per essere ricco di pesce ancora dall’età della pietra (ca. 10.000 anni prima della nuova era). Qui lo stretto è normalmente sempre pieno di barche, che trasportate dalla corrente pescano, e pescano! Come matti! Ma quest’anno niente, non c’è il pesce, e non ci sono neanche le barche!
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Nel pomeriggio il tempo è migliorato (5), arriva il sole e non fa freddo. Riesco a prendere un sej e come il solito, uno mi scappa, quando era già fuori dell’acqua e - stop! Come stregato. Arrivano due Norvegesi, si vede che sono pescatori con esperienza: uno prende subito due bei sej, mentre gli altri due si liberano già fuori dell’acqua e - stop! Come noi! Uno per sfortuna aggancia una stella di mare, molto bella, diversa da quelle che conosciamo. Color rosso acceso, la parte centrale del corpo è molto larga (ca. 11 cm), dal quale escono sei zampe, molto corte (ca 4 cm). Il tipo vorrebbe buttarla in mare, ma finisce per regalarla a Carla, che si trasforma subito in chirurgo e svuota tutta la parte interiore. Io riesco prendere ancora tre sej, non grandi ma alla fine ci stufiamo. Torniamo al camper. Più tardi ci raggiungono nel camper i due Norvegesi, che abbiamo invitato per bere un bicchiere di vino insieme, omaggiandoci con i due belli sej, bottino della loro pesca. Per la cena stasera abbiamo i 5 sej in brodetto e per domani rimangono questi due sej, ci basteranno e avanzeranno. Per brodetto intendiamo il pesce fritto e poi ancora un po’ cotto nel sugo denso di pomodoro - una ricetta dalmata.
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In serata alle 23.30 fotografiamo il tramonto del sole (6, 7, 8), che ha dei colori meravigliosi. L’emozionante spettacolo dura circa mezz’ora (9, 10, 11, 12, 13). Sulla riva opposta, nel fondo della nostra piccolissima baia abbiamo un meraviglioso quadro di casette dei pescatori (14), con le ombre delle onde proiettate sui muri (15). Alle 24.00 , come al solito, incominciamo a giocare a carte. La notte è piena di silenzio (16).
19. giorno
– 28.06.2004 - lunedì:
Straume - 0/2685 km
Il mattino presto non promette bene, il cielo è abbastanza nuvoloso, ma verso le 10.00 cambia, c’è tanto sole e alle 11.15 con un tempo bello, soleggiato e caldo ci avviamo a piedi sulla vicina collina (1), sopra la riva opposta della nostra baia (2,3). Pensiamo di trovare qualche sentiero, ma eccetto quelli che hanno formato le mucche nel loro pascolo, non ne troviamo altri. Questi sono melmosi (il terreno è paludoso) e oltre tutto pieni d’escrementi bovini, umidi e morbidi! Che schifo! Ma non rinunciamo, facciamo breccia nella macchia, vogliamo arrivare al faro, che non è molto lontano!
Quando finiamo nel terreno paludoso cerchiamo passaggi alternativi. Il bello è che siamo partiti con i sandali e gli stivali li abbiamo lasciati sul camper!?! Dopo 45 minuti di marcia, riusciamo ad arrampicarsi sulla collina vicina (4), ma arrivare fino al faro è impossibile, il terreno è impenetrabile. Scattiamo qualche foto e rientriamo. Dopo pranzo, prendiamo il sole, nel camper, vicino alla finestra! Più tardi, si alza un forte vento e da nord arrivano le nuvole.
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Verso le 18.30 torniamo di nuovo allo stretto. Proviamo a lanciare i nostri cucchiaini ma nessuna scossa. Il forte vento non ci permette di pescare e mezz’ora dopo rinunciamo. Trovo molto strano che quest’anno non ci sia del pesce. Nonostante ciò tutti i giorni è sulla nostra tavola! A cena gustiamo allegramente i due bei sej con del buon vino. Dopo cena, si gioca a carte e alle 23.30 a letto. Il vento soffia forte e incessante, per tutta la notte, ma essendo il camper girato controvento, si dorme bene.
20. giorno – 29.06.2004 - martedì: Straume - Øksnes - 38/2723 km
Il
mattino
è abbastanza freddo, nuvoloso e ventoso. Alle 11.00 partiamo verso nord, con
un vento molto freddo. Ci fermiamo brevemente in una simpatica fermata
d’autobus, la postazione per l’attesa dei mezzi è protetta dal vento da un
tetto coperto con della terra, sulla quale cresce l’erba ed un piccolo pino
(1). Riprendiamo la strada e un paio di
chilometri più avanti Carla si accorge di aver perso la nostra bella stella
marina, che ieri avevamo messo ad asciugare sul cofano del motore e che
abbiamo dimenticato di ritirare, prima della partenza. Torniamo indietro,
attraversiamo di nuovo il grande ponte e finalmente la recuperiamo sull’orlo
della strada, dove è scivolata via dal cofano. Per fortuna è caduta, non
proprio sulla strada, ma un po’ a lato cosi da non essere stirata da qualche
vettura. Risultano danneggiate solo due punte, ma pochissimo. Siamo contenti
d’averla ritrovata, poiché Carla ha lavorato tanto per pulirla e oltretutto
questa stella marina è molto bella.
Di nuovo in marcia ed arriviamo nel piccolo paesino di Solesjøen. Il tempo è sensibilmente migliorato, parzialmente sereno, con sprazzi brillanti di sole, ma il vento rimane. Parcheggiamo su di un piccolo molo (2). Adiacente il molo è situata una piccola spiaggia, che è credo in estate superaffollata, essendo dotata di parcheggi e anche di WC. Adesso non c’è anima viva! Davanti alle case sono parcheggiate delle automobili, ma dalle finestre chiuse non s’intravede nessuno. Abbiamo avuto modo di constatare già dagli ultimi viaggi in Norvegia, che i locali sembrano non essere molto interessati se qualcuno arriva nel loro paese, passeggia sulla strada o parcheggia sul molo. Non spiano dietro le finestre o dietro le tende. Quando sono nel cortile, fanno il loro lavoro e non si occupano di chi passa per la strada. Ma se interrogati, si mostrano molto gentili e premurosi.
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Provo a pescare dal molo e finalmente prendo un lyr, molto bello (3), di ca. 1 kg (4). Il nostro viaggio prosegue nel dopopranzo. Ci fermiamo ad Årås, acquistiamo i viveri e alla stazione di servizio riempiamo il serbatoio d’acqua. Riempiamo anche un canestro di 20 litri d’acqua calda!
Alle 17.00 arriviamo a Øksnes (5), un piccolo paesino di pescatori sulla parte settentrionale dell’isola di Fosnøy. Parcheggiamo di nuovo a mezzo metro dal mare (6), in un piccolo porticciolo.
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Carla fa il bucato, con l’acqua calda e io tendo una corda fra due pali. Passa un attimo e la biancheria sì già sta asciugando al sole. Facciamo una lunga passeggiata, lungo la costa, fino alla fine della penisola. Torniamo un po’, attraversiamo un bosco (7) e alla fine sbuchiamo in un piccolo porticciolo, molto ben protetto dal vento e dalle onde, dove troviamo una strana anatra selvaggia (8) con il suo compagno (9). Non hanno nessuna paura e si lasciano avvicinare e fotografare da vicino.
La notte passa tranquilla.
21. giorno – 30.06.2004 - mercoledì: Øksnes - Krossøy - 20/2743 km
Ci sveglia
un mattino pieno di sole, assolutamente senza vento, bonaccia piatta.
Raccogliamo la biancheria asciutta, facciamo la colazione e alle 11.00
partiamo. Riprendiamo la 56 in direzione per
Baløy.
Ci fermiamo subito vicino al primo ponte
Bro
(1)
e scendiamo fino all’acqua. All’amo di Carla, dopo qualche minuto, abbocca
un bellissimo torsk di ca 1,8 kg e al mio uno sgombro di quasi 1 kg
(2)
ed è tutto. Alle 12.45 proseguiamo per
Baløy.
Il paesino di Baløy è tutto in un paio di case
(3)
con una grande rotonda alla fine della strada
ed il molo! Torniamo indietro e giriamo a sinistra, per
Krossøy.
La strada unisce un isolotto all’altro attraverso piccoli ponti. Molto
pittoresco! Alle 14.00 arriviamo alla fine della strada, dove una rotonda
permette agli autobus ed ai camion di fare manovra. Parcheggiamo davanti ad
un’incredibile veduta sul mare. Siamo già stati in questo posto nel 1999,
avremmo voluto ritornarci anche nel 2002, ma quel giorno pioveva da matti ed
abbiamo dovuto rinunciarvi. Oggi invece, la giornata è magnifica.
Per il pranzo abbiamo il magnifico esemplare di lyr catturato ieri, che sparisce in un batter d’occhio. Nel dopo pranzo, ci rampichiamo sulla vicina collina da dove si apre una meravigliosa vista sul piccolo arcipelago (4, 5) e il grande oceano (6). Ci esponiamo al sole, seminudi. Fa caldo.
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Dopo cena, vado a pescare e sotto il ponte riesco catturare un bel sej. Oggi è stata una giornata di successo, abbiamo preso ca 3 kg di pesce, il frigo è di nuovo pieno! Più tardi andiamo di nuovo sulla collina per goderci a lungo i colori del tramonto. Spettacolare!
22. giorno – 01.07.2004 - giovedì: Krossøy - Mjømna - 77/2820 km
Dopo
la
giornata di ieri, piena di sole e di successi nella pesca, terminata con un
bellissimo tramonto del sole, colorato d
i
rosso, la giornata di oggi, si annuncia già dalla mattinata presto con la
pioggia. Sono trascorsi 4 giorni senza pioggia, un record! Più tardi andiamo a
passeggiare, mentre pioviggina, fra le case di
Krossøy.
Tutto assieme, in 500 m è tutta Krossøy. La natura è molto bella, ma non ci sono
le stradine per passeggiare, peccato!
Verso le 12.00 prendiamo la strada di ritorno in direzione di Årås. Durante il viaggio, ci fermiamo in aperta campagna (1), vicino ad una casa, molto isolata e molto bella, situata in una posizione stupenda (2). Ha il tetto coperto di terra, pieno d’erba e di fiori, si trova sopra un piccolo golfo-marina, super protetto dai venti e dalle onde (3).
Arriviamo ad Årås, compriamo i viveri e alla stazione di servizio ci riforniamo di nuovo d’acqua. Ed ecco rispunta il sole! Partiamo per Toftegård e parcheggiamo vicino ad un piccolo molo (4). Per pranzo cuciniamo due grandi filetti di torsk. Da leccarsi i baffi! Carla pesca per divertirsi e prende un piccolo sej (5). Il tempo è diventato di nuovo soleggiato e caldo.
Ripartiamo alle 16.00. Prima di Leirvåg ci fermiamo in una baia "F" e Carla mette in gioco la sua arte di pescatore (6), ma non abbocca niente. Più tardi, incappiamo in un forte acquazzone e intorno alle 17.20, al porto di Leirvåg, c’imbarchiamo nel traghetto per Sløvåg e Skipavik: 83 NOK (60 + 23). Esattamente come nel 2002, la traversata fino a Sløvåg si svolge in un battesimo d’acqua. Da Sløvåg proseguiamo subito, con lo stesso traghetto, per Skipavik, dove sbarchiamo sull’isola Sandøy. Non piove più. Partiamo subito alla ricerca di un paesino di pescatori, piccolo e bello, con l’intenzione di fermarsi un paio di giorni.
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A 6 km più avanti, di fronte ad un grande ponte, svoltiamo a destra e ci avviamo in direzione Skjerjehamn. Dopo un chilometro circa sparisce l’asfalto e rimane solo una stretta stradina, sterrata. Torniamo indietro, attraversiamo il ponte, arriviamo all’isola di Mjømna, più avanti all’isola di Byrknasøy e finalmente arriviamo al paese Byrknes, che si trova davvero sul bordo dell’oceano. Qui ci auguriamo di fermarsi e trovare un buon posto per la nostra pesca, ma vicino al mare non troviamo alcun parcheggio. Anche il paese non ci piace molto e decidiamo di ripartire. Giriamo subito a sinistra e partiamo verso il nord all’isolotto Grima. Tutte queste isole sono oggi collegate da moderni e bellissimi ponti. Alla fine della strada finalmente arriviamo su uno stretto con l’isolotto di Køkksøy, dove troviamo un bel parcheggio, ma pieno di automobili e di gente. Qui tutti parcheggiano le vetture e partono con le loro piccole barche per le isole Køkksøy e Kvørsøy, tra le quali non esiste ancora il collegamento con un ponte. Le automobili arrivano piene di shopping fatto nei markets, qui scaricano e imbarcano sui loro natanti. Tutto questo movimento e rumore ci mettono in fuga, alla ricerca di qualcosa di meglio e di più silenzioso.
Delusi, torniamo di nuovo sull’isola di Mjømna. Giro verso nord, Carla è contraria, perché non crede che là possa esistere qualcosa di interessante. Sulla carta vedo che alla fine della strada c’è una chiesa e decido di tentare l’approccio. In Norvegia, vicino ad ogni chiesa c’è sempre un cimitero, ed anche un parcheggio. Ed è cosi! Quando arriviamo nel paese di Mjømna, alla fine della strada, troviamo la chiesa, il bel parcheggio vicino ad un piccolo molo di legno, dove i credenti, quando vanno in chiesa possono parcheggiare le macchine o legare le barche. Parcheggiamo, come il solito, a mezzo metro dal mare! C’è una bellissima vista sul fiordo, il silenzio è assoluto e non c’è anima viva. Fantastico!
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Io naturalmente provo subito a pescare catturando un bell’esemplare di lyr di oltre 2 kg (7, 8, 9). Per cena Carla prepara un ottimo brodo di pesce, ottenuto dalla cotture delle grandi teste di torsk e lyr. Al termine della cena, guardiamo la semifinale: Repubblica Ceca - Grecia, dove i Cechi sfortunatamente perdono all’ultimo minuto. Nella notte comincia di nuovo a piovere, ma noi siamo nel nostro bellissimo parcheggio, nella nostra comodissima casetta, in un’ottima posizione per la pesca e chi se ne frega se piove! Che piova quanto ne vuole!
23. giorno – 02.07.2004 - venerdì: Mjømna - 0/2820 km
Nella mattinata piove fino alle 10.00, quando comincia rasserenarsi. Dal molo prendo un piccolo lyr. Più tardi arriva un nonno con i suoi due nipotini di ca 10 anni (uno dei due piccoli è di colore) che si accingono a pescare. I ragazzini pescano come matti e il nonno monda il pescato. Carla dopo un po’ prepara a ciascuno dei due pescatori un cracker Wasa ricoperto di nutella, che accettano felici con un bel sorriso. Prima di partire, arriva il nonno con 6 succulenti filetti. Non sappiamo che dire, possiamo rifiutare? Invitiamo tutti nel camper, offriamo il succo di frutta e chiacchieriamo. I ragazzini parlano bene inglese che hanno imparato a scuola e traducono per il nonno la conversazione. Il nonno si allontana, con un litro di vino, sicuramente più contento di noi. E noi “poveri”, siamo stracarichi di pesce.
Verso le 13.00 a Carla viene l’idea di pescare (di nuovo?!) vicino ad una cava abbandonata, a ca. 250 m dal nostro parcheggio. Non riesce a prendere niente, mentre io pesco un torsk, un lange (nome italiano molva), un pesce simile all’anguilla, ma di un colore chiaro (1) ed un bergylt (simile alla nostra corvina, ma di colore verde). In totale ca. 2 kg di pesce (2).
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Nel pomeriggio, dopo aver pranzato smantellando tutti i 6 filetti, esce di nuovo il sole e noi due facciamo una bella passeggiata tutt’intorno al nostro parcheggio (3). Ci arrampichiamo un po’ fra le rocce, camminiamo sui prati pieni di fiori bianchi (verbasco, tassobarbasso), che sembrano boccoli di cottone (4). Alla fine andiamo nel paese, arriviamo al molo (5), dove attraccano le piccole, ma molto veloci navi, che collegano diverse isole fra loro con Ålesund a nord e con Bergen a sud. Il paese Mjømna ha forse in tutto una trentina di case, alcune molto lussuose. Tutte sono di legno e sono molto belle.
Al rientro ci occupiamo filettando il pesce e riempiendo il nostro mini congelatore. Per cena nuova scorpacciata di pesce, ma il frigo è sempre pieno. Carla prepara lo sgombro grande in marinata (carpione), cosi che possa conservarsi a lungo, anche fuori dal frigo. In serata esco ancora a pescare e prendo un bel torsk di ca. 1 kg. Lo libero delicatamente dall’amo e lo rimetto in mare. Non sappiamo che fare di lui. Più tardi, verso le 23.00 pesco di nuovo, sempre dal nostro molo, che è a 8 metri dal camper e prendo un bellissimo lyr di ca 1,5 kg. Per fortuna arrivano sul molo un gruppo di giovani studenti Norvegesi da Bergen, che sono qui in visita da qualche amico. Tornano da una pesca di ca. 1 ora presso la cava. Hanno preso tutti insieme 5 o 6 piccoli pesciolini (in totale forse mezzo chilo) ed io faccio loro un regalo molto gradito: il grande lyr, appena pescato! Loro sono molto contenti e noi increduli: noi, inesperti pescatori dall’Adriatico, peschiamo e regaliamo i pesci ai pescatori Norvegesi, per non lasciarli affamati?
Più tardi giochiamo a carte fino a mezzanotte e poi a letto. La notte è tranquilla e ciò qui è normalissimo!
24. giorno – 03.07.2004 - sabato: Mjømna - 0/2820 km
Nella mattinata, verso le 8.00 comincia piovere e verso le 9.00 si aggiunge un forte vento da nord. Ci alziamo alle 10.30, quando ha smesso di piovere e prepariamo la colazione per le 11.00! Uno spaventoso ritmo di vita, forse un po' troppo tumultuoso!! Quante cose in sole tre ore! Prima del pranzo, previsto per le 14.00, esco a pescare. Di nuovo prendo un lyr di ca. 1 kg, che rimetto subito in mare. Tirarlo fuori non è stato facile, povera bestia si dibatteva perdendo tante forze, perché quando lo rimetto nel mare, non da segni di vita e comincia lentamente ad affondare, per poi incominciare a muoversi, nuotare verso il profondo e sparire. Questa volta saltiamo il pranzo e alle 15.00 beviamo solo un caffellatte (1).
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Fuori c’è la quiete, sul mare bonaccia assoluta, in cielo piccole nuvolette e tanto sole. Vogliamo fare un po’ d’alpinismo e ci allontaniamo a ca. 500 m dalla costa (2). Vogliamo arrampicare sulla collina, ma l’accesso è impossibile, il terreno è paludoso (3). Troviamo un bel posto fra le rocce e seminudi prendiamo un sole eclatante. Per le 19.00 torniamo a casa. A cena ovviamente pesce (4), a volontà! Dopo cena, riposiamo piacevolmente vicino alla nostra finestra panoramica, con vista sul mare (5, 6). In serata, verso le 23.00, quando l’alta marea è al massimo, esco a pescare dal molo.
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Prima prendo un sej medio e dopo aggancio un gran pesce, un torsk di oltre 2 kg (7, 8). Fatico abbastanza per tirarlo su in superficie, chiamo Carla, che arriva subito con il guadino e lo recuperiamo. Lo filettiamo subito e lo sistemiamo in frigo. Con l’enorme testa e con i resti della filettatura, Carla preparerà domani un gustoso brodo.
Dopo, carte fino alla una di notte.
25. giorno – 04.07.2004 - domenica: Mjømna - 0/2820 km
Sveglia intorno alle 9.00. Bellissima
giornata piena di sole (1). Il vento è
assente. Verso le 10.00 incominciano ad arrivare al parcheggio le automobili con
i credenti. Una famiglia arriva con il motoscafo
e attracca al
molo. Sembra che oggi si celebri anche un battesimo. Alle 11.00 inizia la messa.
Noi torniamo ad arrampicarci sulle rocce per prendere il sole (2), come ieri, solo che oggi dobbiamo trovare un posto riparato dal vento, che comincia a soffiare leggero e che pur essendo molto gradevole per i vestiti, non lo è altrettanto per gli svestiti. Alle 14.00 siamo di nuovo nella nostra casetta e seguiamo il Grand Prix France, mentre gustiamo un buon brodo di torsk. Naturalmente vince la Ferrari con Schumacher. Dopo pranzo prosegue il bagno di sole da dentro il camper e verso sera andiamo a fare una passeggiata a Mjømna. Per la cena il pesce, le salsicce con la senape, il vino e la finale Grecia - Portogallo 1 : 0!!!
Alle 23.30 a nanna. Oggi è stata una giornata un po’ strana. Non abbiamo pescato, neanche provato!?! Robe da pazzi!
26. giorno – 05.07.2004 - lunedì: Mjømna - Furenes - 40/2860 km
Oggi
ci svegliamo alle 10.30!!! Ritardiamo sempre di più, cioè spostiamo sempre più
in avanti l’ora per alzarsi! Il tempo si mantiene bello. Oggi dobbiamo prendere
un po’ di pesce, perché nel pomeriggio proseguiremo il nostro viaggio e nel
frigo abbiamo solo due filetti. Sono molto belli, ma sono solo due, e lo sgombro
grande in marinata (carpione). Nel congelatore, che è piccolissimo, abbiamo
ancora 1,5 kg ca di carne di pesce congelata, ma questa è la riserva per i
giorni in cui saremo all’interno della Norvegia, dove il pesce non c’è. Non
sappiamo, se domani saremo in una località buona per pescare oppure no e quindi
dobbiamo essere preparati per ogni evenienza.
Per pranzo consumiamo i due filetti. Alle 14.00 vado a pesca, in pratica esco dal camper, faccio 2 metri e lancio il cucchiaino. In mezz’ora aggancio tre bellissimi lyr. Nell’ordine: 1,0, 0,75 e alla fine 1,5 kg (1, 2, 3). Pesato: tot 3,25 kg (4)! Tagliamo subito i filetti e li mettiamo nel frigo, le frattaglie per il brodo. Il frigo adesso è di nuovo pieno!
Alle 17.00 partiamo da Mjømna, alle 17.39 arriviamo a Skipavik e alle 18.40 prendiamo il traghetto per Sløvåg, 60 NOK (42+18). Seguiamo la rotta per il campeggio di Hatlevik, lontano ca. 6 km, che abbiamo già notato nel 1999 (vedi 12.07.1999), per la sua bella posizione nel piccolo fiordo, quando siamo passati sulla strada, sopra il campeggio. Questo campeggio nel 2002 era nel nostro programma, per una fermata di ca. 4 giorni, ma allora quando siamo sbarcati a Sløvåg, pioveva da matti e non eravamo troppo entusiasti di campeggiare nell’erba bagnata e sulla terra inzuppata. Oggi invece la giornata è bella e abbiamo la speranza di poter scendere con il nostro piccolo gommone nell’acqua, essendo il campeggio situato in un piccolo, fiordo piccolo bello e ben protetto, in altre parole in uno specchio d’acqua senza le onde.
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Parcheggiamo davanti al campeggio e andiamo a controllare la situazione. Il campeggio non è grande, ma è strapieno di grandi roulottes, che sembrano essere là per il noleggio, sicuro non di basso costo. Molte sono gia senza ruote e tutte hanno una bella e grande terrazza fatta in legno, con una bella vista sul fiordo. Molte sono vuote e occupano solo il posto, forse sono prenotate e anche pagate in anticipo. Ma, hanno già occupato il nostro eventuale posto, e così noi non sappiamo dove metterci. Forse sarebbe possibile trovare qualche posto, ma in una posizione senza vista e lontano dall’acqua. Non c’interessa proprio, i nostri parcheggi liberi sono 100 volte meglio e sono più belli. Il prezzo del parcheggio costa 120 NOK/notte e il noleggio della barca con il motore fuoribordo costa 130 NOK/giorno. Parliamo con una coppia di tedeschi, che è in campeggio già da 3 settimane. Vengono in Norvegia da 20 anni. Hanno il gommone con il fuoribordo, vanno a pesca, ma dicono che quest’anno non c’è pesce nel fiordo. Decidiamo di andare a cercare un parcheggio, in un posto isolato, senza rumori e con una bella vista sul mare. Sarà sicuro meglio di questo qui!
Partiamo verso nord sulla 57, davanti ad Eidsbotn nell’Eidsfjorden, giriamo a sinistra e alle 20.00 arriviamo a Furenes (5), un piccolo ma bel paese di pescatori, con bellissime ville ed anche grandi case, antiche. Pulito e tranquillo, situato in un lungo e bellissimo stretto Brandangersund. Parcheggiamo naturalmente vicino al mare (6). Entriamo in contatto con un vecchio signore, indigeno, Einar Austgulen (www.scandion.no/article/articleprint/961/-1/178/), che c’invita nel suo piccolo museo privato, pieno di tutto, di vecchio e di nuovo, un po’ kitsch. Un signore cordiale e molto simpatico. Lo invitiamo per un bicchiere di buona grappa istriana con l’inevitabile: Skol!
Alle 21.15 Carla comincia preparare la cena e alle 22.00 mangiamo un brodetto favoloso con la polenta. Dopo cena una passeggiata nel paese, meglio dire sulla collinetta sopra la baia. Prima del 24.00 siamo già a letto. Un gran silenzio.
27. giorno – 06.07.2004 - martedì: Furenes - Solleibotn - 49/2909 km
Nella
notte, verso le 4.00, inizia a piovere e alle 9.00 quando ci alziamo il tempo
resta nuvoloso (1), ma senza pioggia. Nella
mattinata visitiamo ancora il paese (2) e il
porto. Nel porto incontriamo una giovane coppia di Bergen, con un figlio di ca 8
anni. Hanno comprato un vecchio peschereccio (3),
lo hanno restaurato e adesso viaggiano da Bergen verso nord lungo la costa
atlantica. La nave è bella e sembra molto robusta per sopportare anche un mare
forte (un buon peschereccio!), hanno tanto spazio e comodità sulla nave, un buon
motore, forse non una grande velocità, ma neanche un grande consumo di
carburante. Un’imbarcazione favolosa!
Partiamo alle 11.45, prima verso il nord fino a Selvåg e poi ci vogliamo proseguire fino a Brandanger, ma la strada è brutta e torniamo indietro. Ci fermiamo ad Eidsbotn. Nella stazione di servizio esiste un market ben rifornito, dove compriamo i viveri. Accettano la VISA senza problemi. Proseguiamo in direzione nord e presso Nordgulen giriamo a sinistra su Solleibotn. Ci fermiamo su una piccola piazzola lato strada, un po’ prima di Eivindvik e li pranziamo con due dei bellissimi filetti di lyr di ieri. Ce ne sono ancora altri nel frigo!
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Attraversiamo Eivindvik e alle 14.45 arriviamo a Solleibotn nel nostro vecchio parcheggio dal 2002, vicino al molo. Una piccola sorpresa: il parcheggio è pieno d’automobili (4), che vengono parcheggiate, sembra da lunedì fino al venerdì, quando i proprietari tornano dal lavoro da Bergen, o da qualche altro posto. Due anni fa qualche automobile veniva al molo solo, quando arrivavano le navi, che non erano tante e di notte era sempre vuoto. Beviamo un caffè e Carla va a raccogliere i mirtilli, non può vivere senza raccoglierli! Abbiamo provato anche a pescare e io ho preso due piccoli sej. Interessante, il pesce non c’è!
Per cena, per cambiare, mangiamo uova con speck e salsicce. Il tempo è un po’ nuvoloso, ma senza pioggia. Nella serata arriva una piccola nave merci per scaricare un paio di traverse di legno. Purtroppo resta attraccata al molo, per passare la notte. Il suo generatore ha brontolato tutta la notte, non molto forte, ma a soli 20 m da noi. Non c’è niente da fare! Siamo sopravvissuti!
28. giorno – 07.07.2004 - mercoledì: Solleibotn - 0/2909 km
Nella notte incomincia a piovere e con diverse interruzioni ci tormenta per tutto il giorno. Alle 8.00 la nave molla le cime e ritorna il silenzio. Per pranzo, i filetti di lyr, leccornie per gli dei! Dopo pranzo, provo a pescare e riesco a prendere tre piccoli sej. Due anni fa, abbiamo pescato molto da questo molo e il mare era pieno di pesce (vedi Norvegia 2002 - 16.6.). Oggi: quasi sterile! Scopriamo, che la causa è il traffico delle navi passeggeri. Ogni giorno, 5 o 6 volte, attraccano qui le navi passeggeri molto veloci, tipo catamarano jet, che sviluppano le velocità di ca. 30 miglia/ora e che due anni fa non abbiamo mai visto. Durante l’arrivo e la partenza, queste navi con un forte getto (1, 2, 3) mischiano fortissimo l’acqua fino al fondo facendo sparire il pesce (4). Abbiamo visto delle persone pescare tutta la mattina dalla barca. Pur cambiando in continuazione le posizioni, sembra non abbiano preso niente o quasi.
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Con il bel sole facciamo, Carla ed io, una passeggiata fino ad Eivindvik. A metà strada saluto la Carla e torno indietro, perché vedo che arriva una nuvola nera e naturalmente noi siamo senza ombrello. Carla ha una giacca per la pioggia e prosegue (ad Eivindvik compra i pomodori à 20 NOK) ed io riesco all’ultimo momento a scappare dalla pioggia nel camper, ma spiove velocemente.
Nella serata, dopo i buonissimi filetti del pesce, ammiriamo i bellissimi colori delle nuvole (5), che si creano durante il tramonto del sole e Carla fa le foto. Non piove più ed i colori sono fantastici (6, 7)!
29. giorno – 08.07.2004 - giovedì: Solleibotn - Rysjedalsvika - 38/2947 km
Al
mattino ci sveglia il sole, il cielo azzurro e le nuvole bianche. Finalmente fa
un po’ più caldo. Sono fuori sul molo con il petto nudo. Sul parcheggio c’è un
bell’edificio, con un ufficio per le navi, che fanno la spola da qui verso le
altre località. L’edificio è in pratica sempre vuoto, solo, quando arriva o
parte una nave, si vedono anche i passeggeri ed un impiegato, per le pratiche
d’imbarco. Adesso non c’è nessuno. Nella sala d’aspetto c’è un WC ed anche una
piccola sala, riservata alle mamme con i bambini piccoli (per la pulizia, le
fasciature ecc). Tutto è molto pulito e ordinato. Noi usufruiamo di un po’
d’acqua calda per lavarci i capelli. L’asciugatura si fa al sole.
Alle 12.00 partiamo verso la 57 con un tempo veramente bellissimo. Dopo 3 km, ci fermiamo ad Eivindvik e facciamo la spesa allo SPAR (pagando con VISA), carichiamo l’acqua e proseguiamo per Rutledal. Qui alle 13.25 prendiamo il traghetto per Rysjedalsvika, 89 NOK (65+24). Sbarchiamo e dopo 100 m, giriamo a sinistra, su una stradina molto stretta, fortunatamente asfaltata, ma larga solo 3,2 m, in direzione Sognes.
Le strade cosi strette non sono una rarità in Norvegia. Spesso si trova, anche sulle strade nazionali, qualche breve tratto di strada, così stretto, che due vetture non possono passare una vicino l’altra, anche se vanno a velocità minima. Queste strade strette sono provviste ogni tanto (100-200 m) di piccoli spiazzi (allargamenti), sui quali s’infila un veicolo per lasciare passare l’altro. A proposito di traffico poco intenso in Norvegia, sulle strade laterali, che portano ai piccoli paesi, ma anche sulle strade più importanti nei territori montagnosi i Norvegesi ne hanno fatto una soluzione di risparmio: costruire le strade più strette, ma con questi allargamenti. Per compensazione, quasi tutte le strade norvegesi hanno una superficie d’asfalto molto buona, dritta e senza buchi.
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Dopo ca. due km, ci fermiamo su un piccolo allargamento (1), subito sopra il mare e qui, con il sole bellissimo e caldo, con una stupenda vista e nell’assoluto silenzio, pranziamo (2). Carla prepara la pasta, con un sugo succulento e io vado a pescare, ma pesce non c’è, il mare e troppo piatto. Perciò vado a raccogliere i mirtilli, c’è n’è ovunque. Ne raccolgo due belle porzioni per il dessert del dopo pranzo (3). Buono, buono!
Alle 15.40 proseguiamo (4). Superiamo i paesini di Nesje e Sætevik e giungiamo al termine della strada, che finisce nel cortile di una piccola fattoria nel paesino di Sognes. Pensavamo che Sognes fosse vicino al mare, invece si trova abbastanza in alto e lontano dal mare e oltretutto, soffia un forte vento dall’ovest (5). Il tempo è sempre molto bello, ma con il vento cosi in alto fa un po’ freddo. Torniamo indietro. Ci fermiamo sopra un piccolo molo, galleggiante, nel fiordo vis-a-vis del porto di Rysjedalsvika e parcheggiamo sull’orlo della stradina, con le ruote nel canale, per lasciare lo spazio per passare altri veicoli, ma un po’ troppo inclinati. Purtroppo, qui non c’è alcun allargamento della strada.
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Carla esce per raccogliere i mirtilli, io scendo sul molo e comincio pescare. Per iniziare, tiro dall’acqua due piccoli torsk, dopo seguono due lyr e dopo di nuovo un torsk, dopo un lyr da un kg, dopo di che aggancio un bergylt (6) da 1,5 kg e per finire un torsk enorme di oltre 2,5 kg (7). Tutto insieme oltre 7 kg di pesce in 45 minuti (8). Smetto di pescare, essendo già molto e vado cercare Carla. Lei ha raccolto un litro e mezzo di mirtilli! Cominciamo a mondare e a filettare il pesce. Il frigo è di nuovo stracolmo!
Sposto il camper dalla strada e scendo su uno spiazzo, piccolo ma dritto, sopra il nostro molo (9). Decidiamo di trascorrere qui la notte. Con le grandi teste e i resti della filettatura Carla prepara per la cena un buon brodo. C’è ancora sole.
La notte è, di nuovo, molto silenziosa.
30. giorno – 09.07.2004 - venerdì: Rysjedalsvika - Fure - 71/3018 km
Ci
alziamo
alle 9.00. E’ di nuovo bel tempo, tanto sole ed è caldo
(1). Mi accorgo che il frigo non funziona bene
e temo fortemente per tutto il pesce che abbiamo in frigo. Probabilmente ieri,
quando abbiamo parcheggiato il camper per un paio d’ore in una posizione molto
inclinata, è successo qualcosa al frigo. Controllo tutto e riesco a sistemare
tutto! Fa’ molto caldo, giro intorno al camper senza camicia, con il petto nudo,
nonostante il vento!
Alle 12.15 partiamo sulla 607. Ci fermiamo a Hyllestad, compriamo i viveri e paghiamo con la VISA, come nel 2002. Un piccolo paesino, con un market, bello ed anche ben rifornito dove si può pagare con la carta di credito! Veramente bravi! Vicino al market, in questo piccolo luogo, per non dire paesello, c’è anche uno stadio sportivo, naturalmente senza tribune, ma con un terreno d’erba artificiale. Pulitissimo, morbido e bello, un gran colpo d’occhio!
Proseguiamo e a Sørbøvag prendiamo la nafta e ripartiamo subito. Ci fermiamo di nuovo per il pranzo su uno spiazzo della strada dopo Bjørnestad, sopra il fiordo. Di nuovo pesce a volontà! Nel fiordo c’è una piccola stazione con un idrovolante, che gira e fa casino. Alle 15.00 si parte, il tempo si mantiene bello. Attraversiamo Sellevoll (dove andiamo a raccogliere i mirtilli, tanti) e Folkestad (2). Arriviamo a Våge e giriamo verso sud per Korssund, dove la strada finisce in un campeggio, poco affollato e non proprio vicino al mare. Torniamo indietro e andiamo a Lammetun per raggiungere nuovamente un campeggio, bello e verde, dove sostano 5-6 roulotte, ma non si vede anima viva. Sulla collina sopra il campeggio visitiamo i resti delle fortezze tedesche (3) della seconda guerra mondiale (c’è un bunker e le fondamenta di un cannone).
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Ritorniamo indietro ancora una volta e proseguiamo per Fure, dove finalmente parcheggiamo, alle 19.30, nel bel parcheggio del porto per il traghetto. Il parcheggio è molto grande, relativamente vuoto, con bella vista sul mare. Decidiamo di fermarci qui per questa notte e di proseguire all’indomani. Per cena una fina marinata di quello sgombero di Krossøy. All’orizzonte un altro bellissimo tramonto, tutto il cielo all’ovest si stempera (4) in una gamma di colori, che vanno dal rosa fino al rosso scuro (5,6). Carla di nuovo scatta una marea di foto, il suo debole sono le nuvole rosa nel momento del tramonto (7).
Più tardi TV, carte e alle 24.00 a letto. Notte tranquilla.
31. giorno – 10.07.2004 - sabato: Fure - Straumsnes 19/3037 km
Il mattino è soleggiato e sereno. Mi
alzo e vado a cambiare la bombola del gas, che è vuota. E’ durata un mese. La
cambio ed attacco una semivuota (piena al 40%), che tenevo come riserva riposta
nel baule sul tetto, perché era più leggera. C’è n’è ancora una piena, nel
vano
gas. Questa semivuota, la terza, l’ ho presa per garantirmi i 75 giorni di
viaggio. Arriveremo fino in Italia con queste riserve? Da oggi dobbiamo
risparmiare il gas. Le stoviglie d’ora in poi si lavano in acqua fredda!
Nel parcheggio incontriamo Pierre, un giovane ragazzo francese di Grenoble. Viaggia in bicicletta. Sta aspettando il traghetto per andare ad Askvoll. E arrivato con l’aereo, dalla Francia fino a Bergen ed ha intenzione di arrivare in 4 settimane fino a Tromsø. Secondo la guida Michelin fino a Tromsø ci sono ca 1750 km, percorrendo le strade più veloci, all’interno, ma lui viaggiando sulla costa percorrerà qualche chilometro in più. Non sarà facile, qui le strade non sono piatte. Da Trømse rientra con l’aereo via Oslo, Francoforte e Lione. Bravo! Dorme in campeggi, ogni giorno in un altro, nella sua tenda. Carla gli offre un tè caldo con i biscotti che accetta volentieri.
Alle 11.45 partiamo in direzione est per Straumsnes, dopo ca 10 km arriviamo sulla 607 e qui, sulla strada presso Hellevik, troviamo un market, molto bene rifornito. Compriamo dei viveri. Pagamento con la VISA! Proseguiamo, davanti Tysse giriamo a sinistra e alle 12.15 arriviamo al nostro vecchio parcheggio di Straumsnes. Parcheggiamo sul molo (1), di nuovo a mezzo metro dal mare (si può pescare dalla finestra!). Il tempo è bellissimo. All’unica casa che si trova vicino al molo chiediamo se possiamo parcheggiare. Naturalmente: OK!
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Dopo pranzo (filetti da lyr e
bergylt) ascoltiamo il TG sulla TV. Alle 16.30 partiamo per la montagna come due
anni fa. Questa volta prendiamo un'altra strada (2)
raggiungendo quota 250 m di altitudine. La natura è favolosa, le viste sul mare
e sull’oceano indimenticabili
(3).
Rientriamo per un’altra strada
(4),
attraverso un bosco (5,
6),
via Åsnes.
Il cielo è senza una nuvola, fa caldo, indossiamo
solo le magliette. Nella passeggiata abbiamo fatto in totale ca. 6,5 km, ma la
metà della strada è stata una salita, molto ripida. Domani vogliamo arrampicarci
di nuovo, ma speriamo di arrivare sulla cima della montagna a ca 450 m
d’altezza.
Torniamo alle 19.15.
Per cena Carla cucina un brodetto di pesce (7) ed è buonissimo (8). La notte è tranquilla, senza traffico e senza gente. Nelle vicinanze una coppia d’uccelli di mare (di colore nero-bianco con un becco lungo, rosso e sottile, che quando vola basso, sulla superficie d’acqua, strilla: quik, quik…..) sembra abbia costruito il nido e adesso portano il loro piccolo in giro e lo addestrano per la vita. Nella notte volano sul molo, passeggiano e fanno un concerto, proprio nel momento, quando si dorme bene.
32. giorno – 11.07.2004 - domenica: Straumsnes 0/3037 km
Al mattino ci svegliamo con una gran sorpresa. Il cielo è nuvoloso, le nuvole basse. Le cime di tutte le montagne intorno a noi sono immerse nelle nuvole! Per fortuna, verso le 10.00 incomincia a rasserenarsi e alle 12.00 è di nuovo bello, soleggiato e caldo, ma ventoso. Provo a pescare dal molo e riesco a prendere un piccolo lyr. Sotto al molo passano degli sgombri in gran quantità, li vedo per la prima volta di quest’anno, ma non sembrano mostrare alcun interesse per il mio cucchiaino. Ogni anno abbiamo pescato degli tanti sgombri già dal primo giorno del nostro arrivo in Norvegia, ma questo anno non sono ancora arrivati. Qua e là succede di pescarne uno, ma la vera pesca non c’è. Due anni fa, si pescavano gli sgombri da matti e dovevamo smettere, perché si pescava troppo. Questo anno niente! La gente di qui dice, che non sono ancora arrivati e non se ne capisce la ragione.
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A pranzo due grandi filetti di torsk
(1).
Dopo pranzo il Grand Prix di Silverstone. Ferrari e Schumacher sono di nuovo
primi. Alle 15.50 si torna in montagna, alla nostra arrampicata
(2).
Oggi prendiamo un sentiero più ripido di quello di ieri, perché vogliamo
arrivare ancora più in alto, sulla cima della montagna. Ritroviamo quell’albero
secco, fotografato due anni fa, ritroviamo anche la panca
di pietra, con una bellissima vista sull’oceano e la segnaletica dei sentieri
(3),
dove due anni fa finiva la rampicata. Questa volta attraversiamo un bosco molto
fitto, usciamo su una radura, camminiamo ancora per una decina di minuti e dopo
2,5 ore arriviamo alla cima
(4,
5, 6)
del Sylvsteinheia
(414 m). Tutto intorno è ricoperto da mirtilli
(7).
Decidiamo, di proseguire su di un’altra vetta. Dobbiamo scendere prima in una valle e poi risalire di nuovo. Durante la discesa, in un posto ripido mi appoggio male con il piede, scivolo un po’ e mi storco il piede, che comincia a farmi male e adesso devo scendere con molta precauzione. Salire invece non mi da tanti problemi. Dopo 45 minuti arriviamo alla seconda vetta Arsteinheia - 440 m (8, 9). Riposiamo un po’ e proseguiamo per un altro sentiero, che si rivela poco visitato dai alpinisti ed è anche male segnalato. Finalmente, attraverso un terreno abbastanza paludoso ed un bosco, arriviamo, con i piedi tutti bagnati (siamo partiti da casa di nuovo con i sandali), sulla nostra panca di pietra. Carla che cammina un po’ davanti, incontra anche un capriolo, che in un attimo sparisce nel bosco. Io purtroppo non riesco a vederlo.
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Sulla panca ci riposiamo per 5 minuti e andare avanti è un gioco! Si scende con un bel sentiero. Torniamo a casa alle 20.45 (10), dopo 5 ore. Stanchi, ma felici, perché abbiamo raggiunto quello, che abbiamo desiderato. Per fortuna il tempo è stato molto bello. La nostra casa ci aspettava sul molo. Per cena Carla prepara la pasta e i resti della marinata. Ceniamo con una favolosa vista sul mare e con una coppia di delfini, che giravano e davano la caccia al pesce.
Durante la notte, gli uccelli organizzano sul molo di nuovo un concerto, cosi che alle 5.30 devo uscire dal camper per cacciarli via.
33. giorno – 12.07.2004 - lunedì: Straumsnes - Askvoll - 58/3095 km
Ci
alziamo
alle 9.30. Il tempo è di nuovo nuvoloso. Intorno alle 12.00, qualche raggio di
sole riesce a bucare le nuvole e noi leviamo le ancore
(1). Prendiamo la 607 e presso
Flekke
giriamo a sinistra sulla 57 per Dale. La strada è molto bella. A
Dale
nel market SPAR compriamo i viveri e paghiamo con la VISA! Alle 15.45 prendiamo
il traghetto per Elkenes
(2), 86 NOK (60+23). Ci fermiamo a
Holmedal,
su un gran parcheggio bello e libero vicino al mare e alla chiesa
(3), esattamente dalla parte opposta del
fiordo di Straumsnes
(4).
Nella foto, sul lato destro, si vede una casa bianca. Questo è la casa sul molo,
dove eravamo parcheggiati (1). Sulla parte
sinistra si vede la montagna sulla quale ci arrampicavamo ultimi due giorni.
Facciamo una breve passeggiata fino ad un molo, davanti ad una fabbrica di posate. In breve tempo si alza un vento dall’ovest, piuttosto forte, il nostro parcheggio si trova proprio nella direzione del vento e non è più così bello. Proseguiamo, attraversando l’Askvoll in direzione di Follevåg. Ci fermiamo a metà strada, perché Carla vuole raccogliere i mirtilli e ne raccatta un gran quantità per la cena. Proseguiamo con la speranza di trovare un molo, adatto per parcheggiare e per la pesca, ma la strada a Follevåg finisce di nuovo nel cortile di una fattoria. Siamo lontano da mare e non ci resta altro che tornare (5) ad Askvoll (6), dove troviamo un parcheggio vicino alla chiesa, sotto la strada, direttamente sul mare (7).
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Il parcheggio è molto bello, erboso, sulla strada vicina c’è un po’ del traffico, ma speriamo che nella notte si acquieti. Il vento è sempre abbastanza forte, il cielo semisereno, ma fa un po’ freddo. Non piove più da 6 giorni. Per cena consumiamo wurstels con senape e insalata di patate. Seguono i mirtilli come dessert. Tutti prodotti norvegesi. Abbiamo deciso di consumare per il pranzo soltanto uno spuntino veloce, piuttosto che un pasto completo. Siamo un po’ ingrassati e cosi risparmiamo anche il gas! Che scusa!
La notte è tranquilla, senza traffico, eccetto gli uccelli, che ogni tanto tengono un concerto. Cinque minuti di pace, due di concerto.
34. giorno – 13.07.2004 - martedì: Askvoll - Førde 102/3197 km
Il mattino è abbastanza bello, si
vedono le nuvole nel cielo azzurro, il vento è diminuito. Alle 11.00 compriamo i
viveri e ripartiamo
sulla 609 verso nord. Presso
Stongfjorden giriamo a sinistra
su una stretta stradina in direzione
Holevik. Il paesaggio è molto
bello e il tempo piacevole.
A Stavenes visitiamo i reperti di vecchie tombe, che in realtà sono grandi mucchi di pietre, sistemate in cerchi di un paio di metri. Qui troviamo alcune incisioni rupestri scolpite nelle rocce, ma tutte le spiegazioni, che erano scritte sui tanti leggii e che probabilmente spiegavano questi reperti, non esistono più e cosi non si sa di che cosa si tratti. Il sentiero, che porta da un reperto ad altro, è abbastanza lungo, ca 800 m ed è un vero peccato che quelle scritte siano sparite. Vicino a questo sentiero, che corre parallelo per tutta la costa ad una distanza di ca 30 m dal mare, troviamo anche una carcassa di balena lunga ca 6 metri, già in decomposizione. Per il ricordo Carla raccoglie un osso delle pinna caudale.
Arriviamo a Holevik e di nuovo ci aspetta
una sorpresa. La strada finisce in una piccolissima baia, non profonda, con tre
case intorno e senza via d’uscita. Ci fermiamo 100 m prima, proviamo anche a
pescare, siamo di nuovo sull’oceano aperto, ma non si sente neanche una scossa.
Qui non esistono buone postazioni per la pesca. La costa è molto ripida, con
grandi rocce, si scende con fatica fino l’acqua e in mare ci sono tante alghe.
Quelle grandi, con lunghissime foglie, rappresentano un non piccolo problema,
quando si recupera il cucchiaino, con il pericolo che questo finisca dentro le
alghe, con piccolissime possibilità di recupero.
Torniamo a Stongfjorden, proseguiamo
verso nord, arriviamo a
Vagane e di nuovo giriamo a sinistra nella
direzione Stavestrand.
Troviamo una stradina molto stretta, con il mare molto basso
(1) e tutta la costa piena d’alghe. Dopo 3
chilometri rinunciamo e torniamo indietro. Proseguiamo verso est sulla costa del
Førdefjorden,
visitiamo il piccolo ma bel paesino di
Flokenes e dopo 10 km giriamo di
nuovo a sinistra (2). Scendiamo con ripidi e
stretti tornanti a Kvammen.
Un bel paesino, troviamo un parcheggio vicino ad un vecchio molo, non c’è anima
viva. Provo a pescare e prendo 2 lyr ed 1 bergylt. Tutto insieme oltre 1 kg. Un
bel baccalà si è liberato dall’amo, quando era già fuori
dell’acqua.
Alla fine decidiamo di non dormire qui,
perché domani mattina dobbiamo incontrarci a Førde con l’amico Francesco Macri
di Taranto, che si è fatto vivo oggi dal ghiacciaio Briksdal e che domani arriva
a Førde. E’ meglio andare oggi e trovare
in serata un parcheggio, perché nella mattinata sarà tutto pieno di traffico e
trovare un bel parcheggio non sarà cosi facile. Francesco l’ho conosciuto via
Internet. Lui è adesso in ritorno dal nord, da Saltstraumen e torna a casa, dopo
aver girato un po’ la Norvegia.
A Førde, 30 km da Kvammen, arriviamo alle 19.00 e parcheggiamo vicino un fiume, dietro le case commerciali, con una bella vista sul fiume e sulla collina (3). Per la cena c’è tanto pesce e fatichiamo a mangiare tutto. Per il dessert, le fragole ed i mirtilli.
Verso le 22.00 comincia la pioggia (dopo 7 giorni!), all’inizio leggera e nella notte anche forte!
35. giorno – 14.07.2004 - mercoledì: Førde - Veiesund - 68/3265 km
Il mattino è nuvoloso, ma senza pioggia. Alle 10.00 arrivano Francesco, Annamaria e il figlio Emanuele. Oggi finalmente ci conosciamo davvero, perché fino ad ieri ci si conosceva solo virtualmente, via e-mail. Andiamo al market per fare le compere e partiamo con la 5 in direzione Florø. Il tempo sta migliorando. Presso Naustdal giriamo a sinistra sulla 611. Ci fermiamo presso Vevring e proviamo a pescare. Solo Francesco riesce prendere un torsk, un po' piccolino (1), altri niente! Proseguiamo e scendiamo in un bellissimo paese Stavang, con un bel porto e parcheggio. Restiamo solo un paio di minuti e proseguiamo. Subito, dopo il ponte di Hellevik, scendiamo al mare, parcheggiamo sotto il ponte, proviamo pescare, ma di pesce neanche una traccia.
Finalmente arriviamo a Veiesund, il punto più occidentale dell’isola Stavøy. Ci accompagna un sole favoloso. Il vento è quasi assente e fa caldo. Troviamo un bel parcheggio, vuoto, a 50 m dal porto, dove è proibito l’accesso ai camper.
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Andiamo pescare al molo. Emanuele subito prende un torsk (2) e dopo di lui Carla prende un lyr (3). Io nel porto resto a bocca asciutta, mi sposto sulle rocce e là riesco prendere due torsk, uno di oltre 1 kg. In serata Annamaria prepara una super cena: pasta con melanzane, carne, insalata verde e di carote, e alla fine una torta, mirtilli e fragole. Tutto accompagnato con del buon vino rosso, che ha portato Francesco e con una chiacchierata, fra gli amici. Prima di nanna una passeggiata sulla riva (4). La notte silenziosa.
36. giorno – 15.07.2004 - giovedì: Veiesund - Eikefjord - 52/3317 km
Il mattino è brutto,
nuvoloso, con un vento forte. Alle 10.30 incomincia a piovere. E noi con tutta
la pioggia, andiamo pescare! Carla
prende
un piccolo torsk. Sul molo fa freddo ed è umido e - scappiamo nel camper.
Mettiamo tutto in ordine e ripartiamo. Ci fermiamo di nuovo sotto il ponte di
Hellevik,
dove non c’è né vento, né pioggia. Finalmente Francesco
da
prova di essere un vero pescatore e recupera dall’acqua un bellissimo lyr di ca.
2 kg (1).
Nel frattempo Annamaria prepara di nuovo un favoloso pranzo: le pappardelle e
pizza e Carla come antipasto prepara un cocktail di gamberetti in maionese con
pomodori. Durante il pranzo comincia piovere con una certa intensità.
Ci congediamo e alle 16.00 Francesco prende la strada per Førde e Bergen e noi ci dirigiamo verso il nordest, in direzione Eikefjord. Durante il viaggio ci accompagna tutto il tempo, una forte pioggia. A Eikefjord troviamo un bel parcheggio, vicino il market, su un piccolo molo vicino il porticciolo sportivo, dietro alla stazione di servizio. La pioggia ci rompe le scatole, tutta la sera e tutta la notte. Alle 23.00, durante una breve interruzione dalla pioggia, vado pescare e porto a casa un torsk. La notte: OK!
37. giorno – 16.07.2004 - venerdì: Eikefjord - Florø - Krokane - 28/3345 km
La notte passa
tranquilla, ma stamattina, già alle 7.00, ci svegliamo dei camions, che arrivano
uno dopo l’altro fino alle 8.30. Portano la merce per il market SPAR, nel quale
poi compriamo i viveri (non accettano la VISA) e la nafta (accettano la VISA)!??
Carla va pescare e porta un sej e cosi adesso la cena è assicurata. Siamo
rimasti completamente senza pesce, l’abbiamo regalato tutto a Francesco, che
deve viaggiare veloce verso Bergen e per la Danimarca, e probabilmente non avrà
occasione di trovare un terreno per la pesca.
Cosi adesso hanno un po’ di pesce nel frigo, che basterà per qualche giorno. Noi
abbiamo abbastanza tempo per trovarlo.
Alle 11.00 si parte con la 5 per Florø, che è lontana solo una trentina di chilometri. Florø è una piccola, bella cittadina nella quale siamo già stati nel 1999 e dalla quale, quella volta, siamo fuggiti, perché non avevamo trovato il posto per parcheggiare. Oggi, è la stessa storia, si può parcheggiare al massimo per un’ora, a pagamento. Troviamo un parcheggio fuori centro, non essendo sicuri che si possa parcheggiare.
Dopo una passeggiata nella città e nel porto, pranziamo e scappiamo alle 17.00 nel campeggio di Krokane, che si trova a 2 km da Florø. Ha una posizione abbastanza bella, sulla riva del mare. Il prezzo 100 NOK/giorno. Siamo venuti qua, perché Carla vuole lavare la biancheria e qui a disposizione vi è la lavatrice ed una asciugatrice. Ogni servizio costa 10 NOK. Vogliamo fare anche una bella doccia. Una doccia per 6 minuti: 10 NOK. Si può affittare anche una barca con il motore: 120 NOK/ora, 250 NOK/4ore e 300 NOK/24ore. Questo ultimo non c’interessa. Il tempo è di nuovo bello, sereno, soleggiato e caldo. Dopo cena alle 22.30 andiamo sugli scogli, che si trovano dentro i confini del campeggio e in mezz’ora Carla prende un torsk di cca 1 kg e io un piccolo sej. Sul mare c’è una bonaccia assoluta.
La notte è tranquilla.
38. giorno – 17.07.2004 - sabato: Krokane - Florø - Botnane - 102/3447 km
La mattinata inizia subito con la pioggia che tamburella sul tetto. All’improvviso, perché stanotte, alle 24.00, il cielo era sereno e stellato. Ci alziamo alle 9.00.
Dopo
tanto tempo una lunga doccia è naturalmente molto gradita. Il tempo migliora e
alle 11.30 usciamo dal
campeggio in direzione di
Florø dove imbuchiamo le cartoline. Nel primo
pomeriggio, verso le 14.00 proseguiamo in direzione di
Grov,
dove dalla 5 giriamo a sinistra sulla 614 in direzione nord. Vogliamo fermarci
in qualche bel posto vicino al mare, ma non troviamo niente adatto. Questa
strada la conosciamo bene dal 1999. Attraversiamo un tunnel, lungo 4 km, usciamo
dall’altra parte della montagna e presso
Myklebust voltiamo a sinistra su
una stretta strada laterale in direzione di
Botnane.
Si susseguono un fiordo dopo l’altro e bisogna guidare con grande prudenza,
perché la stradina è veramente stretta e con curve insidiose. Dopo Botnane ci
fermiamo (1) su di uno spiazzo laterale
"P"
e Carla cucina il pesce per il pranzo. La fame è tanta e mangiamo a più non
posso! Più tardi alla Tv c’è il Tour de France. Nel giro di un’ora vicino a noi,
sulla strada passano in tutto forse 3 automobili. Noi ci divertiamo con la
raccolta dei mirtilli.
Verso le 18.00 proseguiamo verso sud. Il tempo si è di nuovo imbruttito, pioviggina leggermente e arriviamo fino in punta alla strada, su di un molo nel paesino di Årebrot. Gli ultimi tre chilometri non sono asfaltati, ma la strada è abbastanza agevole. La nostra intenzione era di pernottare in questo posto, ma purtroppo non troviamo un posto libero. Sul molo ci sono due enormi camper-autobus di produzione americana con sopra la scritta www.usawohnmobile.ch, poi ancora due o tre camper o roulotte e uno spaventoso disordine. Sembra un campo nomadi. Tutti i veicoli hanno la targa svizzera?! Ci avvertono, che questo è terreno privato (il molo?) e che LORO possono sostare, perché hanno il permesso dalla proprietaria del terreno?! Bah, giriamo sui tacchi e torniamo a Botnane, dove in fondo alla baia troviamo un altro molo e parcheggiamo. Nella notte arriva un fortissimo vento, molto simile alla nostra bora, con i refoli, accompagnato dalla pioggia. Sfortunatamente il nostro camper è girato con la poppa verso il vento, cosicché nella notte il vento ci spegne la fiamma del frigo. Notte molto ventosa, ninnananna - così così!
39. giorno – 18.07.2004 - domenica: Botnane - 8/3455 km
Nel mattino sparisce la bora e con lei la pioggia. Rimetto in funzione il frigo. Carla raccoglie i mirtilli. Io mi presto con un pescatore, che è arrivato sul molo, per pulire le sue reti dalle alghe e dai granchi, che si sono impigliati. Sembra, che abbia tirato le reti fuori un paio di giorni fa e le abbia lasciate sul molo in un container di plastica. Forse le ha svuotate solo dai pesci che ha portato a casa, e i granchi, non facili da estrarre dalla rete, abbia deciso di lasciarli dentro. È un vero peccato, perché sono tanti ed alcuni molto grandi, anche di un chilo e purtroppo oggi sono già tutti puzzolenti. Non ci resta nient’altro da fare che ributtarli, in mare. Almeno una ventina di chili!!
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Più tardi ritorniamo al nostro posto
di parcheggio
"P"
di ieri (1).
Intanto il tempo è diventato molto bello, molto soleggiato. Vado a pescare.
Arrivare al mare non è facile, il terreno è paludoso e con i sandali è dura.
Dagli scogli è difficile pescare nel mare, perché ci sono le onde del mare
morto. Vicino alla costa ci sono tante alghe ed è un problema di tirare il
cucchiaino dall’acqua, senza agganciarle. Abbandono la pesca e torno al camper.
Carla intanto ha già preparato un buon brodetto con il suo baccalà e durante il
pranzo
guardiamo il Moto Prix di Germania (Biaggi primo, Rossi purtroppo solo sesto).
Dopo pranzo Carla torna a raccogliere i mirtilli ed io mi svago con il Tour de
France. Più tardi vado anche io alla raccolta dei mirtilli e alla fine abbiamo
nel camper tutto pieno, ca. 3 kg
(2).
Carla con i mirtilli prepara tanta marmellata anche in previsione di voler
omaggiare i nostri amici. E’ tempo di bucato e l’interno del nostro camper
assomiglia ad una tenda di zingari
(3).
Alle 20 torniamo a Botnane, esattamente a Nordre Botnen, dove troviamo parcheggio nel piccolo porticciolo, naturalmente di nuovo vicinissimo al mare (4). Ci accorgiamo che il terreno è forse privato, andiamo chiedere il permesso e naturalmente: OK!
Siamo felici, abbiamo passato una giornata interamente dedicata ai mirtilli, un full immersion nella natura, lontano da tutto e da tutti. Dopo cena, le carte. Amiamo giocare ad un gioco con 104 carte, senza i jolly, chiamato Tris, diversamente chiamato
anche Machiavelli. Un gioco fra il ramino e il bridge, ma con un vantaggio, che non risulta noioso quando si gioca in due, diversamente dal ramino. Alle 23.00 a letto. Nella notte sopraggiunge nuovamente la bora, forte, ma questa volta il camper è girato in direzione del vento e il frigo non ci regala alcuna sorpresa.
40. giorno – 19.07.2004 - lunedì: Botnane - Svelgen - 45/3500 km
Ci svegliamo con le nuvole, ma non
piove. Il vento è ancora sempre molto forte. Carla esce a fotografare il nostro
parcheggio notturno
(1). Questa
notte abbiamo dormito in pace. Partiamo intorno alle 12.00, di buon umore, non
immaginando, neppure lontanamente, quello che ci sta aspettando!
Vicino a
Gulstøa
vediamo uno stormo di oche selvagge, che riposano accovacciate sugli scogli
vicino al mare. Il vento qui nel fiordo
è
sensibilmente diminuito. Ci fermiamo in un posto -
"X"
(vedi mappa), che ci sembra adatto per la pesca. La strada passa
ca. 20 m sopra il mare e pur non essendo semplice l’accesso all’acqua decidiamo
di scendere. Il pendio è coperto da enormi blocchi di roccia, che si sono creati
durante il minare e la costruzione della strada. Questi blocchi hanno grandi
superfici, dritte e lisce, che sembrano levigate, pericolosi per la discesa, ma
essendo le rocce asciutte riusciamo a scendere sul mare senza problemi.
Una volta sul mare troviamo, anche qui, una larga fascia di alghe. Con nessuna prospettiva di pesca. Decidiamo di rientrare, si avvicina anche la pioggia ed io incomincio ad arrampicare per la risalita. Nello stesso momento, repentinamente, incomincia a piovere, abbastanza forte. Con una mano tengo il guadino, nell’altra ho due canne e cosi tento di arrampicare sui blocchi, ormai bagnati. Sono un po’ troppo dritto, non posso piegarmi in avanti, devo mantenermi in equilibrio con il corpo, avendo le mani occupate e non potendomi aiutare nell’appoggio durante la risalita, che è molto ripida. Un blocco è un po’ vacillante, perdo equilibrio, scivolo e cado indietro verso giù sulla schiena, battendo con la testa (con il cocuzzolo) contro un altro blocco! Per mia fortuna è liscio e non ha gobbe o spigoli, perché se li avesse avuti, oggi non sarei più fra gli abitanti della terra.
Nella testa ho sentito mille tamburi insieme a tante campane e in quello stesso momento ho avuto la sensazione, che il cranio si spacca e che tutto stesse finendo! Ho mandato un urlo di dolore e Carla, che stava cercando le conchiglie e non ha visto la scena, raccogliendo il mio grido corre subito in mio aiuto. Fortunatamente riesco subito ad alzarmi da solo, mollo le canne e tutto il resto e mi arrampico su tutte le quattro e con le mani adesso libere, come uno stambecco e in un batter d’occhio sono sulla strada. Penso solo alla risalita e ad arrivare sulla strada al più presto, perché se perdessi i sensi laggiù, chi, e come, mi potrebbe recuperare da quei blocchi fino sulla strada. Non vedo niente o molto male, perché gli occhiali e il viso sono pieni di sangue. Prego Carla di fare una foto della mia testa, dura e insanguinata, ma lei si rifiuta, purtroppo. Entriamo nel camper e Carla, come può, mi pulisce e lava la ferita coprendola con una garza.
Decidiamo di andare subito a Svelgen, una cittadina, lontana ca 40 km, dove supponiamo che esista un ospedale, un ambulatorio o il pronto soccorso. Fortunatamente non ho problemi di vertigini o di vista o qualcosa simile e decido di guidare il camper fino là, essendo la strada molto stretta e piena di curve pericolose. Carla è già da un po’ che non guida il camper e sopratutto in tali stradine. Guido molto piano e attento, con una mano sempre sul freno a mano, per poterlo tirare subito, nell’eventualità mi sentissi male o in caso di vertigini.
A Svelgen troviamo solo un ambulatorio. L’ospedale è a Førde. Una giovane dott.ssa Martensen, danese, mi riceve immediatamente, non devo fare l’ attesa. Il suo intervento inizia con il taglio dei capelli fradici di sangue e coagulo, con delle forbici purtroppo non taglienti, che più che tagliare i capelli li strappano, seguito da una puntura per l’anestesia locale per poter suturare la lunga ferita di 10 cm con 8 punti. Mi pratica anche l’antitetanica. Lei ritiene che non debbano sopragiungere complicazioni (se fino adesso non ho sentito niente), ma suggerisce di restare nelle vicinanze. Per qualsiasi evenienza, non si sa mai! Mi prescrive anche degli analgesici contro eventuali dolori. Li acquistiamo in una farmacia, ma la confezione è rimasta intonsa. Rimaniamo parcheggiati sul bel parcheggio davanti l’ambulatorio, che si trova prospiciente al mare. Nel pomeriggio riesco a dormire una mezza oretta, sporcando il cuscino di sangue, ma mi sento bene!
Sembra che tutta la fortuna stia nel fatto di essere caduto sulla mia dura testa, perché se fossi caduto sul fianco avrei potuto rompermi il braccio o la gamba! Sono nato con la camicia!
In serata una passeggiata nel paese. La notte passa tranquilla.
41. giorno – 20.07.2004 - martedì: Svelgen - Rugsund - 90/3590 km
Il
mattino
ci saluta con un bel sole e con le nuvole bianche nel cielo azzurro. Intorno
alle 11.30, dopo aver caricato l’acqua nel porticciolo sportivo, partiamo,
seguendo la costa settentrionale del fiordo
Nordgulen,
in direzione del paesino di . Naturalmente ci ritroviamo nuovamente su di una
stradina stretta ed abbastanza pericolosa, velocità giusta è di 30 km/ora! Fino
a metà percorso, 5 km ca., c’erano gli spiazzi per il transito alternato, ma
nella seconda metà, quella più stretta, solo pochi.
Nesbø è un paesino composto da 5 case, costruite vicino alla strada,
ma non vicine una all’altra, senza una piazza o stradine laterali. Dopo Nesbø,
ad un tratto, l’asfalto finisce ed anche la
strada (1)!
Non si può proseguire oltre! In qualche modo
riusciamo a girare il camper e ritornare. Dopo 500 m giriamo a destra, su una
stradina, quasi un sentiero
(2),
che ci porta su di un molo abbandonato
(3),
dove parcheggiamo e pranziamo. Il tempo è bello, nonostante durante la nostra
sosta pioviggini un paio di volte, ma sempre di breve durata. Io provo anche a
pescare e catturo un bel torsk di ca 1 kg ed un piccolo sej. Ci si aspettava di
più!
Alla fine, questo posto non ci piace più. Non ci sono i mirtilli per Carla, non si può passeggiare, sul molo lo spazio è molto ristretto e decidiamo di rientrare su Svelgen, dove arriviamo dopo le 18.00 e proseguiamo subito a nord-est sulla 614, in direzione Isane. Troviamo una strada larga e bella e finalmente il camper può correre in quinta, nonostante ci siano anche leggere salite. La natura è molto bella, davanti ai nostri occhi il panorama si apre con un grande lago di montagna con la diga, bellissimi boschi e un piccolo parco nazionale. Prima delle 19.00 siamo già ad Isane, qui nel 1999 abbiamo preso il traghetto per Stårheim, sulla strada per Måløy. Questa volta ci fermiamo solo per 10 minuti.
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Faccio due lanci, prendo un piccolo torsk e ripartiamo subito, verso occidente, sulla costa meridionale del lungo Nordefjord. Il tempo è di nuovo bellissimo, soleggiato e caldo. La strada dopo Isane diventa più stretta, fino a Davik è ancora relativamente larga, per poi restringersi molto con una superficie non dritta e piena di gobbe. Strano per la Norvegia!
Alle 21.00 arriviamo a Rugsund e sostiamo in un piccolo parcheggio, tra la strada e il porto (4). Abbiamo transitato vicino ad un gran parcheggio, bello e vuoto, presso la chiesa, ma noi lo desideriamo vicino al mare!! Altrimenti non è di nostro gradimento!
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Nel mare, davanti al porto c’è un allevamento di salmoni. Ci sono grandi piscine, galleggianti su grandi botti, i lati e il fondo delle piscine sono formati da reti, cosi che l’acqua possa scorrervi attraverso, ma il pesce non possa uscire. Il cibo viene erogato a spruzzo, attraverso dei tubi, nelle piscine ed i salmoni fanno a gara per cibarsi saltando in aria con repentini guizzi fuori dall’acqua(5). Davanti alla costa è ancorata una nave speciale, che aspira l’acqua dalle piscine, insieme con i salmoni e la riversa o in altre o nel suo scafo (6, 7), nel secondo caso verosimilmente per il mercato ittico.
A Rugsund si forma uno stretto di mare, Rugsundet (8), molto stretto e lungo e questo ci fa intuire, che da qui debba formarsi una corrente (Straume) che porta il pesce! Alle 23.00 raggiungiamo lo stretto e Carla cattura subito un gran sej di ca 1,5 kg, seguito da un’altra mezza dozzina dello stesso tipo. Tre di loro sono troppo piccoli e li ributtiamo in mare, ma c’è anche uno di ca 1 kg (9). Decidiamo di fermare la pesca, abbiamo ca 3,5 kg di pesce e non sappiamo dove stivarlo. Torniamo al camper e cominciamo di pulire e filettare il pescato, impresa che si protrae fino alla una di notte. Concludiamo festeggiando con la birra e con le carte, fino alle 2.00. Il tempo è ancora molto bello. La notte è silenziosa, solo i gabbiani….
42. giorno – 21.07.2004 - Martedì: Rugsund - Oldeide - 37/3627 km
Il giorno
è di nuovo meraviglioso, caldo e pieno di sole. Io, con la mia testa dura, sto
bene, la ferita sta cicatrizzando
(1),
ogni tanto prude, ma questo è un buon segno di guarigione!
Alle 11.00 scendo a pescare sullo stretto Straume. Prendo 4 sej, ma li ributto tutti di nuovo in mare, non sono abbastanza grandi. Pesco in canottiera, fa veramente molto caldo. Rientriamo al camper e approntiamo tutto per la partenza. In quel momento una macchina giunge al parcheggio, fermandosi davanti a noi a due metri dalla strada principale, al volante una giovane donna, con una bambina di ca. un anno e mezzo. La piccola esce dalla macchina completamente nuda, gira intorno alla vettura, gioca sull’asfalto e probabilmente gode al sole. La mamma resta in macchina e guarda, forse attenta che la bambina non finisce sulla strada, ma non esce. Incredibile, nessuno non si è neanche girato!
Alle 12.00 proseguiamo, questa volta verso sud (2, 3) e ci fermiamo prima del grande e bel ponte che porta all’isola di Rugsundsøy. Qui troviamo un vasto parcheggio (4), molto bello e vuoto, con un porticciolo sportivo, ma, per il momento ancora senza servizi. Parcheggiamo, pranziamo, passeggiamo (5). Carla va raccogliere i mirtilli ed io alla Tv seguo il Tour. La Tv si riceve benissimo, meglio con Astra, che con Eutelsat.
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Alle 17.30 partiamo per Leirgulen (2 km), dove prevediamo di pernottare, ma non troviamo neanche un posticino per fermarsi, di parcheggiare non se ne parla neanche. Torniamo indietro, attraversiamo il ponte e dopo ca. 1 km ci fermiamo ad un bel parcheggio dotato di servizi con acqua e con un WC molto pulito (6). Più avanti passiamo dall’isola di Rugsundsøy ad un’isola più grande, la Bremangerlandet, attraversando un tunnel sottomarino, che è stato aperto al traffico nel 2002. Il tunnel è molto bello e scende a 80 m sotto lo stretto di Skatestraumen.
All’uscita del tunnel, dopo ca 3 km, giriamo a sinistra e attraverso un altro tunnel piuttosto stretto, lungo, non illuminato e brutto, ci dirigiamo verso il paesino di Berle. Lasciato il brutto tunnel alle spalle ci accoglie una bella strada con uno stupendo fiordo, ma non troviamo posto per parcheggiare. Ritorniamo indietro, riattraversiamo il tunnel e all’uscita giriamo a sinistra e proseguiamo su una strada bella, ma un po’ stretta, fino al porto per i traghetti Oldeide, dove parcheggiamo. Questa è la banchina dei traghetti che salpano per Måløy, ma noi, per adesso, non abbiamo questa intenzione. Vogliamo prima visitare tutta l’isola di Bremangerlandet. Qui decidiamo di pernottare. I traghetti salpano e attraccano e nessuno non ci chiede nulla. In Norvegia i parcheggi servono per parcheggiare, ma se si vuole pernottare, lo si può anche fare.
Per cena naturalmente pesce. Alle 22.00 andiamo a pescare sul molo. Carla prende due belli sgombri ed io un sei ed un lyr. Dopo qualche giro di carte e poi a letto.
La notte trascorre molto tranquilla.
43. giorno – 22.07.2004 - giovedì: Oldeide - Smørhamn - 47/3674 km
Un’altra giornata di sole. Ci
alziamo come al solito alle 9.00 per la prima colazione
(1).
Partiamo solo alle 11.00 verso sud sulla
616
con l’intenzione di esplorare tutta l’isola di
Bremangerlandet.
Da Oldeide
la strada s’inerpica sulla montagna, attraversa un bel tunnel ed esce sulla
sponda meridionale della montagna in un paesaggio bello e piacevole
(2).
Scendiamo verso Bremanger
e qui giriamo a destra. Nel bel paesino turistico di
Hauge
compriamo i viveri e paghiamo con la Visa. Proseguiamo fino a
Grotle, dove
la strada finisce su una grande spiaggia sabbiosa. Parcheggio 30 NOK.
Grazie al tempo magnifico e pieno di sole, la spiaggia è piena di bagnanti grandi e piccoli. Purtroppo soffia un vento dall’ovest, dall’oceano e la spiaggia è esposta direttamente al vento. Noi non sentiamo un gran desiderio di spogliarci ed ancora meno di fare il bagno. Rientriamo di 1 km, dove sulla strada troviamo un bel parcheggio, pranziamo ed a 100 m dalla strada troviamo un’altra spiaggia, piccolina, ma molto ben riparata dal vento. Usciamo a prendere il sole, qui è molto caldo (3, 4) e siamo soli. Molto silenzioso! Carla decide di fare il bagno in costume adamitico (5, 6).
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Intorno alle 18.00 decidiamo di ripartire. Carla, prima della partenza, si allunga fino alla spiaggia grande, per scattare alcune fotografie. La spiaggia si è svuotata (7), il vento ha fatto il suo, ma è anche un po’ tardi (8). Partendo ci accorgiamo subito, che la finestra sul tetto del bagno non tiene bene. Ci fermiamo sul parcheggio di una chiesa e con una vite nuova e un po’ di silicone risolvo il problema. Di nuovo in marcia e arriviamo alla punta più meridionale dell’isola a Kalvåg, un piccolo paese turistico, pieno di vita (9), dove il porticciolo è pieno di navi lussuose (10) e il ristorante sul molo, molto chic. Unica pecca, c’è solo un parcheggio, piccolo e strapieno. Il tempo tiene il bello.
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Cedo alle insistenze di Carla che vuole andare a Nesje sull’isolotto di Frøya. Arriviamo attraverso una stradina super stretta, senza neanche un solo allargamento per il passaggio ?? Non troviamo alcun parcheggio, sembra deserto, il mare è basso. Torniamo indietro e andiamo al porto dei traghetti di Smørhamn, dove di nuovo, nel porto troviamo un bel parcheggio.
Dopo l’abbondantissima cena di pesce alle 22.00 si va pescare sul molo. Ci accoglie un milione di piccoli moscerini, noiosi, che attaccano e pungono come le zanzare. Ci spalmiamo bene viso e mani con l’Autan e iniziamo a pescare. Carla prende un enorme lyr di ca 2 kg (11) e io due sej (uno lo ributto in mare) e due sgombri, molto belli. Sembra che, finalmente, gli sgombri stiano arrivando. Un signore tedesco che ci raggiunge più tardi con un Mercedes tornando dalla pesca, ci regala un altro lyr ed uno sgombro. Abita qui vicino e non ha interesse per il pesce! (ma gli piace la pesca) e cosi, torniamo al camper con un bottino di più di 4 kg.
Ancora una volta mondiamo il pesce fino all’una di notte, filettandolo e stivandolo tutto nel frigo, che adesso è pieno, ma nel quale non riusciamo a mettere dentro tutto. Domani Carla deve mettere gli sgombri a marinare e il resto per pranzo, prima che tutto si rovini. Per fortuna il frigo ora funziona magnificamente.
Alle 1.45 finalmente il riposo. La notte tranquilla.
44. giorno – 23.07.2004 - venerdì: Smørhamn - Kannensteinen - 35/3709 km
Il mattino è nuvoloso, ma non piove. Fa caldo. La colazione come al solito alle 9.00. Osserviamo i traghetti, che arrivano e partono (1). Nel mezzogiorno Carla prepara i pesci (2) e frigge gli sgombri per la marinata (3).
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Alle 15.00 partiamo e sostiamo brevemente a Ryland da quel signore tedesco, che ieri ci ha regalato dei suoi pesci. E’ d’Itzehoe, vicino a Hamburg ed è in pensione. Ha comprato il terreno vicino al mare, a un buon prezzo, vi ha costruito una bella casa confortevole su di un piano, colorandola di un bel color blu dove trascorre 6 mesi dell’anno mentre gli altri 6 li spende in Germania. Con la casa ha acquistato anche un pezzo di costa con una piccola baia, molto protetta e sicura, dove adesso si accinge a costruire, per la barca, anche un piccolo porticciolo di sua esclusiva proprietà.
Alle
16.00 raggiungiamo il porto d’Oldeide,
dove abbiamo pernottato ieri. Il tempo oggi è ben diverso da ieri, siamo
sulla
parte settentrionale dell’isola e da nord soffia un vento decisamente freddo.
Inizia anche a piovere. Alle 17.00 c’imbarchiamo sul traghetto per Måløy: 93 NOK
(68+25). Alle 17.47 arriviamo a
Måløy,
mentre piove.
Non c’è posto per parcheggiare, tutto è zona 30, i parcheggi sono dotati di
parchimetro. Decidiamo di andare alla parte nord-ovest dell’isola (Måløy si
trova sull’isola Vågsøy)
al paese d’Oppedal.
Ci fermiamo alla fine della strada su un parcheggio isolato presso
Kannensteinen.
Questo è un magnifico enorme blocco di pietra
(4),
levigato dal mare in tanti millenni, si trova sotto il parcheggio presso il mare
ed ha la forma di un fiore o della coda di una balena o di un fungo. Qui siamo
stati nel 1999, allora, ricordo, c’era un bel sole, oggi pioviggina. Nel
parcheggio sosta già un camper tedesco e anche noi decidiamo di pernottare qui.
Questa volta alle 22.00 siamo già a letto!
45. giorno – 24.07.2004 - sabato: Kannensteinen - Raudeberg - 31/3740 km
Nella notte la pioggia cessa e quando ci alziamo (10.00) è solo nuvoloso, ma finisce per rasserenarsi ed esce anche il sole. Nella mattinata il parcheggio si riempie di campers e automobili. Verso le dodici scendiamo fino al sassone Kannensteinen (1), che è indicato anche sulle carte geografiche della Norvegia, vogliamo ammirare questo meraviglioso artefatto della natura (2, 3, 4), che ritengo sia sotto la protezione della legge. In questo luogo facciamo la conoscenza di una simpatica coppia, Karin e Knut, che arrivano da Saalfeld, Germania (5). Immortaliamo il tutto con delle foto, conversiamo e alla fine Carla li invita per un pasto a base di pesce. Loro viaggiano con un VW-Transporter. Nel loro mezzo, non hanno una cucina, perciò mangiano usualmente del cibo asciutto e l’invito viene accettano molto volentieri. Mangiamo bene e molto. Nel frigo sono rimasti ancora 6 filetti grandi e una marinata di quasi due chili di sgombri.
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Nella conversazione ci hanno anche raccontato di una malaventura occorsagli. Due giorni fa, hanno visitato la vecchia chiesa di Borgund, dove sono arrivati in serata ed hanno pernottato nel grande parcheggio davanti alla chiesa, sul quale erano già in sosta altri 5 camper. Erano felici di non essere soli, così si sentivano più sicuri. Nella notte vengono svegliati dalle grida provenienti da un camper nel quale sono entrati i ladri, il cui proprietario si è svegliato troppo tardi. Il ladro aveva già fatto il suo lavoro e lo sfortunato è riuscito a vedere solo un rosso furgone in fuga. Poco dopo anche gli altri 5 proprietari (fra loro anche Knut) hanno constatato di essere stati derubati senza aver sentito niente. La chiusura della macchina di Knut è dotata di telecomando a distanza e debbano avergli aperto la porta con qualche dispositivo elettronico e danneggiato la serratura. Così ora non può più inserire la chiave nella serratura, ma per fortuna può chiuderla con il comando a distanza. Ciò avviene anche nella bella e sicura Norvegia!
Knut e Karin partono
alle 17.15 verso nord. Il tempo diventa nuvoloso e freddo. Nel camper siamo
rimasti senza gas, attacco l’ultima bombola. Basterà per arrivare a casa?
Abbiamo davanti ancora 30 giorni. Alle 18.00 partiamo in direzione Måløy, ma ci
fermiamo
prima a
Vågsvåg su un molo. Abbiamo intenzione di riempire il
nostro frigo. Carla dopo un po’ pesca un bel lyr di oltre 1,5 kg, che non
combatte e che sul molo da appena qualche segno di vita. Sulla pelle troviamo
due tre piccoli vermi e lo ributtiamo in mare senza pensarci troppo! Peccato, ma
non abbiamo nessun’altra soluzione! Galleggia sulla superficie per qualche tempo
con la pancia bianca in su, ma poi fa due tre mosse e sparisce nel profondo.
Carla riesce a recuperare ancora un sej ed anche un lyr (tutti sani) e io
aggancio finalmente qualcosa di consistente. E’ qualcosa di grosso, di un certo
peso, perché tira a sinistra e a destra, in profondità, ma pian pianino con
pazienza e tecnica riesco a portarlo in superficie. E’ un grandissimo lyr. Carla
mi aiuta con il guadino e lo recuperiamo appoggiandolo sul molo. E’ lungo 62 cm
e pesa oltre 2 kg. Un gran bell’esemplare!
(6)!
Torniamo al camper, filettiamo il pesce, ed ora abbiamo nuovamente una grande
quantità di carne. Per domani, domenica, abbiamo il pranzo e la cena.
Continuiamo il nostro viaggio. Comincia di nuovo a piovere. Attraversiamo Måløy, entriamo a Raudeberg, ma non troviamo parcheggio. Proseguiamo per Vedvik e approdiamo alla bellissima spiaggia di Refvik. Là troviamo un campeggio, ma non è nostra intenzione spendere 80 NOK solo per il pernottamento, nel campeggio c’è solo un WC e nient’altro. Solo un prato, senza stradine, ma con l’erba tutta inzuppata dalla pioggia!
Torniamo a Raudeberg e presso market SPAR troviamo un parcheggio, 15 m sopra il mare, con una bella vista sul porto. Verso le 22.00 Carla frigge le rimanenze dalle pescate precedenti e ceniamo innaffiando il tutto con un bicchiere di vino, conversiamo e godiamo della gradevole vista sul porto. Piovigginava. La notte trascorre in silenzio assoluto, nonostante nelle vicinanze ci sia, oltre il porto, anche una fabbrica. Domani è domenica e tutti riposano!
46. giorno – 25.07.2004 - domenica: Raudeberg - Måløy - 16/3756 km
Ci alziamo alle 9.30, alle 11.00 arriva il sole e verso le 12.00 andiamo alla spiaggia di Refvik e parcheggiamo (1,2). Il tempo è molto variabile, un po’ di sole, ma molte più di nuvole, spesso con pioggia e vento. Per pranzo Carla prepara una pasta con sugo. Al pranzo segue il Grand Prix di Hockenheim (Schumacher e Ferrari primi) e in scaletta anche le moto, GP England (Rossi primo, Biaggi 12-mo). Andiamo sulla spiaggia a passeggiare (3,4), ma il tempo ci tormenta.
Per le 18.00 torniamo a Måløy, dove finalmente troviamo un bel parcheggio sulla strada sopra della via principale. Un posto tranquillo, con la vista sul porto e sul grande ponte, che domani dovremo attraversare nella nostra ultima tappa verso il nord, da dove incominceranno le tappe del ritorno. Qui siamo arrivati, rispetto al nostro programma, con tre giorni d’anticipo, avremmo dovuto arrivarci infatti il 28.07.
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La cena è composta da due grandi filetti di lyr innaffiati da vino. Favoloso! Dopo le carte e le chiacchiere fino alle 23.30. La notte è silenziosa, solo la pioggia, a tratti anche forte, cade per tutta la notte. Nessun rumore della città e del traffico.
47. giorno – 26.07.2004 - lunedì: Måløy - Selje - 49/3805 km
In mattinata ci svegliamo con la pioggia, ma verso le 10.30 non piove più. Per le 12.00 ci portiamo con il camper nella via principale, dove parcheggiamo davanti allo SPAR e facciamo la spesa. Pagamento con la VISA. A operazione terminata si parte, attraversiamo il grande ponte e proseguiamo sulla 5 e un po’ prima di Eldevik giriamo a sinistra sulla 618.
La
strada costeggia per tutto il percorso, la costa marina. I paesaggi sono, a mio
avviso, molto belli, ma oggi piove e grazie alla presenza di nebbia, la
visibilità è limitata, cosi da non poter godere pienamente di tutte queste
bellezze. Entriamo a Selje
nel pieno di un acquazzone. Selje è un piccolo paese turistico con una bella
spiaggia di sabbia. Parcheggiamo come nel 1999 in un bel parcheggio vicino alla
chiesa e pranziamo. Dopo il pranzo, la pioggia cessa e andiamo visitare una
mostra d’arte di un artista locale, pubblicizzata ovunque. In realtà è una
vendita, in un paio di piccoli botteghini, della ceramica e della bigiotteria,
ma se si vuole entrare nel
territorio di
questi botteghini, che l’artista
chiama mostra d’arte, bisogna pagare l’entrata. Bluff!
Torniamo indietro e scendiamo sul molo, su un bel parcheggio davanti ad un market. All’entrata del parcheggio si avverte che è vietato il parking, ma probabilmente vale solo per la notte. Giungono anche altri camper. Tento con la pesca e prendo un piccolo lyr di 0,5 kg. Più tardi facciamo una bella passeggiata sulla spiaggia.
Verso le 19.00 torniamo al nostro parcheggio vicino la chiesa. Ceniamo con filetti fritti con grande maestria da Carla. Un ristorante a 5 stelle! Dopo cena, seguiamo un film alla Tv e alle 23.00 a nanna. La pioggia cessa completamente, ma rimangono le nuvole. Il silenzio regna sovrano nella notte.
48. giorno – 27.07.2004 - martedì: Selje - Sandane - 101/3906 km
Il mattino nuvoloso, ma asciutto.
Alle 11.00 partiamo. Oggi inizia il ritorno verso casa. Pioviggina, ma pian
piano la pioggia va aumentando. Come da programma avremmo dovuto andare,
seguendo la 620, fino a Vestkapp, già tappa del nostro viaggio
precedente
nel 1999 e che avrebbe dovuto essere il punto più settentrionale toccato nel
nostro vagabondare di quest’anno. Speravamo che il tempo migliorasse, ma la
pioggia è sempre più forte e decidiamo di girare presso
Kjøde
a destra, per Åheim.
Seguendo la 61 verso sud inizia il nostro ritorno. Accompagnati da una pioggia
fine costeggiamo bellissimi laghi, attraversiamo valichi di montagna dotati di
impianti sciistici e presso
Maurstad sbuchiamo sul
Nordfjord.
All’incrocio giriamo a sinistra sulla 15, in direzione di
Nordfjordeid.
Più tardi, vicino a
Naustdal, scendiamo su un molo dove si conferma
la mia teoria, cioè che la pesca in fondo ai fiordi, lontano dal mare aperto,
non funziona bene. Sul molo si stavano cimentando anche tre Norvegesi, dotati di
una buon’attrezzatura di pesca, ma, così come noi, non hanno preso un solo
pesciolino. Dopo
l’insuccesso nella pesca, ci consoliamo con una buona pasta con i broccoli,
preparata da Carla.
Proseguiamo fino al
Nordfjordeid, dove entriamo nel market REMA. Qui ho osservato qualcosa di
piuttosto interessante.
La Norvegia, che ha enormi riserve di acqua dolce, migliaia di fiumi e di laghi,
commercia una bottiglia di 1,5 litri d’acqua minerale al costo di 8 NOK, cioè a
più di 1€. In Italia, che non ha questa enorme ricchezza di acqua, una bottiglia
d’acqua minerale da 1,5 l è venduta al supermercato a partire da 0,10 €, che è
solo il 10% del prezzo norvegese? In questo stesso esercizio dove 1,5 l di acqua
minerale costa 8-10 NOK, abbiamo pagato 1 litro di succo d’arancia, puro al
100%, non zuccherato, solo 4 NOK. L’arancia deve essere importata, trasportata e
lavorata, d’acqua ne hanno sotto il naso quanta ne vogliono. E il succo
d’arancia costa la metà dell’acqua? Incomprensibile! L’unica ragione plausibile
a ciò potrebbe essere una questione
di
monopolio, infatti tutte le bottiglie d’acqua minerale hanno la stessa
etichetta, quindi uno stesso produttore (cosi in questo market), mentre in
Italia si trovano almeno 30
tipi
di acqua (probabilmente molte di più) e questo è l’indicatore di una
concorrenza. Mi era noto che il vino in Norvegia fosse piuttosto costoso, ma
l’acqua non me lo sarei mai immaginato !!??
Proseguiamo, adesso con tempo bello, per Lote e alle 17.50 c’imbarchiamo sul traghetto (1) per Anda, 60 NOK (41+19). Sbarcati, proseguiamo subito e dopo 12 km arriviamo a Sandane. Una piccola e bella cittadina, che conosciamo già dal 2002. Alla periferia ovest della città troviamo un parcheggio (2), su un molo largo e vuoto di una fabbrica, dove sosta già un camper. Ludwig e Nicole, proprietari del camper, sono una coppia belga, con i loro due piccoli Matthias e Miek (3). Carla si mette chiacchierare, io prendo un pesce: qui si chiama hyse (in italiano eglefino) e per cena consumiamo ultimi due pesci rimastici. In verità, il congelatore (piccolo) è ancora pieno e abbiamo ancora un grande contenitore colmo di sgombri marinati!
Dopo cena, Nicole e Ludwig vengono in visita e le chiacchiere, con il vino, si protraggono fino a tardi. Il tempo è buono.
49. giorno – 28.07.2004 - mercoledì: Sandane - Gaupne - 169/4075 km
Alle 9.30 Ludwig e Nicole levano le ancore
per dirigersi verso il campeggio di Byrkjelo. Essendo noi ancora a letto non
abbiamo potuto vederli.
Il loro camper ha un grosso problema, sembra che la frizione sia fuori uso o
quasi. Rientreranno in Belgio con l’aereo tra qualche giorno e l’assicurazione
provvederà al rientro del camper in 15 giorni.
Noi partiamo alle 11.30 con un tempo magnifico, pieno di sole e molto caldo. Il cielo è senza una nuvoletta. Percorriamo l’E39 per Byrkjelo, dove prendiamo la nafta e visitiamo il campeggio, solo per salutare Ludwig e Nicole. Da Byrkjelo ci dirigiamo a sud per Skei.
Andando avanti ci fermiamo, meglio dire dobbiamo fermarsi, in una valle, che attraversiamo già per terza volta e ogni volta, in questo punto, troviamo sulla strada le capre (1, 2). Indifferenti, stanno coricate sull’asfalto o passeggiano sulla strada, incuranti del traffico che rallentano fino a bloccarlo. Le auto, gli autobus, i camion, tutti si fermano (3, 4) o transitano piano, piano, con molta prudenza per non urtarle o ferirle. Non c’è un pastore! In Norvegia è impensabile che un autista cerchi di spaventare gli animali con il clacson o che cerchi di allontanarli dalla strada in qualche maniera. Qui tutti rispettano gli animali, sia quelli domestici che i selvatici, come ad esempio i gabbiani.
Arriviamo a Skei e ci fermiamo in un grande parcheggio vicino il mare dove pranziamo. Proseguiamo quindi con la 5 in direzione sud-est costeggiando il bellissimo Kjøsnesfjorden (5). La strada si snoda attraverso un paio di tunnels e all’uscita di uno di questi, troviamo un branco fitto e cospicuo di capre, che si sono rifugiate nel tunnel per sfuggire al calore esterno e che ora occupano interamente la corsia stradale di destra (6). Le auto e gli autobus procedono pazientemente (7) e tutto scivola liscio!
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La vista sul fiordo offre uno spettacolo impareggiabile (8). Il mare ha un fantastico color verde smeraldo, c’è bonaccia, non un soffio di vento. Nell’acqua, si rispecchiano le montagne coperte dalla neve (9) e le ombre delle montagne si allungano sul mare formando un singolare e suggestivo quadro di una bellissima ed incontaminata natura (10).
Dopo il paesino di Ripe (11) si apre un tunnel lungo 8 km, sempre in salita, che attraversa la montagna e passa sotto un enorme ghiacciaio. All’uscita del tunnel ci fermiamo (12, 13) per poter ammirare il ghiacciaio Bøyabreen (14). Questo ghiacciaio è solo una lingua dell’enorme ghiacciaio dello Jostedalsbreen (vedi mappa), che è lungo ca. 80 km, largo fino a 30 km ed ha una superficie totale di ca. 490 km². E’ il più grande ghiacciaio nella Europa settentrionale (www.jostedal.com).
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Inizia la discesa, con una strada
molto bella, ma piena di lunghi tunnels. Anche con il pedaggio non si scherza:
150 NOK! Transitiamo sopra il bellissimo
Fjærlandsfjorden, illuminato
ancora per metà dal sole (15).
Arriviamo a Sogndal,
sul Sogndalsfjorden, dove giriamo a destra sulla 55 e proseguiamo per ca 10 km
fino al paesino di Slinde,
per pescare, ma eccetto un piccolo sej non troviamo niente. Ecco, un’altra
conferma alla mia teoria della pesca sul fondo di un fiordo! Regaliamo il sej ad
un piccolo visone, che si affaccia fra i sassi del molo, dove vive. Ceniamo su
questo molo e ritorniamo a
Sogndal con l’intenzione di
pernottarvi, ma non troviamo nessuno spazio adatto. Bisogna riconoscere che i
parcheggi ci sono, anzi, durante la notte sono anche gratis, ma
solo fino le 8.00. A quella ora noi dormiamo e questo significa rischiare di
pagare una multa. Perciò proseguiamo sulla 55, questa volta in direzione nord e,
dopo 30 km arriviamo, verso le 23.00, a
Gaupne. Parcheggiamo sulla
collinetta, sotto la vecchia chiesa, ad un metro davanti al cimitero.
Tutto il giorno il tempo è stato splendido, caldo, con sole e senza nuvole. Una vera estate! Finora, nonostante adesso si stia viaggiando anche su strade larghe, non abbiamo incontrato nessun camper proveniente dall’Italia. Mentre provenienti dalla Germania ne incontriamo almeno una decina al giorno. L’unico Italiano che abbiamo incontrato è stato Francesco a Førde, ma questo incontro lo avevamo concordato.
La notte è passata in una tranquillità divina. Silenzioso, come nel cimitero!
50. giorno – 29.07.2004 - giovedì: Gaupne - Turtagrø - 78/4153 km
L’intenzione era di
alzarsi presto per potersi godere la giornata, se fosse stata bella. E la
giornata è bellissima! Ma, come il solito, ci svegliamo alle 9.15
(1)
e quando si parte sono già le 11.00. Prima di partire facciamo una passeggiata
fino la chiesa nuova, dove c’è
un
bellissimo parcheggio, ma per adesso è tutto in rifacimento e quindi non
accessibile.
Oggi proseguiamo il nostro viaggio sulla 55 verso il nord lungo la costa del bellissimo Lustrafjorden (2), che è in sostanza un prolungamento dello Sognefjorden, nonchè la sua parte finale. Il Sognefjorden è lungo 250 km ca. e alla sua fine c’è questo Lustrafjorden, lungo ca 40 km. Sotto il sole, il mare nel fiordo ha riflette un fantastico colore verde turchese, di una bellezza indescrivibile e la bonaccia è come l’olio. Le barche attraccate lungo la costa sembrano sospese in aria (3).
La strada è molto stretta, ma anche piena di bellissimi dettagli (4). Le curve sono tante e bisogna guidare con molta prudenza. Per lasciare passare le macchine, che ci vengono incontro, bisogna fermarsi spesso negli allargamenti e lasciare libero il passaggio. Presso Skjolden, alla fine del fiordo, avvistiamo i delfini, che nuotano e vanno a caccia di pesce. Ci domandiamo quale sia ragione per cui un delfino percorra ca 250 km dal mare aperto per arrivare fin quaggiù? Il Sognefjorden è molto profondo, fino a 1300 m, e i delfini non hanno nessun problema a vagabondare fin qui. Ci chiediamo se nel mare aperto non abbiano una pesca migliore? E’ affascinante vedere la pinna dorsale sulla superficie del mare, liscia come l’olio.
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Subito dopo Skjolden giriamo a destra e voltiamo verso sud, sulla parte opposta del fiordo. Andiamo in direzione d’Ornes (30 km), dove si trova la chiesa più antica della Norvegia e dove a metà strada si trova una cascata, molto alta. Per i primi 10 km, la strada è abbastanza buona. Nonostante sia stretta è possibile sorpassare comodamente. Da Sande si restringe ed è un poco più larga del nostro camper. Preghiamo Dio di non incontrare un altro veicolo in direzione opposta. Non oso immaginare, che cosa potrebbe succedere se sulla strada si presentasse un autobus, che qui effettua un percorso di linea (ci sono i segnali di fermata), ma che mi sembra, per nostra fortuna, molto raramente.
Arriviamo fino a Feigum, a metà strada fra Skjolden e Ornes e decidiamo di non proseguire. E’ troppo stretto e potrebbe essere anche pericoloso! Troviamo un bel parcheggio vicino al mare. Ci sono alcune vetture ma nessun camper. Probabilmente temono la strada troppo stretta. Andiamo visitare la cascata Feigumfoss (5). La camminata dura ca 45 minuti, si arriva con un sentiero (6, 7). La cascata ha un’altezza di 212 m di caduta libera e pare che in Norvegia sia la quarta per altezza. Non arriviamo fino alla cascata, ci fermiamo su un belvedere, a ca 100 m di distanza (8). La cascata è molto bella, ma piuttosto stretta. Torniamo (9) al camper verso le 14.30 e pranziamo sul parcheggio. Per pranzo marinata di sgombri (molto buona!!!) e per dessert le fragole fresche. Carla va a pescare, prende un torsk e torna a raccogliere le fragole. Io, giro intorno al camper a torso nudo, fa molto caldo.
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Alle 17.00 si rientra. Arriviamo a Skjolden dove giriamo a destra sulla salita per Lom. La salita è molto ripida, ma il problema principale sono i tornanti, molto vicini uno ad altro, stretti e sempre più ripidi. In 8 km di strada ci portiamo dall’altezza del mare a 800 m d’altezza. Si viaggia sempre in prima o seconda, per la terza non c’è strada a sufficienza per poter riprendere la velocità, perché si presenta subito un nuovo tornante e bisogna nuovamente scalare. Povero il nostro camper! Arriviamo finalmente a Turtagrø e parcheggiamo su di un parcheggio rotondo, di fronte ad un albergo. Il panorama sulle montagne da qui è magnifico (10). Tutto intorno è pieno degli alpinisti, che bivaccano sulle colline con le loro tende e che da qui partono per le loro escursioni.
La nostra intenzione per domani era di salire a ca 1300 m, per poi scendere fino a Øvre Årdal e visitare il giorno dopo la più alta cascata della Norvegia, la Vettisfossen (271 m di caduta libera). Carla scova invece un’escursione più interessante: salire al ghiacciaio Nigardsbreen. Perciò decidiamo per domani di scendere di nuovo verso Skjolden e proseguire fino a Gaupne e l’indomani ancora visitare il ghiacciaio. Non so solo perché abbiamo massacrato il nostro camper per arrampicarsi fin qui, oggi pomeriggio avremmo invece potuto andare direttamente a Gaupne.
Per cena pasta alla bolognese e come dessert fragole e mirtilli. La notte, una quiete!
51.giorno – 30.07.2004 - venerdì: Turtagrø - Nigardsbreen - 79/4232 km
Il mattino è bello, senza vento,
pieno di sole, molto gradevole. Si parte, come al solito solo alle 11.00,
scendendo verso Skjolden.
Su questo lato ci sono anche gli indicatori di salita: 12%. Adesso è chiaro,
perché ieri non potevo innestare la terza nel breve
tratto tra i tornanti!
Da Skjolden proseguiamo senza sosta per Gaupne. La strada la conosciamo, è quella di ieri, il tempo è meraviglioso, il traffico scarso e possiamo godere di tutte le bellezze del fiordo, oggi in direzione opposta. Ci fermiamo davanti a Gaupne, proprio davanti alla prima casa, in un piccolo parcheggio sulla riva del mare, dove c’è anche un piccolo molo. Qui, a 40 m dalla riva, una fortissima sorgente d’acqua dolce (1) fuoriesce dal fondo del mare, probabilmente uscita da una centrale idroelettrica, che si trova sulla montagna. Intorno alla sorgente nuotano allegramente delle anatre selvatiche. Tanti rami e pezzi di legna vi galleggiano intorno alla sorgente, probabilmente sono arrivati dalla montagna. Abbiamo avvistato anche una foca! Incredibile come anche lei sia arrivata qui, cosi lontano dal mare aperto!
Credo che qui possa esserci anche del pesce e infatti la pesca va bene, solo il pesce è di piccola taglia. Prendo due piccoli torsk e 14 hyse (nome italiano: eglefino). In totale, 2 kg ca di pesce (2). Carla è uscita di nuovo per cercare i lamponi e ne ha raccolti più di 1 litro.
Verso le 13.00 riprendiamo la nostra strada, all’uscita da Gaupne giriamo a destra e con la 604 proseguiamo verso nord. La giornata si mantiene molto bella, piena di sole, la strada è larga, piacevole per la guida, senza grandi salite e viaggiamo in quarta o in quinta. Ultimi 6 km, su una stretta, asfaltata stradina (3), si paga il pedaggio (25 NOK).
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Al ghiacciaio
Nigardsbreen
arriviamo prima delle 15.00 e ci fermiamo su un gran parcheggio, sul bordo delle
rive di un bel lago (4).
Rimandiamo all’indomani l’escursione al ghiacciaio. Il ghiacciaio Nigardsbreen,
che qui scende formando il lago, è un piccolo ramo dell’enorme ghiacciaio
Jostedalsbreen (5),
che ho già menzionato due giorni fa. Il ghiacciaio si raggiunge da qui con un
piccolo motoscafo, che porta fino a 20 persone. Tentiamo per oggi di arrivare
fino là a piedi (1,5 km ca), ma bisogna arrampicarsi, senza sentiero, sopra le
grandi rocce, che sono lisce e molto scivolose. Giudicandola troppo pericolosa,
abbandoniamo la prova
(6). Siamo partiti, di nuovo, solo con i
sandali e le suole sono completamente lisce. Visto che mi sono state già di
grande aiuto nello spaccarmi la testa è forse meglio di rinunciare a questa
impresa, evitando così di fare altre stupidaggini.
Nella serata, il parcheggio comincia a svuotarsi, ma noi rimaniamo, nonostante alla reception (6 km indietro) ci abbiano avvisato, che non si possa pernottare nel parcheggio. Lentamente cala la notte e i colori del ghiacciaio cominciano a cambiare, passando dal bianco ad un intenso blu scuro (7). In questo stesso momento la neve sulle montagne è intatta nel suo colore bianco. Per cena, neanche a dirlo: pesce! Nel parcheggio sostiamo solo noi e due giovani tedesche a bordo di una Renault-Twingo, che hanno deciso di dormire in macchina. Per questa notte, noi quattro, siamo gli unici ospiti. Le ragazze ci visitano dopo cena. E bevono solo acqua minerale!
La notte silenziosissima!
52. giorno – 31.07.2004 - sabato: Nigardsbreen - Gaupne - 41/4273 km
Che bella giornata!! Quiete, senza un
soffio di vento. Ci alziamo alle 9.15 (ormai è diventata nostra abitudine). Il
lago è completamente
calmo e liscio come uno specchio (0).
Tutto qui traspira calma e, oltre a noi, non c’è anima viva. Le giovani tede
sche
sono già sparite e i nuovi visitatori tardano. Siamo soli in compagnia del gran
ghiacciaio (1).
Alle 11.10 saliamo a bordo (2) del battello (2x20 NOK), che ci porterà al minuscolo molo sulla destra parte del lago (3), dove escono i comuni mortali, che non avendo velleità alpinistiche raggiungono il ghiacciaio senza alcuna attrezzatura tecnica, ma aventi l’ unico desiderio di scoprirlo in modo ravvicinato scattando qualche foto o girando qualche filmato. Dopo la nostra discesa, il battello riparte alla volta della riva sinistra del lago, raggiungibile solo con la barca dove i veri alpinisti, attrezzati di piccozze, corde e ramponi scendono prontamente (4). Il tempo minimo è: un ora per saggiare il ghiacciaio, vale a dire, camminare sul sentiero già assodato dalla neve (5). Il ticket per l’escursione: 150 NOK. La camminata può durare anche per un tempo maggiore, e naturalmente la tariffa cambia! Con il gruppo deve essere sempre una guida, senza quella non si può andare sul ghiacciaio! Noi non abbiamo alcun interesse per salire sopra.
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Dopo essere scesi dal battello, ci avviamo verso il ghiacciaio (6), questa volta percorrendo un sentiero che termina su di una roccia liscia. Memori delle nostre imprese precedenti, questa volta siamo calzati in maniera più adeguata: io indosso i miei stivali da pesca, con una suola molto sagomata e Carla i suoi scarponcini da montagna (7). Il ghiacciaio Nigardsbreen è imponente (8) ed è più maestoso del Briksdalsbreen, che abbiamo visitato nel 1995 e nel 2002. Lo Briksdalsbreen è anche un ramo dello Jostedalsbreen, ma situato sulla parte opposta, vale a dire nella sua parte occidentale. Oggi, quest’enorme ghiacciaio è molto più piccolo di quanto non fosse un tempo. Abbiamo letto sulle tabelle informative intorno al parcheggio, che il ghiacciaio Nigardsbreen, nel 18° secolo, durante “la piccola era glaciale in Europa”(?), copriva nell’anno 1715 tutta la superficie di questo lago, che quella volta non esisteva. Cioè, quella volta il ghiacciaio era per ca. due km più lungo di questo di oggi (9).
Non sapevo che nel 18° secolo in Europa regnava la piccola era glaciale !??
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Vagabondiamo davanti al ghiacciaio,
scattiamo delle foto (10,
11), mangiamo un panino
(12) e ci godiamo il
sole (13).
Dal ghiacciaio soffia un vento leggero, ma freddo, tutto e molto suggestivo
(14).
Il ghiacciaio è in un perpetuo sciogliersi e da tre bocce, sotto il bellissimo
ghiaccio azzurro, sgorgano enormi quantità d’acqua (15,16).
Incontriamo una giovane madre, forse inglese, che da sola camminando sopra le
rocce, intorno al ghiacciaio, porta sulla schiena una piccola bimba di ca. un
anno e mezzo,
che
come cappellino indossa un piccolo parasole montato sulla testolina
(17).
Originale e divertente, ma alquanto pericoloso!
Rientriamo con il battello (18,19). Alle 13.30 siamo nel camper, pranziamo velocemente e si riparte per Gaupne. Dobbiamo affrettarci, perché domani essendo domenica, il market sarà chiuso e noi dobbiamo ancora fare la spesa. Così, concluso questo, torniamo sulla riva del mare, sulla nostra postazione di pesca di ieri e riprendiamo a pescare. Catturo un torsk e 11 hyse. Anche la foca si riaffaccia, non una ma bensì 4 volte, una volta ancora ad appena una ventina di metri dalla riva. Esce con la testa fuori dall’acqua e ci scruta con i suoi grandi occhi neri, lucidi e rotondi per poi ritirarsi di nuovo in acqua. Dico che si ritira, perché non si immerge in avanti, ma si ritira indietro nell’acqua.
Anche
qui, sulla riva, presso il molo, vivono dei piccoli visoni. Carla dispone sulla
riva, tutte le lische degli avanzi de
lla
cena. I visoni si avvicinano senza paura, ripuliscono il tutto e ci guardano,
naturalmente, fin che non ci moviamo. Stritolano le lische con soddisfazione.
Noi seduti su un gran sasso, vicino al molo, li osserviamo attenti.
Improvvisamente, da un cespuglio vicino a noi esce un visone, che si arrampica
sul sasso dove Carla è seduta, per leccare il piattino posato sul sasso vicino
a lei e sul quale è rimasto ancora qualche residuo di pesce. Incredibile!
Nella serata arriva qualche nuvolo e per dormire ci portiamo sul grande piazzale del molo, dove il camper di una famiglia tedesca si sta organizzando per la notte.
All’alba, i gabbiani, come al solito, concertano al mare stridenti e naturalmente ci svegliano. Per il resto silenzioso!
53. giorno – 01.08.2004 - domenica: Gaupne - Aurland - 166/4339 km
La
mattina si presenta senza vento, serena e calda. Ci alziamo alle 9.30 per la
colazione, la finestra è completamente aperta con bellissima vista del fiordo
dove anche i delfini, sono tornati a farsi vivi. Alle 10.30 partenza, con la 55,
direzione sud. Nel Sogndal
giriamo a sinistra sull’E5, attraversiamo il ponte e ci dirigiamo a est. A
Mannheller,
alle 12.00, c’imbarchiamo sul traghetto (1, 2)
per Fodnes.
Il
prezzo è di 119 (89 + 30) NOK. Sul mare c’è bonaccia totale
(3). Sbarchiamo e a
Lærdal giriamo a sinistra
sull’E16 e andiamo a
Borgund (4),
a 25 km ca., per visitare l’antica chiesa del 12° secolo
(5).
La chiesa è interessante e bella (6), interamente costruita in legno (7) e ben conservata (8, 9). Il ticket d’entrata è di 50 NOK, piuttosto caro, considerando che all’interno non c’è un granché da vedere. E’ interessante che lo spazio nell’interno della chiesa è molto, molto piccolo e senza una panchina. I credenti dovevano stare tutti in piedi! Tutto ciò che merita essere visto sono le incisioni e le sculture in legno ed il tetto in stile pagoda e questo si vede già da fuori - senza il ticket ! Scattiamo alcune foto (10, 11, 12, 13). In questo luogo siamo già venuti nel 1995 ed abbiamo girato anche un filmato. Al parcheggio ci viene in mente Knut e la sua disavventura con i ladri.
Ripartiamo e parcheggiamo davanti a Lærdal, dietro ad una stazione di servizio, vicino all’albergo. Troviamo una bella panchina con il tavolo (14), vicino ad un piccolo laghetto e pranziamo all’aria aperta, con il sole abbagliante, forse troppo forte! Per pranzo abbiamo delle salsicce, dell’insalata di fagioli, innaffiando il tutto con della birra fredda e concludendo con dei lamponi freschi, come dessert.
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Ripartiamo, ma compiamo un grosso errore di valutazione, non proseguendo attraverso il tunnel per Aurland. E’ il tunnel più lungo d’Europa, 25,5 km e all’interno ci sono tre sale con il cielo virtuale. Pensando che esistesse un pedaggio, piuttosto caro, e essendo stati informati del fatto, che la strada sopra la montagna fosse molto bella, decidiamo di prendere questa strada, che in 15 km si arrampica fino a 1300 m d’altezza. La strada inizialmente stretta, si snoda piena di curve e di tornanti, di parte iniziale non troppo ripidi. Più in alto piove e sul giaciglio della strada, ai lati, sono rimasti mucchietti di neve (15, 16, 17). Negli ultimi 5-6 km la strada ha una forte pendenza e si scende a rompicollo verso Aurland (18). E’ molto stretta, senza spiazzi per il passaggio per, ripida, piena di curve e bisogna sempre frenare anche in seconda, infida se qualcuno sbuca da dietro le curve strette. Arriviamo ad Aurland e tiriamo un sospiro di sollievo: io, Carla e i freni. Sconsiglio fortemente di intraprendere questa strada. E’ cento volte meglio prendere il tunnel, anche se si dovrebbe pagare!
Ad Aurland troviamo di nuovo tempo bello (19). Ci arrestiamo sul gran parcheggio alla foce di un piccolo fiume. Per l’indomani abbiamo programmato una gita con il treno, da Flåm fino a Myrdal (20 km ca) e ritorno. Su tutti i depliant turistici è vivamente consigliato inoltrarsi su quel percorso per la sua bellezza, con delle forti salite, delle curve e dei tunnels. E noi che siamo arrivati fin qui, solo per salire su questo treno, ormai non possiamo assolutamente mancare a questo appuntamento.
Dopo qualche tempo arrivano ancora due camper, questa volta dall’Italia. Finalmente! Loro vanno a nord. Romeo, uno dei due camperisti, sconsolato ci racconta di aver fatto l’escursione con la famiglia, con il treno fino a Myrdal e ritorno, e di esserne ritornati delusi. Questa gita, dice, non offre niente, oltre al biglietto molto salato.
Provo anche a pescare, ma niente di fatto. C’è un tizio, che per tutta la sera gira con la barchetta a motore, molto piano e pescando al traino. Non ha tirato fuori un pesce! Siamo alla fine del fiordo!!
Per la cena naturalmente pesce. Sul parcheggio giunge ancora un camper tedesco. La notte tranquilla.
54. giorno – 02.08.2004 - lunedì: Aurland - Ålvik - 148/4587 km
Ci svegliamo con il sole. Nel parcheggio siamo rimasti da soli, tutti gli altri sono già spariti. Più tardi arriva un camper dall’Austria, con una simpatica coppia di coniugi. Provano a pescare anche loro, ma naturalmente neanche una scossa. Lei è interessata alle ricette su come cucinare il pesce. Carla offre un assaggio della sua marinata e ne sono entusiasti. Anche loro sono andati ieri alla gita con il treno fino a Myrdal e sono rimasti delusi. Giudizio: molto caro per non vedere niente.
Verso
le 11.00 partiamo per Flåm,
su una bella strada attraversata da tanti tunnels. Nonostante quello che ci
hanno riferito Romeo e la coppia austriaca, sulla non eccezionalità della gita,
escluso il biglietto costoso, decidiamo ugualmente di valutare l’escursione
tanto agognata, ma in un altro modo, cioè in quello sentito da Knut (24.07.)!
Descritto
nel libro: "Richard Schulz, Skandinavien, Mit dem Wohnmobil nach Süd-Norwegen",
Band 15, edizione Der Wohnmobil- Verlag Wo-Mo,
http://www.womo.de/bestellen.htm .
A Flåm entriamo (1) nella stazione ferroviaria (2) da dove parte il treno. Prezzo per due persone A/R 600 NOK, cioè 80 € per 40 km! Ci sembra un po’ caro.
Decidiamo di partire a modo nostro, con il camper, prendendo la strada per Myrdal, con l’intenzione di arrivare fino a Berekvam, a 11 km ca., cioè un po’ oltre metà strada. Sulla mapa è indicato il tragitto fatto con il camper (rosso), con il treno (azzuro) e a piedi (verde).
Dopo 3 km da Flåm la strada diventa una stradina, stretta per i campers e proibita per le roulottes. In qualche modo arriviamo fino a Berekvam e, per nostra fortuna, sulla strada incontriamo solo biciclette e nessuna vettura o camper. Lasciamo il nostro fedele camper nel parcheggio della stazione, in compagnia d’altri 3 camper tedeschi e 4 vetture. Il tempo è favoloso, fa caldo. Qui, a Berekvam finisce la strada asfaltata, proseguendo solo con uno sterrato per altri 7-8 km. Questa strada porta solo fino ai tornanti, 2 km prima dì Myrdal. E i tornanti sono impercorribili dalle vetture.
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In stazione Berekvam non vendono i biglietti del treno, c’informano che si possono acquistare sul treno (3). Arriva il treno, saliamo, non ci sono posti a sedere (4). Completo. Nel treno fa molto caldo, non c’è l’aria condizionata. Il treno passa da un tunnel all’altro e non riusciamo a vedere quasi niente. Si ferma davanti ad una bella cascata (5) e qui è costruita una grande piattaforma di legno. Tutti i passeggeri scendono per ammirare la cascata e scattare delle foto. Cascate come questa ed anche più belle, in Norvegia, se ne trovano a migliaia. Da sopra, dalla cascata, ad un tratto sentiamo uscire una musica e a 60-70 m da noi, di fianco alla cascata appare una ragazza con un vestito folcloristico che si esibisce in una “danza”. Tutto insieme molto kitsch, ma i soliti innumerevoli ed immancabili giapponesi scattano foto come impazziti! Lo spettacolino dura in tutto 5-10 minuti, quindi, tutti in treno.
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Alla stazione successiva di Vatnahalsen decidiamo di scendere. Siamo sulla cima dei tornanti e scendiamo a valle in direzione di Berekvam. Il treno ha proseguito ancora per un km fino a Myrdal, dove, esclusa la stazione, non c’è nient’altro e di lì a poco lo scorgiamo di ritorno. E questa passeggiata, con lo spettacolino, costa “solo” 40 €. La pubblicità è esagerata, dal treno torrido e scomodo non si vede molto o quasi niente, il viaggio non vale la metà della spesa ed è vivamente sconsigliato a tutti.
Dobbiamo fare a piedi ca 9 km. La discesa sui tornanti è molto ripida
(6),
bisogna avere le scarpe da montagna,
perché la strada è molto sconnessa e pericolosa, e per lo stesso motivo lo è
anche per i mountain bikes. Scendiamo finalmente in valle, il percorso diventa
bello
(7).
La natura è fantastica. Troviamo anche un allevamento di capre o di camosci
(8).
Il sole è forte e luminoso. Ma dopo 5 km improvvisamente incomincia a
rannuvolarsi e pioviggina, accompagnandoci fino alla stazione di Berekvam.
Questa passeggiata è molto bella, costellata di verdi paesaggi, piccole cascate
e rapide, peccato che ci sia stata un po’ sciupata dalla pioggia. Non siamo i
soli ad aver deciso di rientrare a piedi, la strada del ritorno è piena di
turisti che hanno avuto la simile idea. Molti hanno acquistato il solo biglietto
d’andata fino a Myrdal e il ritorno fino a Flåm (20 km) lo effettuano o a piedi
o con le biciclette affittate nella locale ferrovia. Siamo molto soddisfatti di
aver optato per questa variante al viaggio, cosi era molto bello, mentre dal
treno non avremmo potuto godere di tanta bellezza. Bisogna solo tirar fuori un
po’ di coraggio ed arrivare con il camper fino a Berekvam, perché la strada è
veramente pericolosa.
Al parcheggio, troviamo 3 camper tedeschi, nuovi arrivati, quelli tre
di prima sono già partiti, sembra che la gente conosca già questo sistema!
Torniamo scorrevolmente a
Flåm
e proseguiamo subito sull’E16 per
Voss
(46 km). Attraversiamo due tunnels molto
lunghi, di 5,0 e 11,0 km, senza pedaggio, e davanti Voss incappiamo in un forte
acquazzone. La nostra intenzione è stata quella, di pernottare a Voss, ma a
causa della pioggia, decidiamo di proseguire. Svoltiamo sulla 13 in direzione di
Hardangerfjorden. Ci fermiamo
a Kvanndal
nel porto dei traghetti, parcheggiamo vicino al mare e ceniamo. Oggi abbiamo
saltato il pranzo e durante la gita a Myrdal avevamo mangiato solo dei panini
imbottiti e della frutta. Per la cena naturalmente pesce. Dopo aver cenato,
proseguiamo e arriviamo ad Ålvik,
dove, prima di entrare in paese, troviamo un bel parcheggio sulla riva del mare
(9).
Da quando abbiamo lasciato Voss il tempo è migliorato rapidamente ed è di nuovo
bello. Alle 22.00 arriva la gioventù del paese (ragazzi intorno ai 18 anni) e
fanno il bagno in mare, come se fosse una vera estate mediterranea. Si tuffano
dal trampolino e restano in acqua fino a mezz’ora.
La notte scorre tranquilla.
55. giorno – 03.08.2004 - martedì: Ålvik - Ølve - 108/4695 km
Ci svegliamo già le 8.30. La colazione si fa con la grande finestra panoramica completamente sollevata. Io sono a torso nudo. Il sole è brillante, il cielo senza nuvole e fa caldo, nonostante da nord stia soffiando un vento deciso a refoli, proprio come la bora dell’Adriatico. Distiamo 7-8 m dalla riva e il vento ci porta un’aria salubre, carica dell’odore forte del mare. Il nostro parcheggio è situato tra la strada e il mare. E’ piccolo, ma dotato di un bagno con acqua calda, cosi che possiamo lavare i capelli.
Proseguiamo
alle 10.30 sulla 7 e ci fermiamo a
Øystese
dove compriamo dei viveri. C’è il sole, fa caldo! Parcheggiamo in un’area vicino
ad un albergo, dove sono gli chalet da affittare e dove abbiamo parcheggiato
anche nel 1999. Quella volta ho pescato molto pesce da una piccola
piattaforma-molo. Andiamo a controllare se si può pescare, ma un Bulgaro, che
lavora in albergo, sta già cimentandosi in un’impresa che non sembra dare
risultati. La spiaggetta comincia ad affollarsi. Leviamo le ancore per
proseguire. Qualche chilometro più avanti, giriamo a sinistra sulla 49.
Alle 13.30 ci fermiamo presso Oddland, su un molo, piccolo e basso, fatto di pietre e tutti due andiamo fare il bagno in mare (1). La temperatura dell’acqua è di ca 21-22°C, si sente freddina solo al primo impatto, quando si entra (2) ed è limpida come una lacrima. Fuori fa caldo, una vera estate! Dopo bagno pranziamo. Per il pranzo: pasta con il sugo d’olive e pomodoro (conserva Barilla, un po’ corretta) e per dessert, le banane ricoperte di lamponi freschi. Tutto questo con la vista sul mare dalla finestra panoramica del nostro “ristorante” (3,4)!! Dopo pranzo prendiamo sul molo il sole e il caffè, in costumi da bagno!
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Proseguiamo alle 16.00, vorremmo un posto per pescare, ma la riva è bassa, piena d’alghe e neanche un posto per parcheggiare. Costeggiamo la spiaggia d’Oma, specialmente indicata sulla carta come spiaggia balneare, ma troviamo solo, diciamo spiaggia dei brutti sassi ed oltretutto piena d’alghe. Che tristezza! Scendiamo a Gjermundshamn intenzionati a pescare dal molo nel porto per traghetti. Ma non si trova posto per parcheggiare. Presso Åsen giriamo a sinistra su una piccola stradina in direzione Ulvanes, sperando di raggiungere il mare. Finiamo sulla collina di Skarvatun, dove per magia la strada si trasforma in un normale sentiero e faccio tanta fatica a girare il camper sulla stradina in discesa, che per poco non finisco nel fossato.
Torniamo indietro sulla 49 e decidiamo di non azzardarci più in queste gite tanto rischiose. Finalmente arriviamo ad Ølve dove parcheggiamo su un gran parcheggio, ben asfaltato, vicino alla chiesa e al cimitero (5), dove abbiamo già dormito nel 1999. Il parcheggio è per i credenti che arrivano a chiesa o al funerale e di notte è completamente libero, senza anima viva (6). Siamo solo noi ed i morti nel cimitero. Un silenzio perfetto!
Il tempo è ancora bello. Per cena una fantastica marinata di sgombri, una passeggiata, il gioco delle carte e poi la nanna!
56. giorno – 04.08.2004 - martedì: Ølve - Nymark - 43/4738 km
Ci
alziamo,
come al solito, tardi. Il cielo è nuvoloso
(1), tutto intorno
piove. Dopo ca. un’ora comincia piovere anche su di noi, ma non dura a lungo.
Partiamo intorno alle 11.00, prendiamo la nafta e andiamo al ponte di
Su
ndvor.
Qui
abbiamo pescato molto bene nel 1999 (vedi 25.06.1999) e non bene quest’anno
(vedi 25.06.2004). Arriva il sole,
diventa caldo, ma del pesce nessuna traccia. Carla abbandona la pesca e
raccoglie un litro di lamponi, mentre io finalmente prendo un lyr e poi si
parte.
Torniamo sulla 49, attraversiamo
quel ponte molto alto e arriviamo all’isola di
Tysnesøy.
Scendiamo a Malkenes
e parcheggiamo sul molo. Carla per pranzo prepara due gustose bistecche di
maiale (lievemente affumicate) con della verdura. Dopo tanto tempo riassaporiamo
la carne (fatta eccezione per le salsicce). Intanto che Carla prepara il
pranzo, pesco sul molo e prendo due lyr. Dopo il pranzo e il caffè schiaccio un
breve pisolino. Intorno alle 18.00 arriva una nave passeggeri
(2), piccola ma molto veloce. Quando la nave
riparte (3), partiamo anche noi e purtroppo
dimentichiamo
sul molo il nostro guadino, con il quale, durante questo viaggio, abbiamo
catturato tanti dei nostri esempl
ari.
Adesso si avvicina la fine del nostro viaggio e non speriamo di prendere ancora
del pesce grosso. Triste!!
Presso il paesino di Lunde giriamo a sinistra sulla strada che segue la costa orientale dell’isola verso sud. Attraversiamo una zona montagnosa, arriviamo al mare ed al primo incrocio giriamo a sinistra per Nymark (1 km). Qui parcheggiamo di nuovo a pochi metri dal mare, dietro ad una casa, che una volta forse è stata la capitaneria di porto o qualcosa di simile. Oggi viene affittata, per il periodo delle ferie, ai tedeschi, con l’uso di una barca a motore. Per cena di nuovo, un’eccellente marinata.
Il tempo è diventato di nuovo piovoso. Giochiamo a carte fino alle 24.00 e poi a letto. Ad un certo punto della notte, la pioggia tamburellava molto seriamente sul nostro tetto.
57. giorno – 05.08.2004 - giovedì: Nymark - Tittelsnes - 120/4858 km -
In mattinata è nuvoloso, le nuvole
molto basse (1), le cime delle colline
vicine non si vedono più. Oggi partiamo prima, alle 10.00. Solo un paio di
chilometri e il tempo migliora! Evitiamo accuratamente nuove avventure e giriamo
alla larga dalle strette stradine laterali. Relativamente veloce arriviamo a
Hodnanes
per prendere il traghetto per
Jektevik
(2). Qui c’è già il sole ed è
caldo e bello. Il traghetto
parte prima alla volta per il porto di
Nordhuglo
(3), dove si ferma per un paio di minuti, scarica ed imbarca un
paio di vetture, un trattore con la legna e un camion e finalmente salpa per
Jektevik (4, 5). Il prezzo è fortunatamente
uguale a quello che due mesi fa ho pagato per la rotta diretta: 66 (47+19) NOK.
Arrivati a Jektevik prendiamo la decisione di seguire l’E39 in direzione nord e di attraversare tutta l’isola lungo la costa occidentale, con la speranza di trovare posti adatti per la pesca. Arriviamo, con una strada larga e bella, sulla punta settentrionale dell’isola, al porto di Sandvikvåg. Troviamo il porto molto affollato e ci allontaniamo subito sulla 545 in direzione sud. Dopo due tre chilometri, giriamo a destra per una stradina stretta in direzione Skumsnes, ma 3 km ca. più avanti la strada finisce e del mare non c’è nessuna traccia. Torniamo sulla 545 e proseguiamo verso sud. Dopo 20 km ca, giriamo di nuovo a destra verso Dåfjordeid ottenendo lo stesso risultato: la fine della strada lontana dal mare. Ritornando, ci fermiamo vicino ad un bel ponte, provo a pescare da una parte e poi dall’altra parte del ponte, c’è lo stretto, c’è la corrente, ma il pesce manca. Comincia a piovigginare. Alle 15.00 pranziamo i 2 lyr e le salsicce. Dopo il pranzo, abbandoniamo l’idea della pesca per andare direttamente a Tittelsnes. Entriamo a Leirvik per comprare i viveri, ma il nostro navigatore, cioè Carla, ci porta in direzione sbagliata e finiamo nella parte industriale della città e nel porto. Piove, siamo stufi e decidiamo di andare a Tittelsnes e comprare là quello che ci serve.
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Attraversiamo di nuovo il tunnel sottomarino, lungo 8 km, il cui punto più basso si trova a 260 m sotto il livello del mare, con una pendenza del 9%. Il prezzo 80 NOK. Prima di Tittelsnes, ci fermiamo presso un negozio per comprare i fiori per la sig.ra Ingrid. Lei ci accoglie, come due anni fa, molto amichevolmente. Parcheggiamo sul molo, a mezzo metro dal mare (6), con il permesso di restare tanto a lungo, quanto ci pare. Andiamo passeggiare appena ci è possibile, perché qui non ha piovuto (!) e rientriamo con un abbondante litro di lamponi (e ne abbiamo mangiato una tale quantità già durante la raccolta). Peschiamo dal molo e ciascuno prende il suo lyr, discreto, ma Carla insaziabile prende ancora uno più piccolo ed un bello sgombro. In totale oltre 1,5 kg di pesce.
Per la cena la pasta e dopo le carte. Fuori piove e spiove. La notte tranquilla!
58. giorno – 06.08.2004 - sabato: Tittelsnes - 0/4858 km
Nella mattinata pioggia, ma non a
lungo, cambia poco dopo al bello (1). Carla
pesca e prende due bei lyr di 0,5 kg ognuno. Brava! Io sono rimasto nel camper
per trasferire le foto dalla camera al laptop, per averle al sicuro. Fino ad
oggi ho scattato 888 foto. Questa volta la Casio non ci ha tradito, sicuramente
l’ultima riparazione è stata effettuata da mani esperte, non come
due anni fa,
quando
il problema si è riproposto, appena dopo una trentina di scatti.
Per noi, il clima è gradevole, non troppo caldo, ma sembra che i Norvegesi abbiano un'altra misura del caldo. La Signora Ingrid, 82 anni, alle 13.00 entra in mare come se fosse nella vasca da bagno e nuota tranquilla nel porto. Dice, che la temperatura dell’acqua è intorno ai 20°C. La invitiamo a pranzo. Pasta e vino italiano. Sembra gradire.
Dopo la pennichella, verso le 18.00, andiamo a passeggiare e portiamo a casa due litri abbondanti di lamponi. Carla prepara della marmellata (2)! Io vado a pescare e aggancio un pesce blu-giallo, che vive vicino alla costa, ma che togliendo dall’amo, per ributtarla in mare, mi punge il mignolo, lasciandovi la punta della spina. (Questa spina mi tormenta il dito, ancora nell’autunno 2006!).
Per cena uno sgombro e due lyr. Più tardi, alle 21.30, passeggiamo sulle colline intorno a Tittelsnes. Ci sono case e ville, molto belle. Torniamo a casa, un po’ le carte e verso le 24.00 a letto.
Il tempo è tranquillo. Non piove.
59. giorno – 07.08.2004 - domenica: Tittelsnes - Valevåg - Tittelsnes - 27/4885 km
In mattinata è bello, splende il
sole. Verso le 11.00 andiamo a
Valevåg, da dove una volta
partivano i traghetti per
Leirvik. Il porto adesso è vuoto, essendoci il tunnel sottomarino, i traghetti
non effettuano più servizio. Per fortuna è rimasto il market, dove co
mpriamo
i viveri. Partiamo con l’E39 in direzione
Førde.
A due chilometri c’è un parcheggio, dove è possibile svuotare WC (+).
Torniamo a Tittelsnes.
Dopo pranzo (abbiamo dato fondo a
tutta la marinata) facciamo una passeggiata fino alla spiaggia di
Holsvik
(ca. 2,5 km), per fare il bagno
(1).
C’è una ventina di bagnanti, molti i bambini. La temperatura dell’acqua è di
20°C ca e per loro questo non è un problema, sguazzano in acqua anche per oltre
mezz’ora. Il mare è molto pulito, trasparente, qua e là crescono dal fondo delle
alghe in forma
di lunghe liane. Sembra che questa mattina, gli abitanti delle ville, che
abitano qui vicino e che hanno qui tante barche, abbiano ripulito il mare,
perché sulla sabbia abbiamo notato tante meduse piccole e bianche, già mezze
decomposte. Non c’erano quelle di color marrone chiaro, e questo è un buon
segno, perché sono quelle urticanti, che se si toccano, lasciano un doloroso
bruciore. La giornata molto bella, piena di sole e calda.
Rientriamo al nostro bellissimo parcheggio sul molo (2). Sulla via del ritorno raccogliamo ancora un mucchio di lamponi. Per cena i filetti di lyr. Dopo cena proviamo pescare e alle 22.00 arrivano finalmente - gli sgombri. Ciascuno di noi ne prende uno di ca. mezzo chilo e io chiudo la pesca serale con un lyr. Alle 23.00 finiamo di pulire il pesce, via alle carte e a mezzanotte a letto. La notte tranquilla e calda!
60. giorno – 08.08.2004 - domenica: Tittelsnes - 0/4885 km
Il mattino
è di nuovo bello e caldo, con tanto sole. Ogni mattina sotto la nostra finestra,
arrivano nuotando le anatre selvatiche. C’è una mamma con i suoi 5 anatroccoli.
Buttiamo dalla finestra i pezzettini di pane e i piccoli fanno lo sprint come
minuscoli aliscafi, per arrivare uno prima dell’altro. Che tenerezza!
Abbiamo deciso di partire martedì 10.08. per Egersund e cercare di trovare i biglietti per il traghetto del 12.08. per Hanstholm. Abbiamo la prenotazione per il 20.08, ma questa data non ci va bene. Il 22.08. dobbiamo essere a Kempten (la mamma di Carla festeggia il suo compleanno) e desideriamo anche fermarci una giornata a Pinneberg e una a Braunschweig.
Mando uno SMS ad Antonio, manifestando il nostro piacere di incontrarlo di nuovo a Haugesund, quando passiamo per Hanstholm. La risposta arriva nel giro di poco informandomi di trovarsi con la barca a pesca nel Bømlefjord e che in ca un’ora sarà a Tittelsnes. Ci raggiunge alle 12.30. Pranziamo insieme i filetti di lyr, con un’insalata di fagioli e chiacchierando il tempo scorre veloce. Anche lui si lamenta, che quest’anno il pesce scarseggia! Alle 14.00 deve rientrare a Moster, perché oggi festeggiano il compleanno del suo nipotino, che porta il suo stesso nome: Antonio Piscopo.
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Dopo la partenza di Antonio, andiamo fare il bagno e prendere il sole nella vicina baia (1), di fronte al nostro molo. Il mare è molto invitante, nuotiamo (2) nell’acqua, il bagno è molto piacevole. Al sole è caldissimo. Vengono a visitarci anche le nostre anatre, che pur essendo selvatiche, non hanno alcuna paura di noi (3). La giornata è magnifica, senza nuvole e senza vento (4). Dopo cena, intorno alle 22.00 tornano gli sgombri in porto e di nuovo peschiamo 2 kg ca. di pesce diverso. Alle 23.00 Carla comincia a friggere gli sgombri per la marinata. La nuova scorta ora è di ca. 2,5 kg di pesce.
Poi giochiamo ancora solo per mezz’ora a carte e in letto. La notte è qui come sempre molto silenziosa e fa anche molto caldo.
61. giorno – 09.08.2004 - lunedì: Tittelsnes - 0/4885 km
Il mattino
è di nuovo senza una nuvola, caldo, una vera estate. Di notte dormiamo senza
coperte. Carla ha cucinato la marinata. Per pranzo pesce.
Alle 15.00 torniamo alla spiaggia di Holsvik (1). E’ bellissimo, con tanto sole. L’ acqua è sicuramente sopra i 21°C (2). Ci bagniamo alla grande (3, 4). Ho nuotato, sopra e sott’acqua, recuperato bellissime conchiglie, rimanendo in acqua almeno mezz’ora senza sentire freddo.
Rientrando a casa incappiamo per strada in un serpente, probabilmente una vipera, perché la testa ha la caratteristica forma triangolare. Non mi sarei aspettato un incontro simile in Norvegia.
Per la cena una gustosa pastasciutta. Proprio al termine della cena, un Norvegese, che ha la casa a venti metri dal molo, m’invita ad andare con lui sulla sua barca per pescare degli sgombri. E’ una bella barca, molto veloce, con un fuoribordo da 30 PS. Usciamo, ma senza un gran successo. Proviamo in diversi posti, ma solo una volta troviamo sotto la barca, in profondità, un branco di sgombri. Io ne recupero uno (pesco con la canna), mentre lui in un colpo ne prende quattro. Ha una lenza con 5 ami con finte esche (fili di plastica) ed un piombo alla fine, e con la lenza fa le scosse su e giù, quando è in profondità. Dopo quei soli 5 sgombri, non abbiamo sentito più niente.
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Torniamo a casa. La pesca è durata, in tutto, ca 40 minuti. Sopra di noi, molto in alto, nel cielo avvistiamo una grande formazione d’uccelli, una trentina, probabilmente oche selvatiche, che vanno a sud. Cominciano a migrare. L’estate sta finendo!
Rientrando al porto troviamo Carla sul molo, che pesca! Ha già preso un bello sgombro, ne recupera un secondo ed è tutto qui. Gli sgombri entrano nel porto sull’altra sponda della baia e girano verso la nostra riva, dove noi li stiamo aspettando. Questa sera abbiamo notato la loro entrata (si vede da come saltano fuori dall’acqua), ma non vengono più verso la nostra sponda e sta sera la pesca non funziona.
La serata è limpida e calda. Oggi si misuravano 30°C. La notte come al solito: silenziosissima.
62. giorno – 10.08.2004 - martedì: Tittelsnes - Egersund - 188/5073 km
Il tempo è bellissimo e il caldo dura ancora. Durante la prima colazione, vedo dalla nostra finestra, che sulla parte opposta del porto, di fronte a noi, un uomo tira una rete dal mare, probabilmente una rete a tre strati. La tira sempre per solo mezzo metro dall’acqua, per pulire subito il pescato (1). Intorno alla sua barca nuota un mucchio di gabbiani, che fa la ronda al cibo. Prendo il cannocchiale e vedo che la parte della rete che esce dall’acqua alla prua della barca, è piena di sgombri. Adesso mi è chiaro perché ieri sera, tutti quegli sgombri che entravano da quel lato della baia nel porto, non sono mai arrivati dalla nostra parte. Sono finiti tutti in quella rete. Informo compagno di pesca della sera precedente che cosa stia succedendo là, il quale scende immediatamente in barca, per un sopraluogo. Ritorna informandomi che la barca di quell’uomo è piena di sgombri, approssimativamente più di 200. Ecco, perché noi, ieri sera abbiamo preso solo quei due sgombri, che si erano illusi, poveri, di essere fuori pericolo.
Alle 10.30 ci congediamo
da Ingrid (2)
e partiamo verso sud sull’E39, e dopo
Haukas giriamo
sulla 47. Attraversiamo
Haugesund,
proseguiamo con la 47, passiamo
Kopervik e
raggiungiamo la spiaggia di
Sandvesanden, che abbiamo già visitato all’inizio del
nostro viaggio il 18.06., cioè due mesi fa. Ci sono macchine ovunque e noi
questa volta parcheggiamo su un prato, a ca 150 m dal mare. Un ragazzo di 30
anni, molto sveglio e furbo, ha trasformato questo prato in un parcheggio. Si
entra senza ticket, ma all’entrata c’è una cassetta, simile alle nostre cassette
della posta, con la scritta: “Entrata 20 NOK”. Tutti entrano, parcheggiano le
macchine, il ragazzo aiuta a parcheggiare con un certo ordine e quando escono
per la spiaggia, buttano i soldi nella cassetta. Mentre Carla prepara il pranzo
io osservo curiosamente tutti quelli che escono, perché il ragazzo sembra
disinteressato ed è occupato con l’organizzazione del parcheggio. Tutti si
fermano presso la cassetta e buttano dentro i soldi. Nessuno esce senza pagare e
credo che buttino tanto quanto richiesto. Nessuno controlla. Quando usciamo,
butto due monete da 10 NOK e dal suono sento che la cassetta è abbastanza piena.
Sul prato sostano ca 100 vetture, qualcuna è gia uscita, altre verranno, questo
vuol dire che al giorno, con bel tempo, il guadagno minimo è di 2000 NOK, cioè
250 €. Non male! Senza una grande fatica!
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Due mesi fa la spiaggia era completamente vuota, oggi è stracolma. Il mare è pieno di bagnanti. L’acqua è molto pulita e limpida. La temperatura dell’acqua è di ca 21°C e forse anche di più. I bambini non escono mai dall’acqua, come se fosse a 28°C. Sul mare c’è bonaccia, senza vento, solo qualche onda morta. Facciamo il bagno e prendiamo il sole (3) fino alle 17.45 e dopo, di corsa nel porto di Skudeneshavn dove alle 18.20 c’imbarchiamo sul traghetto per Mekjarvik, 187 (143+44) NOK.
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Ci fermiamo alla isola di Kvitsøy (4). Dal porto esce una lunga cordata di barche a vela e di motoscafi. Sembrano di ritorno da una regata o qualcosa di simile e adesso stiano rientrando a Stavanger. Bellissime scene sul mare si aprono davanti a noi: superiamo le barche a vela (5), c’è poco o niente vento, veniamo sorpassati dai veloci motoscafi (6), il mare ribolle per le scie delle barche! A Mekjarvik arriviamo alle 19.40. Nel porto si trova, legata al molo un’enorme gru galleggiante (7000 t) dell’italiana Saipem (7). Probabilmente lavora al montaggio delle piattaforme per l’estrazione del greggio (8).
Sbarchiamo
dal traghetto e proseguiamo subito sull’E39. Nessun pedaggio, neanche questa
volta, all’entrata in
Stavanger.
Pare che dopo le 19.00 non si debba pagare più. Apprezziamo quanto l’E39 sia
molto piacevole alla guida dopo tutte quelle stradine strette, che abbiamo
solcato in Norvegia. A 10 km prima d’Egersund giriamo a destra sulla 42 e alle
21.00 siamo al nostro vecchio parcheggio d’Egersund,
presso il porticciolo sportivo. Per la cena, Carla prepara alla svelta le
salsicce con la senape e alle 23.00, dopo il TG, si va alla nanna.
La notte è relativamente silenziosa, ma lontano dal silenzio che regnava a Tittelsnes. Nella notte qualche macchina passa sulla strada (a 30 m da noi), ma al mattino dopo le 7.00 ci sono colonne di traffico sulla strada ed il parcheggio comincia a riempirsi. E’ curioso come si senta bene e quanto disturbi lo sbattere delle porte delle macchine sul parcheggio, quando sei a letto e vorresti dormire, solo ancora un pochino. Durante il giorno, questo sbattere non si percepisce quasi, ma quando sei in branda, ogni volta un colpo sembra una martellata sulla testa. A Tittelsnes non si sentiva un’auto fino alle 11.00 e dopo quell’ora, forse ne passava una ogni ora.
63. giorno – 11.08.2004 - mercoledì: Egersund - 27/5100 km
Al mattino fa di nuovo bello, è estate
piena! Alle 10.00 andiamo alla Fjord Line e succede il miracolo, troviamo un
posto per l’indomani alle 16.00 sul traghetto per Hanstholm. Con il ticket in
tasca, andiamo alla nostra spiaggia del 1999 e 2002, presso Skadberg. Giornata
ideale per prendere il sole e fare il bagno. Alle 15.40 torniamo sul parcheggio.
Mi brucia un po’ la schiena! Sole era troppo forte! Anche qui, il mare è a 20°C
ca., ma per i bambini locali è così calda da non uscirne mai.
In serata passeggiamo nella cittadina che conosciamo bene. Il cielo è parzialmente coperto con nuvole alte e alla Tv tedesca dicono che da nord sta arrivando una perturbazione. Domani potremmo avere mar mosso! Sgombri per cena! Al momento abbiamo ancora 6 filetti di pesce nel congelatore e la marinata di sgombri (2,5 kg). Non male!
La notte tranquilla!
64. giorno – 12.08.2004 - giovedì: Egersund (N) - Glyngøre (DK) - 73/5173 km
Nella mattinata il cielo è sgombro dalle nuvole. Jasmine ci comunica (via SMS), che a San Maurizio piove tutti i giorni. E qui, sui giornali, in prima pagina a grandi titoli: “Temperature da record!”
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Alle 12.30 siamo in fila al check-in, alle 13.00 aprono i botteghini per l’accettazione e ci troviamo subito ordinati per l’imbarco. Volevamo provare a pescare dal molo, come facciamo ogni anno, ma quest’anno è vietato: non ci si può avvicinare alla riva, di pescare, poi, non se ne parla neanche. Sono le misure di sicurezza di antiterrorismo!
Alle 15.45 il traghetto “MS Fjord Norway”,
lo stesso con quale siamo arrivati dalla Danimarca (1),
entra lentamente nel porto e viene ormeggiato
al molo (2). Inizia lo scarico dalle sue
stive (3) e noi ci prepariamo per l’imbarco
(4).
Alle 16.00 in punto
comincia
il nostro imbarco (5).
Alle 16.30 (6)
già ci allontaniamo dal porto d’Egersund (7).
Il mare fino in Danimarca è liscio come l’olio, il cielo è sereno. Ci riposiamo a poppa, su comode poltrone (di plastica), esposti al sole (8) a goderci il viaggio (9). Io sono a torso nudo, fa caldo. Ammiriamo il mare (10), i colori (11), il tramonto del sole (12). Intorno a noi passano veloce diversi stormi d’oche selvatiche, rasentando il mare, in direzione sud. Un viaggio bellissimo. Rimaniamo sul ponte fino a tardi, soltanto alle 22.00 entriamo all’interno della nave, quando comincia a soffiare un venticello e diventa piuttosto fresco. Alle 22.35 entriamo nel porto di Hanstholm, sbarchiamo e proseguiamo sulla 11 per Glyngøøre, dove parcheggiamo di nuovo sul nostro parcheggio presso il porticciolo sportivo adiacente vicino al mare.
Alle 24.20, dopo la cena, siamo nei nostri letti. La notte molto silenziosa!
65. giorno – 13.08.2004 - venerdì: Glyngøre (DK) - Pinneberg (D) - 467/5640 km
Ci svegliamo dopo le 8.00. Sul mare
c’è la nebbia. C’è un po’ di vento, come sempre, in quest’angolo,
ma non è forte, il mare non è increspato. Partiamo alle 10.00. Sul percorso
troviamo molta pioggia. Torniamo con la stessa strada che abbiamo fatto
all’andata: sulla 26 fino a
Viborg e dopo con la 13 fino a
Vejle,
dove ci fermiamo per il pranzo. Piove. Entriamo nell’autostrada E20 e andiamo
verso Kolding.
Presso Flensburg
entriamo in Germania e proseguiamo per
Hamburg. La pioggia, che ci ha
accompagnato fino al confine tedesco, ci abbandona. A
Pinneberg
arriviamo verso le 18.30, con bel tempo e ci fermiamo come sempre da Waldemar e
Rotraut. Parcheggiamo davanti alla loro casa. Carla prepara la cena per tutti:
pasta alla bolognese. Le chiacchiere, con il buon vino, durano fino a notte
tarda.
66. giorno – 14.08.2004 - sabato: Pinneberg (D) - 0/5640 km
In mattinata vado con Waldemar all’ospedale di Pinneberg, dove un dottore mi toglie i punti della ferita sulla testa. Credo di essere stato un po’ negligente con la tempistica, avrei dovuto levarli sette giorni o al massimo 2 settimane dopo la sutura e invece ne sono passati già 26 giorni.
Nel pomeriggio una passeggiata con Carla e Waldemar lungo la riva dell’Elba, con un tempo magnifico. La riva è piena di gente, a piedi e in bicicletta. Le bellissime stradine per il passeggio lungo il fiume sono costellate di rovi stracarichi di belle e succose more. Qui l’Elba è molto larga e scorre molto lentamente. Ci sono tante barche a vela, piccole e grandi, pochi i motoscafi. Oggi le grandi navi mercantili in transito sono rare. Domani è domenica e preferiscono restare ancorate al largo, onde evitare di pagare le costose tasse portuali, quando non si può scaricare.
67. giorno – 15.08.2004 - domenica: Pinneberg (D) - Braunschweig (D) - 157/5797 km
Di
nuovo una bella giornata con il sole. Alle 11.00 ci congediamo dal Waldemar e
Rotraut e partiamo per Braunschweig. Il cielo si rannuvola.
Davanti Soltau troviamo una lunga coda sull’autostrada e decidiamo di uscire e prendere la statale 3, in direzione Celle. La strada è molto bella e veloce. Ci fermiamo in un piccolo paese, prima di Bergen (non siamo in Norvegia!) e pranziamo. Proseguiamo e dopo Celle prendiamo la 214, che si presenta molto scorrevole.
Alle 17.30 arriviamo a Braunschweig, da Johanna e parcheggiamo come l’ultima volta, davanti alla casa. Impossibile dormire prima di mezzanotte, perché i vicini festeggiano un compleanno, ma dopo l’una finalmente il silenzio.
68. giorno – 16.08.2004 - lunedì: Braunschweig (D) - 0/5797 km
In
mattinata
un breve passeggiata a Braunschweig, nel dopopranzo una gita in macchina fino a
Celle. La giornata è bella, piena di sole.
69. giorno – 17.08.2004 - martedì: Braunschweig (D) - Kempten (D) - 647/6444 km
Mattinata bella, seminuvoloso, ideale per la guida. Alle 10.00 ci congediamo da Johanna e partiamo verso il sud. L’autostrada ci porta presso Kassel, Würzburg, Ulm e Memmingen. Durante il viaggio piove parecchio, e qualche volta diluvia. Alle 18.00 arriviamo a Kempten, dove abitano i genitori di Carla.
Parcheggio e pernottamento sul piazzale davanti alla casa. Tranquillo.
70./74. giorno – 18./22.08.2004 - Kempten (D) - 85/6529 km
75. giorno –23.08.2004 - lunedì: Kempten (D) - San Maurizio Canavese (I) - 550/7079 km
E’ arrivata la fine del nostro viaggio. Dopo cinque giorni passati a Kempten, dove ieri abbiamo festeggiato gli 82 anni della mamma di Carla (1,2), oggi, attraversando Bregenz, Lugano e Milano, siamo arrivati felicemente nella nostra casa a San Maurizio Canavese. Il gas ha tenuto fino alla fine e ne è avanzato ancora per altri 10 giorni. La fotocamera Casio, ha fatto oltre 900 foto ed ha funzionato in modo fantastico.
Il nostro viaggio è durato complessivamente 75 giorni. Abbiamo fatto quasi 7000 km (Tabella).
Abbiamo pescato 270 pesci con un peso totale di 87 kg. E’ difficile da credere, ma in due l’abbiamo mangiato tutto. Qualcosa l’abbiamo regalato, è vero, ma qualcosa lo abbiamo anche ricevuto in regalo e cosi siamo a pari. Ottima terapia per il colesterolo. La pesca ci è andata proprio bene, specialmente se penso che la prima esperienza di pesca con la canna ho fatto durante la prima visita alla Norvegia nel 1995 (vedi Scandinavia 1995 – 11° giorno). Prima di Norvegia non ho mai pescato con la canna e dopo solo durante il soggiorno in Norvegia! Una volta ho fatto tanta pesca subacquea e partecipato alle gare, ma con la canna - mai! Qui sono un principiante e Carla anche!
Le spese: cibo 576 €, nafta 723 € (824 litri), traghetti e pedaggi 515 €, spese varie 51 €, in totale abbiamo speso 1865 €, in due, per due mesi e mezzo!!
Nel campeggio siamo entrati solo una volta! In quattro viaggi fatti fino adesso in Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca (e attraverso Svizzera e Germania) in durata di 232 giorni, abbiamo pernottato nel campeggio solo tre notti.
Il nostro camper dorme adesso, tranquillo, di nuovo sotto la sua tettoia, e noi dopo 75 giorni dormiamo di nuovo nei nostri letti. Non è male neanche questo! Ma sogniamo ancora sempre i bei giorni, che abbiamo trascorso nella bellissima Norvegia. E se la salute ce lo permetterà, ci torneremo presto!